Febbre alta nei bambini, quando l’antibiotico?

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Introduzione

Febbre è sinonimo di temperatura corporea più elevata della norma: in linea generale nei bambini una temperatura superiore ai 37,5°C è considerata febbre.

Bambini con temperature inferiori ai 39°C spesso non necessitano di farmaci, a meno che siano sofferenti, ma c’è un’importante eccezione a questa regola: se un neonato con meno di 6 mesi ha una temperatura rettale di 38°C o più, è necessario chiamare tempestivamente il medico o recarsi subito al pronto soccorso. Nei bambini molto piccoli, infatti, anche una febbre di lieve entità può essere segno di infezioni potenzialmente gravi (il sistema immunitario ancora immaturo potrebbe non essere in grado di indurre un aumento di temperatura superiore).

A fronte di una febbre di 39°C o più in un bambino tra i 6 mesi e i 3 anni, consultare il pediatra per istruzioni. Nei bambini più grandi, considerare il comportamento e il livello di attività. Osservare il comportamento del bambino farà senz’altro capire se la causa è un problema minore o se è necessario l’intervento del medico.

Verosimilmente, non si tratta di una malattia grave se il bambino:

  • ha ancora voglia di giocare,
  • mangia e beve normalmente,
  • è vigile e sorride ai propri cari,
  • ha un colorito normale,
  • ha un aspetto sano quando la febbre scende.

Si consiglia comunque di non preoccuparsi troppo se un bambino con la febbre non vuole mangiare, è una conseguenza molto comune delle infezioni che causano l’aumento di temperatura. Nei bambini che bevono e urinano normalmente, mangiare meno del solito non è un problema.

Per i genitori la febbre alta del figlio può essere molto preoccupante, tuttavia è una condizione molto comune destinata a risolversi spontaneamente senza necessità di inutili trattamenti.

Bambina che sta provando la febbre

iStock.com/Sasha_Suzi

Cause

Molte febbri sono dovute a infezioni o altre malattie. L’alta temperatura corporea è una forma di difesa dell’organismo che serve a ostacolare la sopravvivenza e la proliferazione dei batteri e virus che causano le infezioni, oltre che a regolare specifiche attività del sistema immunitario.

Condizioni frequenti che possono causare febbre sono:

Anche una vaccinazione può causare un temporaneo e lieve rialzo febbrile, come pure il surriscaldamento (un eccesso di coperte o troppi vestiti).

Quando contattare il pediatra

Contattare tempestivamente il medico se il bambino:

  • ha meno di 6 mesi e una temperatura di 38°C o più,
  • ha da 3 a 6 mesi e una temperatura di 39°C o più,
  • il bambino sembra disidratato,
  • sviluppa un’eruzione rossa che non impallidisce quando ci si passa sopra un bicchiere,
  • manifesta convulsioni,
  • è inconsolabile e non smette di piangere, oppure piange emettendo suoni non usuali,
  • la febbre dura oltre 5 giorni,
  • la salute del bambino si deteriora,
  • si è preoccupati su come accudire il bambino a casa.

Sarà necessario chiamare il medico anche se il bambino mostrasse altri segni di malessere, come vomito persistente, rifiuto del cibo, flaccidità o eccessiva sonnolenza (letargia, che si manifesta come incapacità di rimanere sveglio).

Se non fosse possibile contattare il proprio medico, chiamare la guardia medica o il 118.

Se il bambino sembra stare bene, ad esempio gioca ed è attento, è meno probabile che sia gravemente malato.

Trattamento

In un bambino con la febbre è importante mantenere un buono stato di idratazione invitandolo a bere molta acqua fresca ed evitare così il rischio di disidratazione.

Ai neonati andranno somministrati tanti liquidi, in particolare latte materno o artificiale. Anche se il bambino non avesse sete, proporgli spesso piccoli sorsi per mantenerlo ben idratato.

Se l’ambiente è caldo, si dovrà cercare di assicurare una temperatura confortevole coprendo il bambino con un lenzuolo leggero o aprendo la finestra.

Per alleviare i sintomi del bambino, si dovrà:

  • stimolarlo a bere tanto, o allattarlo spesso se allattato al seno,
  • proporre cibo solo se il bambino sembra volerlo,
  • sorvegliare la comparsa di segni di disidratazione, come bocca secca, assenza di lacrime, occhi incavati; nei neonati, pannolini bagnati più raramente e fontanella (il punto morbido della testa) incavata,
  • controllare il bambino qualche volta anche di notte,
  • non mandare il bambino al nido, all’asilo o a scuola; informare la struttura che il bambino non sta bene.

È inutile spogliare il bambino o fargli spugnature con acqua tiepida. La ricerca ha dimostrato che nessuna delle due misure è efficace, ma è invece importante evitare di coprire il bambino con troppi vestiti o coperte.

Paracetamolo (Tachipirina) o ibuprofene a dosaggi pediatrici, oltre a eliminare il dolore, agiscono da antipiretici, ossia aiutano a ridurre la febbre. Non si possono somministrare insieme, ma se uno non funzionasse, si potrà provare l’altro successivamente.

Gli antipiretici non sono sempre necessari, se il bambino non sembra stare male per la febbre o per la malattia sottostante, non è necessario somministrare farmaci per ridurre la febbre (ci sono lavori di ricerca piuttosto convincenti che dimostrano come questo potrebbe ritardare la guarigione, interferendo con i meccanismi di risposta dell’organismo).

Per l’uso degli antipiretici attenersi sempre alle indicazioni fornite dal pediatra e non somministrare mai aspirina ai bambini sotto i 16 anni.

Nurofen Febbre e Dolore, dosaggio nei bambini

In nessun caso le seguenti informazioni sulla posologia del farmaco Nurofen Febbre e Dolore sciroppo devono sostituire il parere del pediatra; si declina ogni responsabilità in caso di incidenti.

L’ibuprofene è uno dei farmaci più utilizzati per il trattamento di febbre e dolori nei bambini; il medicinale si trova in commercio in diverse forme farmaceutiche, ma lo sciroppo è sicuramente quella più prescritta, ricordiamo ad esempio:

  • Nurofen Febbre e Dolore,
  • MomentKid,

e molti altri.

Vediamo a titolo di esempio il dosaggio di Nurofen Febbre e Dolore, tra le specialità più prescritte.

Il farmaco si trova in commercio in due formulazioni diverse, 100 mg/ 5 ml per i bambini più piccoli, 200 mg/ 5 ml per i ragazzi.

La dose viene suggerita dal pediatra in base all’età e soprattutto al peso del paziente e viene somministrata 2-3 volte al giorno (ossia ogni 12-8 ore), preferibilmente a stomaco pieno.

100mg/5ml

PESO Età DOSE singola in ml n° massimo di SOMMINISTRAZONI/giorno
5.6 -7 Kg 3 – 6 mesi 2,5 ml 3 nelle 24 ore
7 -10 Kg 6 – 12 mesi 2,5 ml
10 – 15 Kg 1 – 3 anni 5 ml
15 – 20 Kg 4 – 6 anni 7,5 ml (5 ml + 2,5 ml)
20 – 28 Kg 7 – 9 anni 10 ml
28 – 43 Kg 10 – 12 anni 15 ml

La dose effettiva verrà personalizzata dal pediatra in base a peso e sintomi, ma spesso si ottiene un buon compromesso calcolando per ogni somministrazione un numero di millilitri pari al peso diviso tre (per esempio a un bimbo di 12 kg corrisponderebbe una dose di 4 ml).

Si ribadisce la necessità di attenersi scrupolosamente alle dosi suggerite dal pediatra, le informazioni qui presentate sono riportate al solo scopo di divulgazione.

200mg/5ml

Per i ragazzi più grandi è da qualche tempo disponibile una formulazione più concentrata che permette di ridurre le dosi:

PESO ETA’ DOSE singola in ml n° massimo di SOMMINISTRAZONI/giorno
5.6 -7 Kg 3 – 6 mesi 1,25 ml 3 nelle 24 ore
7 -10 Kg 6 – 12 mesi 1,75 ml
10 – 15 Kg 1 – 3 anni 2,5 ml
15 – 20 Kg 4 – 6 anni 3,75 ml
20 – 28 Kg 7 – 9 anni 5 ml
28 – 43 Kg 10 – 12 anni 7,5 ml

Si ribadisce la necessità di attenersi scrupolosamente alle dosi suggerite dal pediatra, le informazioni qui presentate sono riportate al solo scopo di divulgazione.

Complicazioni

Talvolta, nei bambini l’alta temperatura è associata con segni e sintomi più gravi, quali:

In rari casi la ragione può essere legata ad infezioni gravi come

  • meningite (infezione delle meningi, le membrane protettive che avvolgono il cervello e il midollo spinale),
  • setticemia (infezione del sangue),
  • polmonite (infiammazione del tessuto polmonare, in genere causata da un’infezione).

Misurazione della temperatura nel bambino

Se si sospetta che il proprio bambino abbia la febbre, il primo passo è controllare la sua temperatura con un termometro, questo aiuterà a stabilire se è necessario chiamare il medico e in caso di consultazione telefonica con personale sanitario, aiuterà quest’ultimo a decidere il livello di attenzione da dedicare al bambino.

Per ottenere una misura rapida e attendibile della temperatura del bambino, è ideale un termometro digitale.

Per misurare la temperatura, tenere il bambino in braccio e mettere il termometro sotto l’ascella (misurare sempre la temperatura sotto l’ascella nei bambini con meno di 5 anni). Mantenere il suo braccio contro il corpo delicatamente ma con fermezza in modo che il termometro rimanga in posizione per il tempo indicato nelle istruzioni (in genere, circa 15 secondi).

La misura della temperatura rilevata con un termometro digitale e seguendone attentamente le istruzioni dovrebbe essere accurata, ci sono tuttavia alcune circostanze che potrebbero leggermente falsare il valore, ad esempio:

  • il bambino è strettamente avvolto in un lenzuolo,
  • la stanza è molto calda,
  • il bambino è molto attivo,
  • il bambino stringe una borsa dell’acqua calda,
  • il bambino è molto vestito,
  • il bambino sta facendo il bagno.

In questi casi, aspettare per qualche minuto che si rinfreschi (senza fargli prendere freddo) e ripetere la misura di temperatura per vedere se sia diversa.

Quando si somministra l’antibiotico?

La comunità scientifica ha recentemente proposto un nuovo strumento decisionale di ausilio al medico per ridurre la somministrazione inutile di antibiotici ai bambini con infezioni delle vie respiratorie e tosse.

Le infezioni delle vie respiratorie con tosse sono la principale causa di prescrizione di antibiotici ai bambini, tuttavia fino a un terzo di tali prescrizioni potrebbe essere inutile, affermano gli autori dello studio.

Combinando i dati di oltre 8.000 bambini, i ricercatori hanno identificato sette fattori predittivi chiave che potrebbero essere usati per aiutare a stabilire se un bambino con infezione del tratto respiratorio e tosse richieda potenzialmente un trattamento antibiotico.

Questi fattori sono:

  1. insorgenza recente (meno di tre giorni),
  2. febbre maggiore o uguale a 37,8°C,
  3. età sotto i due anni,
  4. sofferenza respiratoria,
  5. respiro affannoso,
  6. asma,
  7. vomito moderato/grave nelle ultime 24 ore.

Anche se serviranno ulteriori ricerche per confermare la validità del metodo (che si basa nel dettaglio su un sistema di punteggio basato sui 7 fattori presentati), è importante sottolineare che in molti casi di febbre nei bambini l’antibiotico NON è necessario e mai deve essere somministrato se non espressamente prescritto dal pediatra.

Dopo quanti giorni di febbre si somministra un antibiotico?

Non esiste un’unica risposta a questa domanda, in quanto dipende dalla diagnosi del pediatra, dai sintomi e dagli eventuali fattori di rischio presenti.

Fonti e bibliografia

  • NHS (Febbre alta nei bambini), licensed under the OGL
  • NHS (Misurazione della febbre), licensed under the OGL
  • NHS (Trattamento), licensed under the OGL
  • KidsHealth.org
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