Circoncisione maschile del pene: operazione e rischi

Ultima modifica

Cos’è la circoncisione?

Nell’uomo la circoncisione consiste nella rimozione chirurgica del prepuzio, la piega cutanea retrattile che ricopre la punta del pene e che è la continuazione della pelle che lo riveste interamente.

L’intervento di circoncisione, eseguito con le attuali tecniche, in genere non fa male e non ha conseguenze in termini di fertilità, eiaculazione e piacere sessuale.

Perché viene praticata?

L’intervento di circoncisione può essere indicato per:

  • ragioni mediche, in caso di un prepuzio stretto e non retrattile, condizione nota come fimosi; talvolta però, vengono privilegiati trattamenti alternativi come gli steroidi topici (cortisone in crema);
  • motivi religiosi e culturali: la circoncisione è una pratica comune tra le comunità ebraiche e islamiche, ma è adottata anche in molte comunità africane; nella maggior parte di questi casi viene eseguita in età infantile;
  • prevenzione dell’HIV, esistono dati a sostegno del fatto che la circoncisione riduca il rischio di contrarre l’HIV nei maschi eterosessuali; la circoncisione viene quindi incoraggiata come parte dei programmi di prevenzione dell’infezione in alcuni Paesi africani ad alta prevalenza di HIV.

Cause mediche

Negli uomini la circoncisione viene talvolta presa in esame come possibile trattamento delle seguenti condizioni patologiche:

  • fimosi, in cui il prepuzio è troppo stretto per ritirarsi e liberare il glande (la testa del pene); ciò può causare dolore durante l’erezione e, in casi rari, ostacolare il passaggio dell’urina;
  • parafimosi, una volta retratto, il prepuzio non riesce a riprendere la sua posizione originale, causando gonfiore e dolore del glande; è necessario un immediato trattamento per evitare complicanze gravi, come un ridotto apporto di sangue al pene;
  • balanite ricorrente, prepuzio e glande sono soggetti a frequenti infiammazioni e infezioni;
  • balanite xerotica obliterante, una condizione che causa fimosi e, in alcuni casi, colpisce anche la testa del pene, che va incontro a cicatrici e infiammazioni;
  • tumore del pene, un tipo di cancro maschile molto raro, in cui una formazione ulcerosa o simil-condilomatosa rossa compare sul glande o sotto il prepuzio.

Perlopiù la circoncisione sarà indicata solo dopo aver inutilmente tentato altri trattamenti, meno invasivi e rischiosi.

  • Casi lievi di fimosi possono essere curati con steroidi topici (cortisone) per aiutare ad ammorbidire la pelle e favorire così la retrazione del prepuzio.
  • Nella parafimosi, il medico proverà ad applicare un gel anestetico locale sul glande per aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione. Può quindi esercitare una pressione sul glande spingendo al contempo il glande in avanti.
  • Nei casi gravi di parafimosi, il gel anestetico locale può venire applicato sul pene, mentre un piccola fessura sul prepuzio sarà utile ad alleviare la pressione.
  • Balanite e balanite xerotica obliterante possono talvolta essere risolte con unguenti, gel o creme a base di corticosteroidi, creme antibiotiche o antifungine.
  • In caso di cancro del pene, esistono fondamentalmente tre approcci terapeutici:

Se le indicazioni alla circoncisione sono di tipo medico, conviene valutare le possibili alternative terapeutiche con il proprio curante o con uno specialista.

Prepuzio nei ragazzi

È del tutto normale che il prepuzio di un bambino non si riesca a retrarre nei primi anni di vita; intorno all’età di due anni, o in alcuni casi anche più avanti, il prepuzio dovrebbe iniziare a separarsi naturalmente dalla testa del pene (glande). La separazione completa si verifica nella maggior parte dei ragazzi verso l’età di cinque anni.

Per alcuni il prepuzio può richiedere più tempo, a volte anche fin dopo l’adolescenza, ma questo non significa che ci sia necessariamente un problema.

È davvero indispensabile evitare qualsiasi manovra invasiva con l’intento di forzare il distacco del prepuzio, perché le conseguenze possono essere dolorose e causa di danni.

Tradizioni religiose e culturali

Spesso la circoncisione neonatale viene praticata a seguito di consolidate tradizioni sociali e/o religiose e, benché da un punto di vista medico non si riconosca un rapporto rischio-beneficio favorevole ad una diffusione di massa dell’intervento, nessun organismo scientifico-sanitario ne pone il divieto.

La circoncisione è comunemente praticata nelle fedi ebraica e islamica, mentre nel Nuovo Testamento si afferma che il cristianesimo non la richiede (ma nemmeno la vieta).

Prevenzione dell’HIV

Diversi studi condotti in Africa hanno dimostrato che i soggetti circoncisi sono meno a rischio di contrarre il virus HIV da donne infette, ma non chiaro se la circoncisione maschile possa aiutare anche a prevenire altre malattie trasmesse sessualmente (MTS).

Sono stati condotti vari studi sulla circoncisione maschile e rischi di altre MTS, ma i dati a oggi risultano inconcludenti e conflittuali.

Come avviene l’intervento?

La circoncisione avviene in genere in regime di day-hospital, questo significa che il paziente viene operato lo stesso giorno del ricovero e non deve passare la notte in ospedale.

Una volta ammesso in ospedale il paziente viene visitato dal personale del team medico che eseguirà la procedura, compresi chirurgo e anestesista; è questo il momento giusto per esprimere eventuali preoccupazioni e dubbi su qualunque aspetto della procedura. Il paziente dovrà inoltre firmare un consenso informato per autorizzare l’intervento chirurgico.

Nel caso degli adulti il chirurgo valuterà tra diverse opzioni di anestesia:

  • locale (iniezione dell’anestetico direttamente sul pene, ma è un’opzione rara nel caso degli adulti),
  • loco-regionale (per esempio attraverso un’anestesia spinale),
  • o generale (in questo caso è richiesto il digiuno al paziente, che non sarà quindi cosciente durante l’intervento)

Quando la circoncisione è praticata per motivi religiosi la procedura viene spesso eseguita senza anestesia.

La circoncisione è un intervento relativamente semplice: viene rimosso il prepuzio appena al di sotto del glande, attraverso un bisturi o una forbice chirurgica.

Eventuali sanguinamenti vengono fermati con il calore (cauterizzazione) e i lembi della pelle residua vengono cuciti insieme tramite punti riassorbibili.

Fa male?

Quando la circoncisione avviene per ragioni mediche l’anestesia, a prescindere da quale sia, previene ogni tipo di sensazione di dolore durante l’intervento, mentre per il fastidio dei giorni successivi si ricorre in genere alla somministrazione di leggeri antidolorifici.

Nei casi di circoncisione praticata per motivi religiosi non è purtroppo sempre possibile supportare il bambino/neonato con un’adeguata analgesia.

Convalescenza

Il paziente viene dimesso dall’ospedale con tutte le indicazioni sui termini della convalescenza a casa, tra cui quando riprendere a guidare, ritornare al lavoro e riavere rapporti sessuali.

In genere servono una decina di giorni perché il pene guarisca dall’intervento (e talvolta fino a qualche settimana per superare una forma più o meno severa di ipersensibilità alla mucosa ora scoperta). Da un punto di vista estetico il pene assumerà l’aspetto definitivo a distanza di circa sei settimane dell’intervento.

Viene perlopiù prescritto un congedo dal lavoro di almeno una settimana.

Sarà bene astenersi da rapporti sessuali e qualsiasi forma di stimolazione (masturbazione) per almeno quattro settimane dall’intervento (sebbene siano possibili erezioni spontanee, che andrebbero per quanto possibile evitate).

Di solito il team medico fornisce un contatto telefonico da chiamare in caso di problemi o dubbi. Sarà anche stabilita la data per una visita di controllo, che può svolgersi in ospedale o presso un ambulatorio.

Dopo l’intervento e per i successivi tre o quattro giorni il glande può dare fastidio e andare incontro a gonfiore, per questo prima di lasciare l’ospedale, verranno prescritti analgesici come paracetamolo o ibuprofene, per ridurre questa sintomatologia.

Il medico andrà comunque contattato in caso di

  • febbre,
  • rossore in aumento,
  • sanguinamenti,
  • dolore persistente o pulsante del pene,

tutti possibili segni di infezione.

La vaselina, applicata intorno al glande impedirà che il pene si appiccichi alla biancheria intima e causi dolore. Anche indossare biancheria leggera e larga per due o tre giorni dopo l’intervento aiuterà a evitare irritazioni locali mentre il pene guarisce.

Il passaggio dell’urina non dovrà risultare né doloroso né fastidioso; in caso contrario, è necessario segnalarlo al medico.

Rischi

Nei paesi con standard sanitari avanzati le complicanze dopo circoncisioni eseguite su motivazione medica sono rare e, nella maggior parte dei casi, non si segnalano problemi significativi.

Superato il gonfiore iniziale, sanguinamenti e infezioni sono i due problemi più comuni associati alla circoncisione. Le probabilità di svilupparle sono da 1 su 10 a 1 su 50 casi.

Altre possibili complicanze sono:

  • riduzione permanente della sensibilità del glande, particolarmente durante manipolazioni sessuali intorno alla cicatrice,
  • necessità di rimuovere punti che non si sono riassorbiti,
  • occasionalmente, la necessità di un secondo intervento per rimuovere altra pelle dal glande.

È del tutto normale che a seguito della circoncisione si avverta nei primi giorni un’aumentata sensibilità sul glande e sulla punta del pene; si tratta di una sensazione fastidiosa, non dolorosa, che andrà a sparire in poche settimane.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Cos'è la circoncisione maschile?
La circoncisione è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione del prepuzio, la piega cutanea retrattile che ricopre la punta del pene e che è la continuazione della pelle che lo riveste interamente.
Per quali motivi si ricorre alla circoncisione? A cosa serve?
  • Medici (fimosi, parafimosi, balanite recidiva, tumore al pene, ...)
  • Religiosi e/o legati alla tradizione
  • Prevenzione dell'HIV (strategia preventiva adottata in alcuni Paesi africani)
Fa male?
Quando praticata in ambiente ospedaliero e associata alle attuali tecniche anestetiche in genere il paziente non percepisce alcun dolore; nelle fasi di convalescenza è invece possibile avvertire un po' di fastidio legato soprattutto all'ipersensibilità delle mucose prima corperte, ma destinato a risolversi entro pochi giorni.
Articoli Correlati
Articoli in evidenza
Domande e risposte
  1. È molto doloroso come intervento?

    1. Dr. Roberto Gindro

      L’intervento in sé ovviamente no, ormai le tecniche di anestesia sono tali per cui è decisamente improbabile avvertire dolore durante un qualsiasi intervento.

      Il post-operatorio può andare incontro a qualche fastidio in più, ma generalmente si tratta appunto di fastidi e non di dolore.

  2. Se non ci sono problemi di fimosi vale comunque la pena di farlo?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Si ha il vantaggio di una maggior facilità di igiene, ma a meno di ragioni religiose e necessità mediche (come la fimosi) in genere non c’è motivo di procedere.