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Introduzione

Il termine croup indica un quadro clinico che colpisce prevalentemente i bambini di età inferiore ai sei anni e che è caratterizzato da un’infiammazione a livello della laringe, in particolare nella sua porzione inferiore (laringite ipoglottica).

La laringite ipoglottica è una malattia infettiva causata da agenti patogeni che vengono trasmessi per via aerea ed è nella maggior parte dei casi di origine virale; un tempo la causa principale del croup era rappresentata dalla difterite, infezione ad oggi pressoché scomparsa grazie alla vaccinazione anti-difterica.

Il croup si manifesta con:

La diagnosi è abbastanza semplice e si basa sull’analisi dei sintomi presentati dal bambino; il trattamento varia a seconda della gravità della sintomatologia, ma solitamente risulta essere sufficiente la somministrazione di farmaci corticosteroidei in grado di dare sollievo all’edema laringeo e permettere così il miglioramento della funzione respiratoria.

La malattia è di per sé autolimitante e si arriva comunemente alla remissione nel giro di qualche giorno.

Mamma che si prende cura della propria figlia, nel letto a causa del croup

iStock.com/Wavebreakmedia

Cause

Il croup è una delle cause più frequenti di difficoltà respiratoria nei bambini; è particolarmente comune al di sotto dei sei anni di età e ne risultano essere leggermente più colpiti i maschi rispetto alle femmine.

Questa condizione presenta una forte correlazione con la diffusione delle infezioni di virus parainfluenzali all’interno della comunità, non sorprende quindi che il periodo dell’anno di maggior incidenza della patologia sia quello dei mesi freddi (autunno e inverno), anche se è possibile che si sviluppino casi durante tutto l’arco dell’anno.

La causa principale del croup un tempo era rappresentata dalla difterite, una malattia contagiosa causata da un batterio, il Corynebacterium diphtheriae, oggi quasi scomparsa grazie alla vaccinazione obbligatoria che viene eseguita nella prima infanzia.

Attualmente gli agenti maggiormente responsabili dell’insorgenza del croup sono di origine virale e i principali sono:

Questi virus vengono trasmessi per via aerea e, come avviene per i comuni raffreddori, ci si infetta tramite il contatto con goccioline prodotte da parte dei soggetti contagiosi durante

  • starnuti,
  • colpi di tosse,
  • fonazione (parlando).

Queste goccioline, che contengono i microorganismi patogeni, vengono espulse nell’aria per una distanza di 1-2 metri e possono depositarsi sulla congiuntiva dell’occhio o sulle mucose nasali e della bocca e provocare così la trasmissione della patologia. Il contagio è facilitato dalla permanenza in ambienti chiusi ed affollati.

Sintomi

La caratteristica fondamentale di questa patologia è la presenza di un edema (gonfiore) molto consistente che si sviluppa nelle strutture delle prime vie respiratorie: i tessuti che compongono la laringe si gonfiano a causa dell’aumentata quantità di liquidi che vengono richiamati dall’infiammazione e questo comporta un restringimento delle prime vie aeree che determina un ostacolo al passaggio dell’aria al loro interno, fino ad una vera e propria ostruzione.

Per vincere questo restringimento il piccolo paziente è costretto a produrre sforzi respiratori superiori alla norma e il passaggio dell’aria all’interno di uno spazio ristretto dà origine al rumore caratteristico (stridore laringeo) della patologia.

La difficoltà respiratoria si accompagna ad una tosse secca, molto fastidiosa e prevalentemente notturna, che per le sue caratteristiche e la sua intensità viene definita tosse abbaiante. Possono infine essere presenti altri sintomi di accompagnamento sistemici (febbre, congestione nasale e raucedine).

A causa della maggiore pressione che dev’essere sviluppata per far passare l’aria in uno spazio ristretto e permettere la sua entrata nei polmoni, è possibile osservare durante la respirazione delle alterazioni della parete toracica, in forma di retrazione degli spazi intercostali e del giugulo, con il risultato che la gabbia toracica e le coste appaiono più evidenti all’osservazione esterna.

Ricapitolando, i sintomi principali del croup sono:

  • difficoltà respiratorie,
  • stridore laringeo,
  • tosse secca, abbaiante, soprattutto notturna,
  • febbre,
  • congestione nasale,
  • raucedine,
  • retrazione degli spazi intercostali e del giugulo.

Nonostante la maggior parte dei bambini affetti da croup sviluppi una malattia in forma lieve e di breve durata, questa patologia causa generalmente non poca preoccupazione nei genitori. Le manifestazioni risultano essere infatti piuttosto eclatanti: il piccolo piange ed appare

  • agitato,
  • sofferente,

e il carattere della tosse, oltre che l’intensità dello stridore causato dall’aria al passaggio all’interno delle vie respiratorie ostruite, fa percepire l’importanza della difficoltà respiratoria.

Prognosi

Il croup di origine virale è solitamente una malattia autolimitante, ma può raggiungere anche livelli di gravità piuttosto elevati a causa dell’ostruzione respiratoria; è quindi importante, qualora si noti la presenza dei sintomi, rivolgersi al medico al fine di mettere in atto la terapia più opportuna. Se l’ostruzione delle vie aeree è grave e non viene trattata è infatti possibile che la malattia provochi addirittura la morte per insufficienza respiratoria.

Nonostante esista la possibilità che si verifichino queste conseguenza drammatiche, la maggior parte dei bambini affetti da croup sviluppa una forma lieve e la letalità di questa malattia risulta essere estremamente rara.

La sovrainfezione batterica è una possibile complicanza della laringite ipoglottica; in seguito all’infiammazione delle prime vie aeree il sistema respiratorio del bambino risulta essere compromesso e si possono sviluppare successivi o concomitanti quadri di tracheite e polmonite.

Diagnosi

Il croup viene diagnosticato sulla base dei sintomi clinici ed entra in diagnosi differenziale con altre condizioni che si possono manifestare in maniera simile come

  • l’epiglottite,
  • l’inalazione di corpi estranei,
  • reazioni allergiche.

La diagnosi si basa quindi sul riscontro delle manifestazioni caratteristiche, come la difficoltà respiratoria accompagnata da stridore laringeo, la tosse abbaiante, il rientramento degli spazi intercostali e del giugulo durante gli atti respiratori.

Trattamento

È importante cercare mantenere il bambino più calmo possibile, l’agitazione infatti non farebbe altro che aggravare i sintomi, anche in maniera significativa.

Il trattamento del croup punta ad eliminare l’edema della laringe e si basa sull’utilizzo di corticosteroidi (cortisone). Se a questo primo livello di terapia non seguono dei miglioramenti, o se il quadro clinico fosse particolarmente grave, è possibile ricorrere all’adrenalina per via aerosolica. Raramente può essere necessario somministrare l’ossigeno-terapia e ricorrere al ricovero ospedaliero per tenere il bambino in osservazione.

È importante mantenere un buon livello di idratazione e il trattamento sintomatico della febbre può essere eseguito con farmaci antipiretici come il paracetamolo (Tachipirina). Non deve invece essere somministrata l’aspirina in quanto nei ragazzi e nei bambini con età inferiore ai 16 anni e concomitante infezione virale può dare origine alla sindrome di Reye, una patologia acuta e potenzialmente grave con manifestazioni che riguardano prevalentemente il cervello e il fegato.

Nei casi estremamente rari di croup ad origine difterica è invece indicata la terapia antibiotica a base di penicillina o macrolidi (eritromicina) e di immunoglobuline umane specifiche per neutralizzare la tossina prodotta dal batterio (siero antitossico).

Prevenzione

Come precedentemente accennato, la principale causa di croup nei secoli scorsi era rappresentata dalla difterite; questa malattia è stata quasi completamente eliminata nel mondo occidentale grazie alla vaccinazione obbligatoria che viene eseguita nella prima infanzia, solitamente insieme alle vaccinazioni antitetanica e antipertosse (vaccino trivalente).

La prima dose di vaccino viene somministrata a tre mesi di vita, a questa seguono poi dei richiami al quinto e all’undicesimo mese, a sei anni e nell’adolescenza. I successivi richiami in età adulta devono essere eseguiti ogni 10 anni.

L’incidenza mondiale della difterite ha subito un calo costante a partire dagli anni ottanta con un andamento che riflette la diffusione della copertura vaccinale. Purtroppo, negli ultimi anni, in Italia sono stati segnalati alcuni nuovi casi di difterite insorti in bambini non vaccinati.

La prevenzione del comune croup di origine virale consiste nell’osservazione delle normali norme di prevenzione delle sindromi parainfluenzali, come il cercare di tenere il bambino lontano da persone che si presentano raffreddate o con altri sintomi febbrili, e può agevolarsi della somministrazione del vaccino anti-influenzale.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Richiede il ricovero ospedaliero o può essere curato in casa?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Nella maggior parte dei casi il bimbo può essere gestito in casa, ma la decisione spetta ovviamente al pediatra.