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Introduzione

L’olfatto aiuta a godersi la vita.

L’aroma del proprio cibo preferito o la fragranza di un fiore possono essere deliziosi, ma il senso dell’olfatto è anche un sistema di allarme: segnala pericoli imminenti, come

  • una perdita di gas,
  • cibo avariato
  • o un incendio.

Una qualunque riduzione o affezione del senso dell’olfatto può avere ripercussioni negative sulla qualità della vita e, in alcuni casi, può anche essere il segno di problemi di salute più gravi.

Negli Stati Uniti, circa l’1-2% della popolazione riferisce di soffrire di problemi di olfatto. Questi disturbi sono ovviamente più diffusi all’aumentare dell’età e curiosamente sono più comuni nei maschi. In uno studio, disturbi a carico dell’olfatto erano riscontrabili in quasi un quarto degli uomini con 60-69 anni, contro l’11% circa delle donne nella stessa fascia di età.

Molti soggetti con disturbi dell’olfatto segnalano anche problemi a carico del gusto.

Bambino che annusa un fiore

iStock.com/Aynur_sib

Come funziona il senso dell’olfatto?

L’olfatto, come pure il senso del gusto, fa parte del sistema chemiosensoriale dell’organismo, ossia i sensi chimici.

L’olfatto è legato a cellule sensoriali specializzate, i neuroni sensoriali olfattivi, localizzati in una piccola area di tessuto nella parte alta del naso. Queste cellule si collegano direttamente con il cervello. Ciascun neurone olfattivo ha un recettore per uno specifico odorante. Microscopiche molecole rilasciate da sostanze intorno a noi, che sia un caffè fumante o i pini di una foresta, stimolano questi recettori. Una volta rilevate le molecole, i neuroni inviano messaggi al cervello che identifica l’odore.

Ci sono più odori nell’ambiente rispetto ai recettori e una determinata molecola, quindi, è in grado di stimolare una combinazione di recettori, generando una rappresentazione univoca nel cervello. Queste rappresentazioni sono registrate dal cervello come uno specifico odore.

Gli odori raggiungono i neuroni sensoriali olfattivi lungo due vie. La prima è attraverso le narici. La seconda è attraverso un canale che collega il tetto della gola al naso. Masticando il cibo, vengono rilasciati aromi che raggiungono i neuroni sensoriali olfattivi tramite il secondo canale. Se questo è chiuso, come avviene in caso di raffreddore o influenza, gli odori non raggiungono le cellule sensoriali reattive agli odori e viene quindi meno anche gran parte delle capacità di apprezzare il gusto del cibo.

Senza i neuroni sensoriali olfattivi, sapori familiari come cioccolato o arancia diventerebbero difficilmente distinguibili. Senza odore i cibi tendono a essere insipidi, con sapore scarso o addirittura assente.

Alcuni soggetti si rivolgono al medico perché pensano di aver perso il senso del gusto e si sorprendono quando scoprono di avere invece perso il senso dell’olfatto.

L’olfatto è anche influenzato da uno speciale meccanismo chiamata senso chimico comune. Questo senso coinvolge migliaia di terminazioni nervose, distribuite soprattutto sulle superfici di occhi, naso, bocca e gola. Queste terminazioni nervose aiutano a sentire sostanze irritanti, come avviene per la polvere delle cipolle inducente lacrime o per l’effetto rinfrescante del mentolo.

Disturbi dell’olfatto

I soggetti che lamentano disturbi dell’olfatto hanno

  • una riduzione del senso,
  • oppure modifiche della percezione degli odori.

I disturbi che possono colpire l’olfatto sono classificabili in 4 diversi casi:

  • iposmia, la ridotta capacità di percepire odori.
  • anosmia, la completa perdita dell’olfatto. Ci sono rari casi di individui che nascono senza il senso dell’olfatto; questa condizione è nota come anosmia congenita.
  • parosmia, un cambiamento nella normale percezione degli odori, per esempio la distorsione dell’odore di qualcosa di familiare, oppure la sensazione che un qualcosa di normalmente profumato ora abbia un cattivo odore.
  • fantosmia, la percezione di un odore in realtà inesistente.

Cause

I disturbi dell’olfatto possono avere varie origini, alcune più ovvie di altre. Molti soggetti che sviluppano disturbi dell’olfatto hanno nella loro storia recente una malattia o un trauma. Sono cause comuni di disturbi dell’olfatto:

È poi tristemente noto di come anche alcune infezioni virali, COVID-19 su tutte, possano manifestare anche questo sintomo.

Diagnosi e rimedi

Sia i disturbi dell’olfatto che i disturbi del gusto vengono trattati dall’otorinolaringoiatra, medico specializzato nel trattamento di

  • orecchie,
  • naso,
  • gola,
  • testa
  • e collo.

Una valutazione accurata dei disturbi dell’olfatto includerà, tra gli altri, un esame obiettivo di orecchie, naso e gola, la storia del soggetto, ad esempio la sua eventuale esposizione a sostanze tossiche o traumi, e un esame dell’olfatto sotto la supervisione di personale sanitario.

Esistono due diversi approcci per valutare il senso dell’olfatto:

  • misurare la minima quantità di odore rilevabile dal soggetto,
  • riconoscimento di uno specifico odore (consiste in un catalogo cartaceo contenente minuscoli grani pieni di odori specifici. Il soggetto deve grattare ogni pagina e identificare l’odore. Se non riesce a percepirlo o a riconoscerlo, la persona potrebbe avere un disturbo o un’alterazione del senso dell’olfatto).

La diagnosi medica è fondamentale per identificare e trattare la causa sottostante al disturbo. Se il problema è causato da farmaci, occorre discutere con il medico l’eventualità di abbassare il dosaggio o cambiare il farmaco per tentare di ridurne le ripercussioni. Se eventuali neoformazioni nasali come i polipi ostruiscono il passaggio dell’aria, potrebbe essere necessario rimuoverle chirurgicamente e ripristinare così il senso dell’olfatto.

Alcuni soggetti recuperano l’olfatto quando guariscono dalla malattia che ne sta causando la perdita. Altri recuperano l’olfatto spontaneamente, senza motivi apparenti. Se non si riesce a trattare con successo il disturbo dell’olfatto, potrebbe convenire ricorrere a un’assistenza psicologica per adattarsi.

Pericoli

Come gli altri sensi, anche l’olfatto riveste un ruolo importante nella vita di una persona; spesso il senso agisce da primo segnale d’allarme, avvertendo della presenza del fumo di un incendio, cibo avariato, una perdita di gas o fumi pericolosi.

Quando l’olfatto è alterato, alcuni soggetti cambiano abitudini alimentari. Alcuni possono mangiare troppo poco e perdere peso, altri mangiare troppo e ingrassare. Poiché il cibo diventa meno gradevole, si potrebbe aver tendenza a salare troppo per percepire un sapore. Questo può costituire un problema se si è portatori o a rischio di determinate condizioni mediche, come l’ipertensione arteriosa o malattie renali. In casi gravi, la perdita dell’olfatto può portare anche allo sviluppo di depressione.

Problemi dei sensi chimici possono essere segno di altre condizioni mediche gravi. Un disturbo dell’olfatto può essere un segno precoce di morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer o sclerosi multipla. Può dipendere anche da altre patologie, come obesità, diabete, ipertensione e malnutrizione.

È per queste ragioni che un disturbo dell’olfatto necessita sempre di un inquadramento medico.

Fonte e bibliografia

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Domande e risposte
  1. In caso di raffreddore anche gli adulti possono usare l’acqua fisiologica? E quella ipertonica?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Certamente.