Emicrania: aura, sintomi, cause, rimedi, prevenzione

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Introduzione

L’emicrania è una forma di mal di testa cronico, in grado di causare un dolore severo che può arrivare a persistere per ore o addirittura per giorni; i sintomi possono essere così gravi da spingere il paziente che ne viene colpito a cercare un luogo buio e tranquillo per riposare.

Si tratta di un disturbo comune, che può colpire fino a una donna su cinque e un uomo su 15.

Alcuni episodi di emicrania sono preceduti o accompagnati da segni o sintomi sensoriali premonitori (aura), come

  • flash di luce,
  • visione di punti neri
  • o formicolio alle gambe o alle braccia.

Insieme all’emicrania spesso si presentano

  • nausea,
  • vomito,
  • estrema sensibilità alla luce e ai rumori.

I soggetti che ne soffrono tendono a subire attacchi innescati da una serie di fattori diversi, tra cui stress, ansia, cambiamenti ormonali, luci lampeggianti, mancanza di cibo o di sonno e cibi anche piuttosto comuni. Nelle donne è spesso legata in qualche modo al ciclo mestruale.

Per molti anni si è ritenuto che fosse legata alla dilatazione e costrizione dei vasi sanguigni cerebrali, mentre ora si è più orientati a indagare su cause genetiche.

Per l’emicrania non esiste alcuna cura definitiva, ma i farmaci possono contribuire a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi. Se un certo tipo di cura non ha funzionato in passato, vale la pena consultare il proprio medico e cercarne insieme una diversa. I farmaci appropriati, combinati con rimedi casalinghi e modifiche dello stile di vita possono davvero fare la differenza.

Infografica riassuntiva dell'emicrania

iStock.com/VectorMine

Cause

Molte delle cause dell’emicrania sono tuttora sconosciute, ma sembra che sia i fattori genetici che quelli ambientali rivestano un ruolo determinante in combinazione variabile.

Potrebbe in qualche modo essere legata a una temporanea alterazione dell’attività cerebrale, dovuta ad alterazioni di neurotrasmettitori e vasi sanguigni: più in particolare si ritiene che possa essere legata alla maggior eccitabilità della corteccia cerebrale e a un controllo anormale dei neuroni del dolore nel nucleo trigeminale del tronco cerebrale.

Non è chiaro che cosa provochi questo cambiamento di attività cerebrale, ma è possibile che specifici geni rendano più probabile la comparsa di emicrania a seguito di situazioni, eventi e sostanze che possono fungere da inneschi.

Fattori scatenanti

Anche se non si conosce il meccanismo esatto del mal di testa, si sa che i fattori scatenanti sono molti, tra i più frequenti troviamo:

  • Variazioni ormonali femminili. Sembra che variazioni dei livelli di estrogeno siano in grado di provocare il mal di testa in molte donne a cui è stata diagnosticata l’emicrania. Le donne con precedenti di emicrania spesso affermano di soffrire di mal di testa due giorni prima o circa tre giorni dall’inizio delle mestruazioni, quando si verifica una diminuzione improvvisa degli estrogeni (si parla in questi casi di emicrania mestruale pura). Altre, invece, hanno una maggior tendenza allo sviluppo dell’emicrania durante la gravidanza o in menopausa. Anche i farmaci ormonali, come i contraccettivi orali o la terapia ormonale sostitutiva, possono far peggiorare l’emicrania, anche se alcune donne al contrario riferiscono un effetto positivo.
  • Stress. Lo stress, in qualunque forma (professionale, famigliare, sociale, …) può favorire la comparsa di emicrania, così come l’ansia, l’eccitazione, la tensione, uno shock, … In alcuni pazienti il dolore nasce con la scomparsa della fonte di stress (come nel caso del mal di testa da week-end).
  • Luci intense o lampeggianti (sole, discoteca, …) o in alcuni casi anche un’esposizione prolungata al monitor del PC.
  • Odori e profumi (talvolta anche l’odore di fumo).
  • Rumori e suoni forti.
  • Modifiche nel ciclo sonno-veglia. Il sonno insufficiente o eccessivo possono scatenare gli attacchi di emicrania in alcuni pazienti; anche il jet-lag può avere lo stesso effetto. In alcuni casi anche altre modifiche della propria routine (per esempio nel periodo di ferie) possono innescare attacchi.
  • Fattori fisici. Gli sforzi fisici intensi, compresa l’attività sessuale, possono provocare l’emicrania; come nel caso del sonno alcuni pazienti traggono invece beneficio da una moderato ma regolare pratica di attività fisica.
  • Cambiamenti del tempo. Un cambiamento del tempo o della pressione atmosferica possono facilitare la comparsa dell’emicrania, ma anche fattori ambientali come un cambio di altitudine, elevato grado di umidità, …
  • Sostanze d’abuso. Sia l’utilizzo di cocaina che la relativa sindrome di astinenza possono causare attacchi, mentre l’utilizzo di cannabis può rendere più difficile da trattare l’episodio.
  • Fame. L’emicrania può anche presentarsi quando si saltano i pasti o si mangia troppo velocemente; molti pazienti traggono beneficio da periodici spuntini.
  • Disidratazione.
  • Celiachia. Sembra esserci una qualche connessione tra glutine ed emicrania, anche se al momento non è ancora stato del tutto chiarito. Alcuni pazienti sembrano trarre beneficio da una dieta senza glutine.
  • Bruxismo (digrignare i denti).
  • Alimenti. Alcuni tipi di emicrania sembrano provocati da determinati alimenti, anche l’argomento è dibattuto; tra quelli più dannosi troviamo
    • alcol, soprattutto la birra e il vino rosso,
    • formaggi stagionati,
    • cioccolato,
    • aspartame,
    • caffeina (secondo alcuni più che altro sarebbe l’astinenza da caffeina),
    • glutammato monosodico (un additivo alimentare),
    • alimenti salati e trattati industrialmente.

Relativamente agli alimenti è da notare che molti pazienti avvertono uno spiccato desiderio di cibi dolci (o con altre caratteristiche) poco prima dell’attacco, che li porta a concludere che il loro consumo sia la causa della comparsa; in realtà, almeno in alcuni casi, il desiderio è uno dei primi sintomi di arrivo dell’attacco di emicrania.

Su molti di questi fattori di innesco non esistono sufficienti prove in letteratura, ma tendenzialmente si può notare che ogni forma di stress per l’organismo potrebbe scatenare l’attacco; a questo proposito si ritiene particolarmente utile la suddivisione proposta dall’NHS inglese:

  • Emotivi
    • stress
    • ansia
    • tensione
    • shock
    • depressione
    • eccitazione
  • Fisici
  • Alimentari
    • ritardo nel pasto o pasto saltato
    • disidratazione
    • alcol
    • alimenti contenenti tiramina (alcolici e alcuni formaggi)
    • bevande contenenti caffeina, come il e il caffè
    • alimenti specifici come cioccolato, agrumi e formaggio
  • Ambientali
    • luci brillanti
    • visioni tremolanti, come può verificarsi in televisione o al PC
    • fumo (o locali pieni di fumo)
    • rumori forti
    • cambiamenti climatici, come i cambiamenti di umidità o temperature molto basse
    • odori forti

Un caso particolare è infine rappresentato dal mal di testa da week-end, che potrebbe essere causato da una combinazione di diversi fattori, talvolta forse in modo complementare:

  • riduzione del consumo di caffeina,
  • riduzione dello stress,
  • aumento delle ore di sonno e/o alterazione degli orari.

Fattori di rischio

Alcuni fattori rendono un paziente maggiormente soggetto a soffrire di emicrania:

  • Precedenti famigliari. Molte persone affette dall’emicrania hanno precedenti famigliari di questo disturbo. Se uno o entrambi i vostri genitori soffrono di emicrania, anche voi probabilmente avrete lo stesso problema.
  • Età inferiore ai 40 anni. Metà delle persone che soffrono di emicrania hanno sperimentato per la prima volta questo problema prima dei 20 anni; l’emicrania si presenta con maggiori probabilità nelle persone di età compresa tra i 30 e i 39 anni.
  • Sesso femminile. Le donne hanno il triplo delle probabilità degli uomini di soffrire di emicrania. Durante l’infanzia il mal di testa tende a colpire più i bambini che le bambine, ma già durante la pubertà le ragazze sono più soggette.

Sintomi

Il sintomo caratteristico (anche se non sempre presente!) è un forte dolore caratterizzato da:

  • intensità variabile da moderata a grave
  • di tipo pulsante
  • che peggiora con l’attività fisica;
  • che interferisce con le normali attività quotidiane.

Il dolore può essere localizzato ad un lato della testa, oppure diffuso ad entrambi.

Possono inoltre comparire

Se non viene trattata, l’emicrania può durare da quattro a 72 ore, ma la frequenza con cui si verifica è variabile da persona a persona; può comparire diverse volte al mese, oppure con frequenza estremamente minore.

La condizione assumere caratteristiche diverse a seconda del paziente:

  • la maggior parte delle persone soffre di emicrania senza aura, in passato definita emicrania comune;
  • alcune persone, al contrario, soffrono di emicrania con aura, in passato definita emicrania classica.

L’aura comprende diversi fenomeni tra cui modifiche della vista e disturbi sensoriali: se soffrite di emicrania con aura potreste vedere flash luminosi e sentire formicolio alle braccia o alle gambe.

Fase prodromica

I sintomi prodromici o premonitori sono manifestazioni che possono comparire da poche ore a due giorni prima dell’aura o dell’attacco di emicrania vero e proprio; si manifestano in poco più di un paziente su due e comprendono:

  • sensazione di euforia o di intensa energia,
  • voglia di dolci o altri cibi specifici,
  • aumento della sete e della frequenza di minzione,
  • rigidità muscolare che colpisce soprattutto il collo,
  • stitichezza o diarrea,
  • ipersensibilità a odori o rumori,
  • sonnolenza e frequenti sbadigli,
  • irritabilità o depressione.

Questi sintomi/manifestazioni possono presentarsi a prescindere dalla successiva presenza dell’aura.

Aura

L’aura è un insieme di sintomi neurologici che precedono l’attacco di emicrania; è caratterizzata da sensazioni ed emozioni estremamente spiacevoli e sgradite della durata variabile tra 5 e 20 minuti (anche se si conoscono casi di aura lunga fino ad un’ora). Durante questi momenti non si percepisce ancora nessun dolore, l’attacco di emicrania si verifica solo dopo il termine dell’aura e non necessariamente. Potrebbe in effetti non sentirsi alcun dolore ma resterebbero comunque gli altri disturbi elencati.

I sintomi più comuni comprendono

  • disturbi visivi,
  • perdita delle forze,
  • alterata sensibilità a una mano, spesso come punture di spilli, che poi “risale” sul braccio fino coinvolgere anche viso, labbra e lingua,
  • fastidio causato dalla luce (fotofobia),
  • difficoltà nel linguaggio.

Fase postdromica

Gli effetti di emicrania possono persistere per alcuni giorni dopo la completa scomparsa del mal di testa; molti pazienti riferiscono

  • una sensazione di dolore nella zona in cui vi era l’emicrania,
  • confusione,
  • stanchezza severa,
  • difficoltà di concentrazione,
  • sensibilità a luce e suoni,
  • cambiamenti dell’umore.

Emicrania oftalmica

L’emicrania oftalmica è una condizione oculare che causa temporanei attacchi di cecità o di problemi visivi come la comparsa di flash luminosi in un occhio, in seguito al restringimento dei vasi sanguigni responsabili della circolazione di sangue all’interno dell’occhio; gli episodi sono fonte di paura per il paziente, ma nella maggior parte dei casi si rivelano innocui e di breve durata, con la vista che torna alla completa normalità.

Benché ne condivida in parte il nome, si tratta di una patologia non correlata all’emicrania intesa come mal di testa, che tipicamente si manifesta con sintomi in grado di coinvolgere entrambi gli occhi.

I sintomi dell’emicrania oftalmica possono includere:

  • perdita parziale o totale della vista in un occhio,
  • mal di testa (prima, durante o dopo i sintomi visivi).

L’attacco di norma ha una durata compresa tra i 10 e i 20 minuti, dopodiché la vista ritorna gradualmente alla normalità (è raro che si protragga per più di un’ora).

Il paziente può sperimentare attacchi con frequenza variabile, ma tipicamente l’occhio interessato rimane sempre lo stesso.

Quando chiamare il medico

L’emicrania spesso non viene né diagnosticata né curata. Se soffrite dei sintomi tipici di questo disturbo vi consigliamo di tenere nota degli attacchi sotto forma di diario, per poi rivolgersi con fiducia a un neurologo.

Si raccomanda di contattare prontamente il 118 o farsi accompagnare in Pronto Soccorso in caso di:

  • paralisi o debolezza in una o entrambe le braccia e/o un lato del volto,
  • disturbi della parola o discorsi incomprensibili,
  • improvviso e gravissimo mal di testa, descritto come “mai provato prima”,
  • mal di testa insieme accompagnato da febbre, torcicollo, confusione, convulsioni, visione doppia.

Questi sintomi possono essere segno della presenza di una condizione più grave, come ad esempio un ictus o meningite, e dovrebbero essere valutati da un medico il più presto possibile.

Segnalare al medico anche un mal di testa che dovesse comparire per la prima volta dopo i 50 anni.

Pericoli

Secondo alcune fonti l’emicrania con aura è associata a un piccolo incremento del rischio di ictus ischemico, che si verifica se viene interrotto il flusso sanguigno verso il cervello; nonostante queste statistiche, non è chiara la causa per cui si verifica. A causa di questo rilievo l’uso della pillola contraccettiva, che è un fattore di rischio per gli eventi cardiovascolari, è in genere controindicata nelle donne che soffrono di emicrania e che hanno ulteriori fattori di rischio (come la pressione alta).

Questa forma di mal di testa potrebbe essere associata a un modesto aumento del rischio di

L’assunzione di farmaci antinfiammatori, come l’ibuprofene e l’aspirina possono causare complicazioni gastriche (gastrite, ulcera, …), soprattutto se assunti in dosi massicce per un lungo periodo di tempo.

In caso di frequente assunzione di farmaci per il mal di testa si potrebbe andare incontro a “cefalea da rebound”, che si verifica quando i farmaci non solo non sono più efficaci contro il dolore, ma diventano un fattore scatenante del mal di testa.

Diagnosi

Il primo medico che vi visiterà probabilmente sarà il vostro medico di famiglia, se lo ritiene necessario potrà indirizzarvi presso un neurologo o un altro medico specializzato nella cura del mal di testa.

Le visite possono essere brevi e spesso gli argomenti da affrontare sono molti, quindi vi consigliamo di prepararvi in anticipo per la visita.

Probabilmente il medico vi porrà molte domande. Rispondere potrà occupare il tempo che avevate pensato di dedicare a punti per voi più importanti. Il medico potrà chiedervi:

  • Quando si sono presentati i sintomi per la prima volta?
  • I sintomi sono continui o intermittenti?
  • Qual è la gravità dei sintomi?
  • C’è qualcosa in grado di alleviare i sintomi?
  • C’è qualcosa in grado di peggiorare i sintomi?

In attesa della visita:

  • Tenete un diario del mal di testa. Il diario potrà aiutare voi e il vostro medico a scoprire che cosa scatena gli attacchi di emicrania. Scrivete quando inizia il mal di testa, per quanto tempo dura e se c’è qualcosa in grado di alleviarlo. Ricordate di scrivere se i farmaci per il mal di testa che assumete sono efficaci o meno. Elencate anche tutti gli alimenti che avete assunto nelle 24 ore precedenti l’attacco, tutte le fonti di stress insolite, il vostro stato d’animo e che cosa state facendo nel momento in cui l’attacco inizia.
  • Diminuite lo stress. In molti pazienti il mal di testa è provocato dallo stress, quindi cercate di evitare le situazioni troppo stressanti oppure usate una tecnica per tenere sotto controllo lo stress, come la meditazione.
  • Dormite a sufficienza, ma non dormite troppo. Dovreste dormire dalle sei alle otto ore per notte, possibilmente mantenendo costanti sia l’orario di addormentamento che di risveglio (anche nel week-end).

Se la vostra emicrania è normale o se avete precedenti famigliari di questo disturbo, il medico probabilmente arriverà alla diagnosi basandosi sulla vostra storia clinica e sulla visita. Invece, se il vostro mal di testa ha caratteristiche insolite, se è molto intenso o improvviso, il medico potrà consigliarvi diversi esami per decidere tra le diverse cause possibili del dolore.

  • TAC (tomografia computerizzata). Questa tecnica di imaging usa una serie di fasci di raggi X diretti dal computer per creare un’immagine a sezione trasversale del cervello.
  • Imaging a risonanza magnetica (MRI). La risonanza magnetica usa le onde radio, è un magnete molto potente per produrre dettagliatissime immagini a sezione trasversale del cervello.

Cura e rimedi

Esistono diversi farmaci appositi per la cura dell’emicrania, inoltre possono essere usati farmaci che di solito vengono impiegati per curare altre patologie. I farmaci che combattono l’emicrania possono essere classificati in due categorie:

  • Antidolorifici. I farmaci di questo tipo vengono assunti durante l’attacco di mal di testa e sono stati progettati per interrompere i sintomi che già hanno avuto inizio.
  • Terapie preventive. I farmaci di questo tipo devono essere assunti regolarmente, in molti casi una volta al giorno, per ridurre la gravità o la frequenza degli episodi di mal di testa.

La scelta della strategia terapeutica contro l’emicrania dipende dalla frequenza e dalla gravità del mal di testa, dal grado di disabilità che il mal di testa provoca e dalle eventuali patologie concomitanti.

Farmaci antidolorifici

Il consiglio che viene dato dai neurologi a tutti i pazienti che soffrono di emicrania è di assumere l’antidolorifico prescritto ai primi sintomi, possibilmente già in fase prodromica; questo aumenta notevolmente la probabilità di riuscire a fermare l’attacco.

Antinfiammatori non steroidei (FANS)

Gli antinfiammatori, come l’ibuprofene (Moment®, Brufen® e altri), la Tachipirina o l’aspirina, possono contribuire ad alleviare il mal di testa di lieve intensità. I farmaci messi in commercio per la cura specifica dell’emicrania, come la combinazione di paracetamolo, aspirina e caffeina (per esempio NeoCibalgina®) possono essere efficaci per i mal di testa lievi ma, usati da soli, non sono efficaci contro l’emicrania grave. Se assunti con troppa frequenza o per lunghi periodi, i FANS possono provocare l’ulcera, il sanguinamento gastrointestinale e la cefalea da rebound.

Triptani

Per molte persone che soffrono di attacchi di emicrania intensi, i triptani sono il farmaco d’elezione. Sono efficaci per alleviare il dolore, la nausea e la sensibilità alla luce e ai rumori associati all’emicrania. Tra i farmaci di questo tipo troviamo: il sumatriptan (Imigran®), il rizatriptan (Maxalt®), il naratriptano, lo zolmitriptan (Zomig®), l’almotriptano (Almotrex®), il frovatriptan (Auradol®) e l’eletriptan (Relpax®). Tra gli effetti collaterali dei triptani troviamo la nausea, le vertigini e la debolezza muscolare. Non sono consigliabili se il paziente ha avuto un infarto o un colpo apoplettico.

Oppiacei

I farmaci contenenti sostanze narcotiche, in particolar modo la codeina, vengono usati in alcuni casi per curare il mal di testa se i pazienti non possono assumere i triptani o l’ergotamina. I narcotici creano dipendenza e di solito vengono usati se tutti gli altri rimedi si sono dimostrati inefficaci.

Ergotamina

L’ergotamina (Cafergot®) è molto meno costosa, ma anche meno efficace dei triptani. Sembra più efficace in tutti coloro che soffrono di mal di testa che dura per più di 48 ore. La diidroergotamina (Diidergot®, Seglor®) è un derivato dell’ergotamina che è più efficace e ha meno effetti collaterali rispetto all’ergotamina.

Farmaci antinausea

Gli attacchi di emicrania spesso sono accompagnati dalla nausea, con o senza vomito, quindi i farmaci antinausea sono una scelta corretta e spesso vengono affiancati da altri farmaci. I farmaci prescritti più di frequente sono la metoclopramide (Plasil®, per uso orale o nasale) o la proclorperazina (per uso orale o rettale).

Cortisone

Una singola dose di desametasone (una molecola cortisonica) per via endovenosa, quando aggiunta alla terapia standard di un attacco di emicrania, è associata a una diminuzione del 26% nella cefalea ricorrente nelle seguenti 72 ore.

Combinazioni

I farmaci che combinano il butalbital (un sedativo) con l’aspirina, il paracetamolo o altri antidolorifici (ad esempio Optalidon®) vengono usati in alcuni casi per curare gli attacchi di emicrania. Altre combinazioni contengono anche la caffeina o la codeina. Questi farmaci, tuttavia presentano un alto rischio di cefalee da rebound e sintomi da astinenza, quindi dovrebbero essere usati con cautela.

Terapie preventive

Circa la metà delle persone che soffrono di emicrania potrebbe trarre benefici dalle terapie preventive, però solo il 10% circa dei pazienti vi fa ricorso. La prevenzione è raccomandata in coloro che hanno mal di testa per più di due giorni alla settimana, non possono tollerare i farmaci usati per il trattamento di attacchi acuti o in coloro con attacchi gravi che non sono facilmente controllati.

Le terapie preventive sono in grado di diminuire la frequenza, la gravità e la lunghezza degli attacchi di emicrania e possono aumentare l’efficacia dei farmaci assunti durante gli attacchi. Il medico può consigliarvi di assumere i farmaci preventivi regolarmente, oppure solo quando un fattore scatenante prevedibile, come ad esempio il ciclo mestruale, si sta avvicinando.

Nella maggior parte dei casi le terapie preventive non eliminano completamente il mal di testa e alcune di esse possono provocare effetti collaterali gravi; se le terapie preventive hanno avuto buoni risultati e il mal di testa non si è presentato per un periodo che va dai sei ai dodici mesi, il medico può consigliarvi di diminuire gradualmente il dosaggio per vedere se l’emicrania si ripresenta.

Per ottenere risultati ottimali, assumete i farmaci seguendo attentamente la prescrizione del vostro medico.

  • Farmaci per i disturbi cardiovascolari. I betabloccanti, usati solitamente per curare l’ipertensione e le coronaropatie, sono in grado di diminuire la frequenza e la gravità degli attacchi di emicrania.
  • Antidepressivi. Diversi antidepressivi sono in grado di contribuire alla prevenzione di alcuni tipi di mal di testa, compresa l’emicrania. I più efficaci sono gli antidepressivi triciclici, come l’amitriptilina, la nortriptilina e la protriptilina. Per altri tipi di antidepressivi, come gli inibitori selettivi dell’assorbimento della serotonina (SSRI) e gli inibitori dell’assorbimento della serotonina e della norepinefrina (SNRI), non è ancora stata dimostrata l’efficacia per il trattamento dell’emicrania.
  • Anticonvulsivanti. Alcuni farmaci anticonvulsivanti, come il topiramato (Topamax®) e il gabapentin (Neurontin®) sembrano in grado di diminuire la frequenza degli attacchi di emicrania.
  • Antistaminici, quali la flunarizina e la cinarizina, indicati qualora coesistano ansia ed insonnia e controindicati in casi di depressione ed obesità.
  • Tossina botulinica A . La tossina botulinica A viene usata in alcuni casi per curare l’emicrania cronica. Le ricerche finora compiute, però, danno pareri discordi sull’efficacia: diversi specialisti, tuttavia, ritengono che possa essere utile per alcuni pazienti. Le iniezioni vengono effettuate nei muscoli della fronte e del collo. Se si dimostra efficace, la terapia deve essere ripetuta ogni tre mesi.

Gravidanza e allattamento

Il trattamento dell’emicrania con farmaci dovrebbe essere il più possibile limitato quando si è in gravidanza o allattamento, concentrando invece la propria attenzione nell’evitare i potenziali fattori scatenanti.

Quando non se ne possa fare a meno, il ginecologo potrà prescrivere un antidolorifico come il paracetamolo o, in casi particolari un triptano.

Stile di vita e rimedi fai da te

Per alleviare il mal di testa causato dall’emicrania, potete provare alcuni rimedi non farmacologici.

  • La “vera” agopuntura non fornisce migliori risultati dell'”agopuntura sham”, una pratica in cui gli aghi vengono inseriti in modo casuale (fonte).
  • Praticate gli esercizi di rilassamento. Per praticare il rilassamento muscolare progressivo, la meditazione e lo yoga non serve nessun’attrezzatura. Potete impararli frequentando un corso oppure leggendo un libro o guardando un DVD. In alternativa dedicate almeno mezzora al giorno a qualche attività che trovate rilassante: ascoltare musica, fare giardinaggio, fare un bagno caldo o leggere.
  • Dormite a sufficienza, ma non troppo. In media gli adulti hanno bisogno di sei, otto ore di sonno per notte. È consigliabile inoltre andare a letto e svegliarsi a orari regolari.
  • Riposatevi e rilassatevi. Se possibile, quando sentite che il mal di testa si sta avvicinando, riposatevi in una stanza buia e tranquilla.
  • Tenete un diario del mal di testa. Continuate a scrivere il diario anche dopo esservi fatti visitare dal medico. Vi aiuterà a capire meglio quali sono i fattori scatenanti del mal di testa e quale terapia è più efficace.

Prevenzione

Sia che seguiate una terapia preventiva, sia che non la seguiate, potete modificare il vostro stile di vita in modo da ridurre il numero e la gravità degli attacchi di emicrania. Uno o più dei suggerimenti seguenti potrebbero fare al caso vostro:

  • Evitate i fattori scatenanti. Se alcuni alimenti sembrano aver scatenato il mal di testa in passato, evitateli. Se alcuni profumi rappresentano un problema, cercate di evitarli. In generale seguite una routine quotidiana con cicli sonno-veglia regolari e pasti in orari regolari. Inoltre cercate di tenere sotto controllo lo stress.
  • Fate esercizio fisico regolare. L’esercizio fisico aerobico, praticato con regolarità, riduce la tensione e può contribuire alla prevenzione dell’emicrania. Se il vostro medico ve lo permette, scegliete il tipo di esercizio aerobico che vi piace di più: camminare, nuotare, andare in bicicletta. Riscaldatevi lentamente, perché l’esercizio fisico intenso e improvviso può provocare il mal di testa. Si pensa che anche l’obesità sia un fattore predisponente per l’emicrania: l’esercizio fisico regolare può aiutarvi a non ingrassare. Da evitare invece improvvisi sforzi di grande intensità, che possono scatenare un attacco.
  • Sospensione di farmaci a rischio. Alcuni farmaci sono noti per aumentare la frequenza di comparsa dell’emicrania, tra di essi ricordiamo la pillola anticoncezionale e la terapia ormonale sostitutiva. Consultate il vostro medico per sapere quali alternative avete e quali sono i dosaggi consigliati nel vostro caso.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Cos'è l'emicrania?
L'emicrania è una forma di mal di testa che causa un dolore severo, talvolta pulsante, che può essere accompagnato da nausea, vomito, fastidio alla luce e ai suoni/rumori. L'impatto sul paziente può essere tale da impedirgli di lavorare ed occuparsi della quotidianità.
Quanto dura?
Può durare da 4 ore a diversi giorni.
Cosa prendere?
I farmaci da assumere al bisogno, durante l'attacco, funzionano con maggior probabilità tanto prima vengono assunti; si possono usare i classifici antinfiammatori, ma più spesso è necessario ricorrere a medicinali specifici (e che richiedono ricetta medica), come ad esempio triptani, derivati dell'ergot, oppioidi, farmaci antiemetici (antinausea).
Come curare e come guarire dall'emicrania?
Il neurologo, lo specialista che si occupa della malattia, può prescrivere farmaci specifici in grado di ridurre la frequenza degli attacchi. Tra le diverse opzioni terapeutiche ricordiamo:
  • betabloccanti (farmaci in grado di ridurre la pressione e la frequenza cardiaca)
  • antidepressivi
  • antiepilettici
  • iniezioni di tossina botulinica
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Domande e risposte
  1. Salve….ho cefalea aurea dall etá di 14 anni…a volte ho attacchi 2/3volte all anno e altre,come in questo periodo dopo il parto,7/8 al mese…a volte sono forti,tanto da lasciarmi confusa,da nn riuscire a ricordare nomi di oggetti e faccio fatica a parlare…..a gennaio sono stata ricoverata x 9 giorni,mi hanno fatto di tutto ,tac,risonanza,agoaspirato,esami cn aghi e impulsi di corrente…ma non hanno trovato nulla,dicono ke é tutto x lo stress…é possibile?xke dopo la gravidanza,la terza,io nn ne posso più

    1. Dr. Roberto Gindro

      Si è mai rivolta a un centro per la cura delle cefalee?

  2. Salve dottore,ho 23 anni e da 15 giorni che sono a letto con mal di testa intenso, nausea, vomito, difficoltà a stare con la testa alzata perché sennò mi gira la testa e quando questo avviene vedo le cose muoversi. Cosa potrà mai essere?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente un problema legato all’orecchio; il medico cosa ne pensa?

    2. Ho fatto una visita audiometrico ed è risultato che ho una perdita di udito all orecchio destro che con il passare del tempo esso peggiora e non immaginavo che tale problema potesse causare questi disturbi anche perché questa è la quarta volta che mi succede che la notte mi sveglio all improvviso con forti giri di testa, vomito, sudorazione è vista infuscata. Quindi lei dice che è l’orecchio e che non è niente di grave?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Dipende cosa intendiamo per grave, se pensa a un tumore lo ritengo poco probabile, ma ovviamente è solo il mio pensiero.

  3. Buongiorno,
    Soffro di emirania con aura da circa 25 anni, ora ne ho 59, a intervalli di una volta ogni due mesi o (come in questo periodo) di una anche due al giorno una volta alla settimana. Ho fatto di tutto centro cefalee esami ecc.. Penso che la mia possa essere legata a problemi cervicali che ho e anche allo stomaco . Noto che se mi fanno arrabbiare e di conseguenza contraggo lo stomaco, ho più probabilità di avere attacchi.. lei cosa ne pensa ? Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Le confermo che stress e stato d’animo possono sicuramente influire sulla frequenza degli attacchi.

  4. Dottore, si trova di nuovo l’Imigran fiale autoiniettabili?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo non che io sappia.

  5. Provate con l’ossigeno! Per me è stata una vera rivelazione e per questo non smetterò mai di ringraziare il mio neurologo. Se usato fin dalla comparsa dei primi sintomi, o delle avvisaglie dell’arrivo dell’emicrania, riesce a bloccare l’attacco 9 volte su 10.

  6. L’emicrania può essere legata a un’intolleranza alimentare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      È una domanda più complessa di quanto possa sembrare.
      È davvero emicrania o un’altra forma di cefalea?
      L’intolleranza alimentare è presunta o diagnosticata? A cosa?

      Troppo spesso negli ultimi anni si dà la colpa di tutto a intolleranze alimentari, diagnosticate tipicamente attraverso strumenti privi di fondamento scientifico, quando invece le cause di eventuali disturbi andrebbero cercate altrove.

      Possibili intolleranze possono sicuramente diventare cause di mal di testa, ma per una diagnosi di certezza servirebbe sicuramente un’anamnesi più approfondita da parte di un medico.