Emicrania, cefalea e mal di testa: i dubbi più comuni

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Emicrania

I termini “emicrania” e “cefalea” hanno lo stesso significato?

La parola “cefalea” è un termine usato per fare riferimento genericamente tutte le forme di mal di testa, mentre l’emicrania è il termine medico che ne indica una tipologia molto specifica; volendo essere ancora più precisi, la cefalea raggruppa le forme di dolore localizzate nella parte superiore della testa, mentre parlando genericamente di “mal di testa” intendiamo anche i dolori in grado di irradiarsi nella parte inferiore, indicativamente al di sotto della linea immaginaria degli occhi.

Fotografia di donna che si tocca le tempie a causa del dolore, rappresentato graficamente con fulmini ed effetti grafici colorati.

iStock.com/master1305

Che cos’è l’emicrania? Quali sono le cause e come la si può curare?

L’emicrania è una condizione caratterizzata da frequenti mal di testa, di intensità moderata o grave, che possono colpire un solo lato della testa o entrambi; inizia con un dolore sordo che in seguito diventa pulsante, viene avvertito in genere in corrispondenza delle tempie, oppure della fronte o della nuca. Il dolore, che si aggrava con l’attività fisica, di solito è accompagnato da  sintomi associati quali:

La causa esatta è sconosciuta, ma si ritiene che possa essere correlata a una serie di fattori ambientali e genetici.

Alcune persone soffrono di aura prima degli attacchi (vedi domanda seguente).

A disposizione dei medici ci sono numerose tipologie di farmaci, tra cui:

  • antidolorifici (come paracetamolo o ibuprofene),
  • triptani (farmaci specifici per l’emicrania),
  • anti-nausea.

Che cos’è l’aura?

Il 15-20% circa di coloro che soffrono di emicrania presenta l’aura, un insieme di sintomi neurologici che si verifica prima dell’attacco di mal di testa vero e proprio. I sintomi, che compaiono gradualmente entro alcuni minuti e durano generalmente meno di un’ora, possono comprendere:

  • disturbi visivi, come luci lampeggianti che possono muoversi a zig-zag,
  • intorpidimento o sensazione di formicolio (spesso descritto come punture di spilli), che di solito inizia in una mano, per poi estendersi sul braccio e in seguito su viso, labbra e lingua,
  • sensazione di vertigine,
  • difficoltà a parlare,
  • perdita di coscienza (raro).

In seguito può comparire l’emicrania vera e propria, anche se in alcuni soggetti l’aura semplicemente sparisce senza ulteriori disturbi.

Quali sono i fattori scatenanti?

Alcuni fattori fisici o ambientali, come gli alimenti, i cambiamenti ormonali, le condizioni atmosferiche e lo stress sono in grado di provocare o scatenare l’emicrania, tuttavia è importante ricordare che i fattori scatenanti sono diversi a seconda del paziente.

Tra i più comuni ricordiamo:

  • reazioni allergiche,
  • luci intense, rumori, alcuni odori e profumi,
  • stress fisico o psicologico,
  • cambiamenti nelle abitudini del sonno,
  • fumare o esposizione al fumo passivo,
  • fame,
  • assunzione di alcol,
  • fluttuazioni del ciclo mestruale, utilizzo di pillola anticoncezionale, periodi pre e post-menopausa,
  • episodio di cefalea tensiva,
  • assunzione di cibi contenenti tiramina (vino rosso, formaggio stagionato, pesce affumicato, fegato di pollo, fichi e alcuni tipi di fagioli), glutammato monosodico (MSG) o nitrati (insaccati), cibi come cioccolato, nocciole, arachidi (burro), avocado, banana, agrumi, cipolle, prodotti caseari, cibi fermentati o conservati,
  • permanenza prolungata di fronte a monitor o televisori.

L’emicrania dipende dalle condizioni atmosferiche?

Il sole a picco, il caldo, il tempo umido e le variazioni significative della pressione atmosferica possono innescare un attacco di emicrania in alcuni pazienti.

C’è un collegamento tra emicrania e ormoni?

Più della metà degli episodi di emicrania nelle donne si verificano subito prima, durante o dopo la mestruazione, ma come questi siano collegati ancora non è stato chiarito nei dettagli; sappiamo che appena prima del flusso mestruale i livelli degli ormoni femminili, estrogeni e progesterone, diminuiscono bruscamente e potrebbe essere questa improvvisa variazione a innescare il dolore.

Alcune donne osservano un sostanziale miglioramento con l’arrivo della menopausa, che spesso è caratterizzata da una frequenza di comparsa inferiore e dalla scomparsa di vomito e nausea. In altri casi purtroppo la menopausa funge invece da innesco.

Per alcuni soggetti l’uso delle pillole anticoncezionali potrebbe garantire un sostanziale miglioramento, riducendo il numero di attacchi e/o la loro intensità. In altri casi invece si ottiene l’effetto opposto, episodi più frequenti e gravi. Anche in questo caso la scienza non è ancora in grado di prevedere l’effetto e soprattutto di spiegare le ragioni di queste differenze, ma si è notato che in alcuni casi la pausa di sospensione funge da innesco per l’emicrania (e in questi casi si può valutare con il ginecologo di evitarla).

Chi soffre di emicrania è più a rischio di episodi cardiovascolari?

L’ictus ischemico è un evento che si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello viene bloccato da un coagulo di sangue o da materiale costituito da grasso; gli studi hanno dimostrato che le persone che soffrono di emicrania (soprattutto se con aura) hanno un rischio circa doppio di andare incontro a un ictus ischemico nell’arco della propria vita rispetto alla popolazione generale, anche se la percentuale rimane comunque molto bassa.

Ci sono poi ipotesi su un possibile legame con l’infarto, ma ad oggi non esistono correlazioni certe.

Alcune terapie preventive per l’emicrania possono peraltro ridurre il rischio, avendo effetto su pressione arteriosa e battito cardiaco.

Quali sono i farmaci per la terapia sintomatica dell’emicrania?

I farmaci per la terapia sintomatica, detta anche terapia acuta, vengono usati per curare il mal di testa quando l’attacco è già in corso. Tra i farmaci per la terapia sintomatica o acuta troviamo

  • FANS,
  • ergotamina,
  • triptani.

Che cosa sono i triptani?

Quando gli antidolorifici tradizionali non sono sufficienti, il medico di base o il neurologo potrebbero prescrivere un farmaco appartenente alla classe dei triptani, medicinali specifici per il dolore da emicrania.

Il meccanismo d’azione si basa su un effetto vasocostrittivo (rendono vasi sanguigni e capillari più stretti), ossia l’opposto della vasodilatazione che si suppone essere alla base della comparsa del dolore.

La probabilità di riuscire a risolvere l’episodio è tanto più elevata quando più rapidamente si assume il farmaco ai primi sintomi o sensazioni di imminente aura o emicrania.

Tra gli effetti collaterali più comuni ricordiamo:

  • parestesie (formicolio),
  • arrossamento cutaneo del volto,
  • senso di costrizione alla gola o di oppressione toracica lieve e transitorio,
  • nausea,
  • secchezza della bocca,
  • sonnolenza.

Infine, come per tutti i farmaci per il mal di testa, in caso di uso eccessivo (abuso) si può sviluppare la cefalea da abuso di farmaci.

I farmaci da banco contro il mal di testa sono efficaci?

I farmaci da banco, cioè quelli per cui non è necessaria la ricetta del medico, possono essere efficaci per alleviare il dolore e i sintomi, soprattutto nei casi più lievi; è molto importante non abusarne per non rischiare di sviluppare una cefalea da farmaci.

Esistono terapie preventive per l’emicrania?

Il modo migliore per prevenire l’attacco e diventare consapevoli dei fattori di innesco che scatenano l’attacco e fare il possibile per evitarli; da un punto di vista farmacologico sono poi disponibili diversi farmaci che possono ulteriormente aiutare a ridurre la frequenza degli attacchi:

Tra i farmaci preventivi troviamo anche alcuni antidepressivi, calcio-antagonisti e i FANS (antinfiammatori non steroidei).

La maggior parte dei farmaci preventivi all’inizio era stata pensata per curare altri disturbi, come le convulsioni, la depressione o l’ipertensione. Negli ultimi anni, tuttavia, è aumentato l’interesse nei confronti degli antiepilettici (noti anche come anticonvulsivanti) per la prevenzione dell’emicrania, perché sia l’epilessia sia questa forma di mal di testa potrebbero essere causate da reazioni simili che avvengono all’interno del cervello.

Quali terapie alternative possono essere usate per curare l’emicrania?

L’espressione terapie alternative viene usata frequentemente per descrivere tutte le terapie che non rientrano nell’ambito della medicina occidentale convenzionale. Tra le medicine alternative più conosciute ricordiamo l’agopuntura e lo yoga.

Anche se di norma non ci sono controindicazioni a provare, nella migliore delle ipotesi non esistono prove certe dell’efficacia di questi approcci.

Altre forme di cefalea

Localizzazione delle principali forme di mal di testa

iStock.com/kowalska-art

Che cos’è la cefalea tensiva? Quali sono le cause e come la si può curare?

La cefalea tensiva è il tipo più comune di mal di testa; si avverte come un dolore costante che colpisce entrambi i lati della testa e spesso si può anche percepire i muscoli del collo che si contraggono, oltre a una sensazione di pressione dietro gli occhi.

In genere non è invalidante e non impedisce di dedicarsi alle normali attività quotidiane; dura generalmente da 30 minuti a diverse ore, talvolta fino a diversi giorni.

È più comune in adulti e adolescenti e le donne tendenzialmente sono più colpite.

La causa esatta non è chiara, ma si conoscono alcuni fattori che possono fungere da innesco:

Molto spesso sono sufficienti i normali antinfiammatori da banco per trovare sollievo, soprattutto quando assunti rapidamente ai primi sintomi.

Che cos’è la cefalea a grappolo? Quali sono le cause e come la si può curare?

La cefalea a grappolo si manifesta come un attacco straziante di dolore che colpisce un lato della testa, spesso concentrato intorno all’occhio. Secondo alcune stime interessa una persona su 500-1000; può colpire ad ogni età, ma è più comune in soggetti di età superiore ai 20 anni e di sesso maschile (eccezione fra le cefalee, che in genere sono più diffuse nelle donne).

Non è ancora chiaro quale sia la causa, ma le ipotesi ruotano attorno a possibili disturbi ipotalamici, una struttura cerebrale che trova posto tra i due emisferi, all’interno del cranio.

Sembra esserci una qualche famigliarità e colpisce con più probabilità i soggetti fumatori.

La caratteristica che dà il nome a questa forma di cefalea è che si manifesta in modo periodico, con fasi di remissione alternate e fasi attive (chiamate grappoli) che sono caratterizzati da frequenti attacchi in poco tempo.

Le fasi attive durante in genere da uno a tre mesi, per poi diventare latente per mesi o, talvolta, anni.

Gli episodi di cefalea a grappolo iniziano improvvisamente e senza preavviso. Il dolore è molto grave ed è spesso descritto come forte, bruciante e/o penetrante; la sensazione colpisce in genere un unico lato della testa, tipicamente intorno all’occhio, tempia e talvolta viso. I pazienti manifestano agitazione e irrequietezza durante l’attacco, perché il dolore è particolarmente intenso e debilitante.

Possono comparire:

Questi attacchi durano generalmente tra 15 minuti e tre ore, ripetendosi da una a otto volte al giorno.

Gli antidolorifici tradizionali sono inutili, al loro posto vengono invece usati triptani a rapido assorbimento (spesso in iniezione) ed eventualmente l’ossigeno-terapia.

Che cos’è il mal di testa da sinusite? Quali sono le cause e come lo si può curare?

Il mal di testa da sinusite è una forma rara causata ovviamente dalla sinusite, che è un’infiammazione dei seni nasali (piccole cavità poste tra gli zigomi e la fronte).

Tra i sintomi di sinusite ricordiamo

La cura prevede il trattamento dell’infiammazione che ne è alla base.

 

Domande e risposte
Che cos’è la cefalea da rebound? Quali sono le cause e come la si può curare?

Se si assumono farmaci per la terapia sintomatica della cefalea con eccessiva frequenza (per più di due giorni a settimana) o in quantità eccessive (maggiori rispetto a quanto indicato sul foglio illustrativo o nella prescrizione medica), si può verificare un disturbo noto come cefalea da rebound.

In questo tipo di mal di testa i farmaci non solo non sono più efficaci per alleviare il dolore, ma iniziano a provocare essi stessi l'attacco. I medici curano la cefalea da rebound diminuendo poco a poco i dosaggi del medicinale, a volte sostituendolo gradualmente con una terapia o un farmaco di tipo diverso.
Smettere di assumere un farmaco può rivelarsi difficile, ma abusarne con regolarità aumenta la probabilità di soffrire di effetti collaterali anche gravi. Rivolgetevi al medico se usate abitualmente farmaci contro il mal di testa per più di due giorni a settimana oppure con dosaggi maggiori rispetto a quelli indicati sul foglio illustrativo.

Come posso distinguere la cefalea tensiva dall'emicrania?
In genere in caso di cefalea tensiva il dolore è meno severo e non è debilitante; colpisce contemporaneamente entrambi i lati della testa, ma NON causa nausea/vomito e non è mai preceduta dall'aura.
Come posso distinguere il mal di testa da sinusite dall'emicrania?
L'emicrania in genere causa un dolore più severo, nausea e sensibilità alla luce, raramente presenti in caso di mal di testa da sinusite.
Come posso distinguere la cefalea a grappolo dall'emicrania?
Una delle principali differenze tra emicrania e cefalea a grappolo è che la persona con cefalea a grappolo, a differenza della persona con emicrania, diventa agitata durante un attacco e non è in grado di sedersi o sdraiarsi, né tanto meno di trovare sollievo nel sonno.
Le differenzia inoltre la durata, in quanto un'emicrania può durare fino a 72 ore, mentre un mal di testa da cefalea a grappolo dura meno di 3 ore, con l'intensità del dolore che raggiunge il picco in pochi minuti e riducendosi rapidamente alla fine dell'attacco.
Perché il mal di testa arriva puntuale solo nel fine settimana?

Le modifiche dei ritmi sonno-veglia (ad esempio se si dorme troppo o troppo poco) possono provocare il mal di testa. È consigliabile cercare di dormire sempre lo stesso numero di ore per notte e di svegliarsi sempre alla stessa ora, anche durante il fine settimana.

In alcuni contesti può anche subentrare un mal di testa causato da astinenza dalla caffeina, che ha effetto di vasocostrizione su vasi sanguigni e capillari.

Una persona può soffrire di diversi tipi di mal di testa?
Sì.
Che cos’è il biofeedback?
Il biofeedback è una tecnica di auto-aiuto che usa una speciale apparecchiatura per monitorare le reazioni fisiche involontarie dell’organismo, come la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura, la tensione muscolare e l’attività cerebrale. Il biofeedback vi aiuta a migliorare e perfezionare gli esercizi di rilassamento, insegnandovi a controllare le reazioni fisiche connesse allo stress. Un vantaggio importante della pratica del biofeedback è il fatto che, una volta imparata la tecnica, non è più necessario usare alcuna apparecchiatura.
È sempre opportuno sottoporsi a una risonanza?
Il paziente non deve mai sottoporsi per propria scelta a esami e test di laboratorio, men che meno esporsi a radiazioni (seppure minime) come quelle tipiche della risonanza magnetica; il medico specialista è invece preparato a valutare i casi in cui questo (od altri approfondimenti diagnostici) siano giustificati da una reale esigenza clinica (per esempio in caso di presenza di sintomi anomali o nel caso di nevralgia del trigemino.
Il mal di testa è ereditario?
Le stime cambiano a seconda del tipo di mal di testa, ma una qualche forma di famigliarità è quasi sempre rilevabile.
Anche i bambini possono soffrire di mal di testa?
Sì. L'emicrania deve essere sospettata quando i bambini (di qualsiasi età)
  • passano attraverso attacchi di pianto e irritabilità,
  • spesso con vomito o diarrea,
  • che si verificano più volte e durano per diverse ore,
  • e per poi scomparire quando il bambino riesce ad addormentarsi.
Se uno o entrambi i genitori ne soffrono, o se ne soffrono altri parenti stretti, la possibilità è ancora maggiore.
Per la diagnosi e la cura del mal di testa, a che genere di medico devo rivolgermi?
Se siete alla ricerca di una cura per il mal di testa, iniziate a consultare il medico di famiglia (curante), che se necessario potrà decidere di indirizzarvi verso uno specialista se manifestate sintomi particolari o se avete altri problemi di salute (diabete, allergie) per cui sia necessario un approccio globale al vostro disturbo.
In generale lo specialista che si occupa di mal di testa è il neurologo.
È sempre utile/necessario sottoporsi a una risonanza?
Il paziente non deve mai sottoporsi per propria scelta a esami e test di laboratorio, men che meno esporsi a radiazioni (seppure minime) come quelle tipiche della risonanza magnetica; il medico specialista è invece preparato a valutare i casi in cui questo (od altri approfondimenti diagnostici) siano giustificati da una reale esigenza clinica (per esempio in caso di presenza di sintomi anomali o nel caso di nevralgia del trigemino.
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Domande e risposte
  1. io ho un mal di testa che mi pulsa sulle tempie a volte anche sopra la fronte ….è un mal di testa che passa e va anche quando c’è silenzio mi viene ..io non sempre tengo il cellulare sotto il cuscino quando dormo e ho paura che abbia un tumore…:(

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sembrerebbe emicrania, ma è ora di verificare con il medico.

    2. ok, grazie lo farò comunque ho 13 e sento questi sintomi

    3. ok, grazie ma non so probabilmente mi viene questo mal di testa perché erano in ritardo le mestruazioni , ma adesso che mi sono venute lo sento ancora , ma un po’ di meno . farò un esperimento quando saranno finite le mestruazioni sentirò se continua farmi male la testa ( mal di testa sulle tempie) comunque grazie ancora

    4. Dr. Roberto Gindro

      Le confermo che la sindrome premestruale può essere causa dei sintomi descritti.

  2. Buongiorno. ..stamattina mi sono alzata con un dolore al sopraciglio appena lo tocco fa male e fra arcata sopracciglio e naso cosa puo essere grazie

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Ci sono lesioni a tale livello? potrebbe essere una lesione sottocutanea (follicolite? brufolo sottocute?) o una nevralgia, servirebbe visitarla dal vivo per capire meglio.

  3. Buongiorno dottori,

    Prima di rivolgermi dal mio medico chiedo consiglio a voi. Ho 25 anni e pratico corsa e ciclismo a livelli alti. Non ho mai sofferto di mal di testa ma da circa un mese , noto sopratutto che dopo una sessione di palestra (che Ho cominciato nel mese di novembre per irrobustirmi un po) mi vengono delle fitte alla tempia destra la notte e il mattino seguente tipo di qualche frazione di secondo abbastanza lancinante. Cosa può essere? Mi chiedevo se c’entra lo sforzo per i pesi e flessioni a me nuove oppure altro.

    Sta di fatto che ora le ho a intervalli di qualche minuti e non saprei cosa prendere e cosa fare e nuovamente fra quanto passerà.

    Grazie per l’aiuto

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, potrebbe essere legato allo sforzo fisico, ma è sicuramente ora di verificare con il medico (come si fa per qualsiasi mal di testa nuovo/anomalo).

    2. Per lui e tutto ok un mal di testa passeggero. Non mi fa mai fare esami specifici. Comunque è la 3 volte in un mese ..Ora sta passando ma non capisco la coincidenza tra sforzo fisico/freddo e al di testa alle tempie. Non è che potrei avere qualcosa di ben più grave? Grazie

    3. Dr. Roberto Gindro

      Esiste per esempio la diagnosi di cefalea da sforzo, che potrebbe essere il suo caso, ma il freddo potrebbe rendere conto anche di una piccola sinusite; le scrivo questo non per fare una diagnosi, per farle capire che non c’è motivo di pensare a qualcosa di grave.

  4. Salve… ieri pomeriggio sono andata a riposare e sono stata per un bel po sempre nella stessa posizione…. mi sentivo intorpidita dal lato destro della tempia… e subito dopo ho accusato sempre da quel lato una fitta…. dopo il riposo ecco che esco la tempia non mi dava molto fastidio… ma appena arriva un po di freddo comincia ad intorpidirsi di nuovo e mentre camminavo ho avuto di nuovo quella brutta sensazione di fitta stordimento ma solo in quel lato….
    Io non capisco cosa puo essere un tipo di cefalea ?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, può essere una forma di cefalea, ansia, stress, …
      Raccomando di verificare con il medico.

    2. Il medico dice sia cefalea muscolo tensiva…. e lo dice anche il neurologo…. in effetti avendo fatto una risonanza normale e una con il contrasto… e sono state entrambe negative…. pero non sono tanto convinta che sia cefalea muscolo tensiva… visto che quando ho questi attacchi sono strani….

    3. Dr. Roberto Gindro

      La diagnosi sembra assolutamente plausibile.

  5. Ho letto che l’emicrania peggiora con l’esercizio fisico e la cefalea no, ma nel mio caso le scale mi danno fastidio solo alcune volte.
    Quindi? Di cosa soffro?

    1. Dr. Roberto Gindro

      La formulazione di una diagnosi è al di là delle mie competenze, ma è possibile che un paziente soffra anche di diverse forme di mal di testa.

  6. La mia bimba di 5 anni è da ieri sera che lamenta mal di testa, che non ha mai avuto prima; è da qualche giorno che ha un po’ di raffreddore, potrebbe essere collegato?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, potrebbe essere collegato (è probabile che lo sia), ma le raccomando comunque di segnalarlo alla pediatra.

  7. Una pressione molto bassa (mi capita spesso d’estate) può causare un leggero mal di testa (sopportabile, ma presente)?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente sì, più che possibile.