MST (malattie sessualmente trasmissibili): test e sintomi

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Introduzione

Il termine MST (malattie sessualmente trasmesse) identifica un gruppo di malattie che si trasmettono da un soggetto all’altro durante

  • coito,
  • sesso orale
  • o altre forme di giochi erotici

e che rendono conto di circa un milione di contagi al giorno nel mondo; il contagio avviene attraverso il contatto sessuale con pene, vagina, bocca o ano.

Tali malattie possono essere causate da

  • batteri,
  • virus,
  • lieviti
  • o parassiti;

Le MST vengono anche chiamate malattie veneree o IST (infezioni sessualmente trasmissibili). Gli operatori sanitari preferiscono parlare di “infezioni” piuttosto che di “malattie”, perché è possibile che un soggetto, benché asintomatico, sia portatore di batteri o virus e necessiti di trattamenti. La comunità scientifica ha identificato oltre 20 diverse MST/IST.

In Italia la fascia d’età più colpita è quella dei giovani adulti (tra i 15 e i 24 anni), ma chiunque abbia avuto o stia avendo rapporti sessuali o orali, o abbia/stia partecipando a un gioco erotico, è per definizione a rischio di MST/IST. Per fortuna, è possibile ridurre il proprio rischio di contagio praticando sesso protetto e/o conoscendo lo stato MST/IST proprio e del/della partner.

Segnaliamo inoltre il numero verde del Ministero per qualsiasi dubbio:

  • Telefono Verde Aids/InfezioniSessualmenteTrasmesse 800.861.061
Due partner che si abbracciano

iStock.com/LisaValder

Sintomi

Chi è affetto da MST/IST può accusare un qualche malessere e lamentare uno o più dei seguenti segni e sintomi:

In alcuni casi le MST/IST non provocano alcun sintomo o, se presenti, possono migliorare spontaneamente nel tempo; è per questo purtroppo molto comune che un soggetto sia affetto da MST/IST e contagi i propri partner senza esserne consapevole.

Consultare il medico se si ritiene di essere affetti da, o avere un partner con, MST/IST. Anche in assenza di sintomi è possibile che la salute sessuale propria o del partner richieda il trattamento di un’eventuale malattia sessualmente trasmissibile.

Causa

Le cause più comuni delle malattie veneree sono quattro:

  • batteri, tra cui clamydia, gonorrea e sifilide,
  • virus, tra cui HIV/AIDS, virus herpes simplex, virus del papilloma umano (HPV), virus dell’epatite B (HBV) e citomegalovirus (CMV),
  • lieviti e protozoi, come Trichomonas vaginalis,
  • parassiti e/o insetti come piattole o acari della scabbia.

Tutte le malattie sessualmente trasmesse possono diffondersi attraversi i rapporti sessuali, ma  alcune si trasmettono anche con i rapporti orali e lo scambio di giochi erotici (sex toys).

Si noti che non deve necessariamente esserci eiaculazione per trasmettere una MST/IST. Anche condividere aghi contaminati per inocularsi droghe o impiegare strumenti infetti per piercing e tatuaggi può veicolare infezioni, per esempio HIV, epatite B e C.

Alcune malattie (CMV e mollusco contagioso) possono essere sessualmente trasmesse, ma si diffondono anche tramite un contatto ravvicinato non sessuale. A prescindere dalle modalità di esposizione, una volta infettati si diventa fonte di contagio per altri soggetti con il sesso orale, vaginale o anale, anche se asintomatici.

Le malattie veneree sono oggetto di preoccupazioni particolari nelle donne incinte, perché alcune infezioni possono essere trasmesse al neonato prima della nascita o durante il parto. Il rischio di trasmissione madre-figlio può essere tuttavia diminuito, donde l’importanza di controllare ogni donna in gravidanza.

Per esempio l’HIV può essere trasmesso al neonato durante la gravidanza prima della nascita, al momento del parto o dopo il parto durante l’allattamento al seno. Il contagio può essere prevenuto con l’assunzione di alcuni farmaci durante la gravidanza e all’avvicinarsi del parto. Dopo la nascita, una donna con HIV può molto spesso procedere a un allattamento esclusivo, a patto di garantire alcune piccole attenzioni per azzerare o ridurre il rischio di contagio.

In altri casi, se la madre è affetta da infezioni come gonorrea o herpes, in cui il rischio di contagio è alto durante il parto, esistono altre contromisure da mettere in atto per ridurre le probabilità di infezione del neonato. In questi casi il medico può trattare la malattia nella donna durante la gravidanza prima del parto o ricorrere al parto cesareo invece di quello vaginale.

Il citomegalovirus infetta circa 1% di tutte le nascite. Una donna gravida contagiata da CMV può trasmettere il virus al feto in utero, durante il parto o tramite l’allattamento al seno. Potrebbe contaminare il figlio dopo la nascita anche per contatto con i propri liquidi corporei (saliva, urina,…) contenenti il virus. In presenza di una sospetta infezione da CMV durante la gravidanza, la salute del feto viene studiata con l’ecografia, esami del sangue e altri test. La maggior parte dei bambini infettati durante la gravidanza non ha alcun problema dopo la nascita. Una percentuale del 10 – 20% avrà però sequele maggiori, tra cui sordità e disabilità intellettuali. Alcune donne scelgono di interrompere la gravidanza se i test fetali mostrano un rischio aumentato di problemi gravi. La comunità scientifica sta studiando farmaci antivirali, trattamenti immunitari e altri approcci medici per controllare l’infezione in gravidanza. Alcune ricerche si focalizzano sull’impiego di vaccini per prevenire l’infezione da CMV.

Analisi e diagnosi

Purtroppo ad oggi non esiste la possibilità di diagnosticare tutte le possibili infezioni sessualmente trasmesse attraverso esami nel sangue, quindi qualsiasi persona sessualmente attiva dovrebbe valutare con il proprio medico i fattori di rischio che lo espongono al rischio di contagio per malattie sessualmente trasmissibili.

È infatti possibile essere stato contagiato e non saperlo, perché alcune infezioni non causano sintomi.

Nel caso si abbiano (o si abbia avuto) rapporti con diversi partner ed eventualmente occasionali è sottoporsi regolarmente ad analisi e visite per gestire il rischio e diagnosticare tempestivamente eventuali infezioni.

Iniziare rapidamente il trattamento è importante per prevenire la trasmissione di infezioni ad altre persone e ridurre al minimo le complicanze a lungo termine di alcune malattie; anche i partner sessuali recenti dovrebbero essere avvisati e trattati in caso di diagnosi positiva.

Alcune malattie sessualmente trasmissibili possono essere diagnosticate durante la visita o a seguito di esami di laboratorio, come la coltura di un fluido prelevato da una piaga o direttamente dai genitali in caso di perdite; più in generale possono essere richiesti:

  • ispezione visiva dei genitali,
  • esame delle urine,
  • esami del sangue,
  • tamponi dell’uretra (il canale da cui esce l’urina) e/o vaginali.

Gli esami del sangue vengono utilizzati per rilevare infezioni come:

  • epatiti virali,
  • HIV/AIDS,
  • sifilide.

Non è possibile diagnosticare né escludere infezioni attraverso gli esami del sangue di routine.

Lo screening è particolarmente importante per le donne in gravidanza, poiché molte malattie sessualmente trasmissibili possono essere trasmesse al feto durante la gestazione o il parto.

Terapie

Virus come

  • HIV,
  • herpes genitalis,
  • citomegalovirus

causano MST/IST che non possono essere guarite definitivamente.

Esistono invece specifici trattamenti per la cura di malattie veneree causate da batteri, lieviti o parassiti, tipicamente antibiotici.

In genere questi vengono assunti per bocca. In alcuni casi, invece, vengono iniettati o applicati direttamente sulla zona colpita. Qualunque sia l’infezione e a prescindere dalla rapidità con cui i sintomi si risolvono dopo aver iniziato il trattamento, il soggetto colpito dovrà assumere tutti i farmaci prescritti dal medico per avere la sicurezza di eradicare completamente la malattia.

Nonostante trattamenti, complicanze e prognosi varino a seconda del tipo specifico di virus causante l’MST/IST (HIV, herpes genitalis, papillomavirus umano, epatite o citomegalovirus), esistono comunque trattamenti in grado di ridurre sintomi e progressione della maggior parte delle infezioni virali. Per esempio, esistono farmaci in grado di limitare frequenza e gravità delle recidive di herpes genitalis, riducendo al contempo il rischio di contagiare gli altri.

I soggetti affetti da HIV devono assumere farmaci antiretrovirali specifici, in grado di tenere sotto controllo la quantità di virus in circolo (carica virale). Questi medicinali, complessivamente noti come terapia antiretrovirale altamente efficace o HAART (dall’inglese Highly Active Antiretroviral Therapy), permettono di vivere più a lungo e in migliori condizioni di salute. I farmaci possono anche ridurre le probabilità che una donna con HIV, una volta incinta, trasmetta il virus al feto o al neonato.

Screening e trattamento delle MST/IST sono particolarmente importanti in gravidanza perché alcune infezioni sono trasmissibili durante o dopo gravidanza o parto. È importante la ricerca di MST/IST nelle prime fasi della gravidanza, in modo da poter intraprendere contromisure valide per la nascita di un neonato sano. Il tipo di trattamento dipenderà dalla particolare malattia venerea.

Prevenzione

Il modo più sicuro di evitare di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile è di astenersi dal contatto sessuale o avere rapporti monogami e stabili con un partner di cui sia noto lo stato di salute. Le seguenti misure possono inoltre essere di ulteriore aiuto:

  1. Conoscere lo stato MST/IST del partner e la sua storia medica.
  2. Informarsi sui rischi e sottoporsi regolarmente ai test per le MST/IST.
  3. Vaccinarsi contro i virus dell’epatite A e B (HAV, HBV) e del papilloma umano (HPV).
  4. Usare correttamente e coerentemente profilattici di comprovata qualità.

Ricordarsi comunque che nonostante i profilattici riducano notevolmente il rischio di contrarre alcune MST/IST, non offrono la certezza assoluta di prevenzione da tutte le malattie veneree, perché i virus e alcuni batteri possono essere trasmessi per contatto cutaneo nell’area genitale non protetta dal profilattico.

Schede riassuntive

Pratiche e rischio di contagio

  • Scambio di biancheria intima:
    • herpes,
    • papilloma virus,
    • piattole,
    • scabbia.
  • Contatti cutanei e petting:
    • scabbia,
    • piattole,
    • papilloma virus,
    • herpes.
  • Baci:
    • clamidia,
    • cytomegalovirus,
    • gonorrea,
    • herpes,
    • papilloma virus,
    • sifilide.
  • Tutti i tipi di contatto sessuale:
    • HIV,
    • candidosi,
    • clamidia,
    • cytomegalovirus,
    • gonorrea,
    • herpes,
    • papilloma virus,
    • sifilide.
  • Rapporti vaginali:
    • HIV,
    • candidosi,
    • cytomegalovirus,
    • clamidia,
    • gardnerella,
    • epatiti B e C,
    • gonorrea ,
    • herpes,
    • papilloma virus,
    • sifilide,
    • ulcera molle,
    • tricomoniasi.
  • Rapporti anali:
    • HIV,
    • candidosi,
    • cytomegalovirus,
    • clamidia,
    • epatiti B e C,
    • gonorrea,
    • herpes,
    • papilloma virus,
    • sifilide,
    • ulcera molle.
  • Anilingus:
    • candidosi,
    • cytomegalovirus,
    • clamidia,
    • epatite A,
    • gonorrea,
    • herpes,
    • papilloma virus,
    • sifilide.

AIDS e HIV
(sintomi, cause, test e trasmissione
cura, pericoli, prevenzione e diagnosi)

  • Sintomi
  • Incubazione
    • Virus HIV: da due settimane a 6 mesi (generalmente meno di un mese).
    • AIDS: da 2 a 10 anni (in media 5, 7 anni).
  • Cause
    • Virus dell’immunodeficienza umana.
  • Contagio
    • Attività sessuali che comportano lo scambio di fluidi corporei.
    • Contatto con sangue infetto, ad esempio quando si usano droghe iniettabili condividendo la stessa siringa.
    • Contagio dalla madre infetta al neonato.
  • Diagnosi
    • Esami del sangue
  • Cura
    • Non è ancora stata scoperta alcuna cura definitiva, ma le terapie attualmente disponibili garantiscono una sopravvivenza praticamente pari a soggetti non sieropositivi.
    • Terapie diverse per le altre malattie dovute alla soppressione del sistema immunitario.
  • Prognosi
    • Malattia grave, ma oggi non più mortale grazie alla terapia.

Epatiti virali

  • Sintomi
  • Incubazione (fonte)
  • Cause
    • Virus HAV (epatite A), virus HBV (epatite B), virus HCV (epatite C)
  • Contagio
    • L’epatite A può essere trasmessa soprattutto attraverso pratiche sessuali che implichino il contatto oro-fecale, ma in virtù della vicinanza anatomica tra genitali ed ano anche un rapporto orale è considerato a rischio. È possibile proteggersi con il vaccino.
    • L’epatite B può essere trasmessa attraverso i rapporti sessuali. Il vaccino è obbligatorio.
    • L’epatite C solo raramente viene trasmessa attraverso rapporti sessuali.
  • Diagnosi
    • Esami del sangue
  • Prognosi
    • A: Tende in genere all’auto-risoluzione spontanea.
    • B: Negli adulti solo raramente si sviluppa una forma cronica.
    • C: Malattia grave, la più temibile, ma oggi curabile attraverso farmaci antivirali.

Vaginosi batterica

  • Sintomi
    • Nelle donne: perdite vaginali, cattivo odore, prurito, bruciore.
    • Negli uomini: non applicabile.
  • Incubazione
    • Sconosciuta.
  • Cause
    • Interazione di diversi batteri.
  • Contagio
    • Di solito si trasmette durante i rapporti vaginali, ma può verificarsi anche durante i periodi di astinenza.
  • Diagnosi
    • Visita ginecologica e esami del fluido vaginale
  • Cura
    • Antibiotici orali.
  • Prognosi
    • La gravità di questa malattia è sconosciuta: forse potrebbe avere un ruolo nelle infezioni post parto e nella malattia infiammatoria pelvica.

Clamidia

  • Sintomi
    • Nelle donne: perdite vaginali, mestruazioni irregolari, irritazione dell’uretra, sintomi della malattia infiammatoria pelvica (vedi dopo). Nei 2/3 delle donne la malattia rimane asintomatica.
    • Negli uomini: perdite dal pene, prurito, bruciore. In 1/3 degli uomini la malattia rimane asintomatica.
  • Incubazione
    • Dai 7 a i 21 giorni.
  • Cause
    • Chlamydia trachomatis (batterio).
  • Contagio
    • Rapporti vaginali ed anali, più raramente orali.
  • Diagnosi
    • Visita ginecologica e esami del fluido vaginale
  • Cura
    • Antibiotici orali. Deve essere curato anche il partner ed è opportuno usare il preservativo.
  • Prognosi

Piattole e pidocchi del pube

  • Sintomi
    • Nelle donne e negli uomini: prurito e irritazione nella zona pubica. I pidocchi spesso sono visibili a occhio nudo nella biancheria o attaccati al corpo: sono grandi all’incirca come una capocchia di spillo. Le uova impiegano una settimana per schiudersi e due settimane per maturare.
  • Incubazione
    • Trasmissione diretta ed immediata.
  • Cause
    • Phthirus pubis (parassita).
  • Contagio
    • Di solito si trasmettono durante i rapporti sessuali oppure tramite il contatto corporeo.
    • Modalità di trasmissione frequenti di natura non sessuale: condivisione di lenzuola, asciugamani e vestiti infetti.
  • Diagnosi
    • Visita medica
  • Cura
    • Lozioni e shampoo per uso topico. Lavaggio accurato di tutti gli oggetti infetti.
  • Prognosi
    • Non grave. Il prurito può continuare anche dopo la cura.

Gonorrea

  • Sintomi
    • Nelle donne: perdite vaginali, mestruazioni irregolari, sintomi della malattia infiammatoria pelvica. Nel 25% delle donne la malattia rimane asintomatica.
    • Negli uomini: perdite dal pene o dall’ano, prurito, bruciore. Nel 5-10% dei casi la malattia rimane asintomatica.
  • Incubazione
    • Dai 2 ai 7 giorni.
  • Cause
    • Neisseria gonorrhea (batterio).
  • Contagio
    • Rapporti vaginali o anali. Rapporti orogenitali (provocano infezioni orali).
  • Diagnosi
    • Esame delle urine e/o tampone
  • Cura
    • Antibiotici orali. Deve essere curato anche il partner ed è opportuno usare il preservativo.
  • Prognosi
    • Per le donne: malattia infiammatoria pelvica, sterilità.
    • Per gli uomini: epididimite, prostatite, artrite.

Herpes

  • Sintomi
    • Prima della comparsa: prurito, formicolio, sensibilità nella zona che verrà colpita, sintomi parainfluenzali.
    • Al momento della comparsa: le vesciche scoppiano, lasciando la pelle esposta. Le lesioni sono dolorose e si coprono di croste. L’herpes può colpire la bocca, il pene, la vulva, la vagina, la cervice e l’ano. Si stima che i 2/3 dei casi di herpes si trasmettano inconsapevolmente durante l’incubazione, perché i sintomi sono aspecifici e il virus si propaga quando ancora le lesioni non sono visibili.
  • Incubazione
    • Dai 5 au 21 giorni.
  • Cause
    • Virus Herpes Simplex (HSV) genitale e labiale
  • Contagio
    • Rapporti vaginali e anali.
    • Contatto orale, orogenitale o oroanale.
    • Contagio dalla madre infetta al neonato.
  • Diagnosi
    • Visita medica ed eventualmente esami del sangue.
  • Cura
    • Non è ancora stata scoperta alcuna cura; viene usato l’aciclovir, un farmaco per uso orale, per impedire le frequenti ricadute.
    • Se le lesioni si trovano nella zona anale o se l’aciclovir non riesce a sconfiggere le ricadute, fate un test per l’HIV.
  • Prognosi
    • Grave solo nel caso delle donne incinte: se il primo episodio avviene durante la gravidanza, si può avere un parto prematuro. La malattia può presentarsi al momento del parto; può infettare il neonato.

Mollusco contagioso

  • Sintomi
    • Nelle donne e negli uomini: piccole papule lucide di forma tondeggiante che di solito appaiono nella zona dei genitali, sulle cosce, sulle natiche e sulla parte bassa dell’addome.
  • Incubazione
    • Alcune settimane.
  • Cause
    • Virus.
  • Contagio
    • Rapporti sessuali.
    • Forma di contagio frequente, di natura non sessuale: contatto con una persona infetta.
  • Diagnosi
    • Visita medica.
  • Cura
    • Azoto liquido o rimozione delle pustole con strumenti chirurgici sterili.
  • Prognosi
    • Non è grave, ma spesso è difficile da sconfiggere.

Uretrite non gonococcica

  • Sintomi
    • Nelle donne: non applicabile
    • Negli uomini: i sintomi sono gli stessi della clamidia e della gonorrea.
  • Incubazione
    • Dai 7 ai 21 giorni
  • Cause
    • Di norma il batterio della clamidia.
  • Contagio
    • Rapporti vaginali ed anali.
  • Diagnosi
    • Visita medica e tampone
  • Cura
    • Antibiotici orali. Deve essere curato anche il partner ed è opportuno usare il preservativo.
  • Prognosi
    • Vedi clamidia/gonorrea.

Malattia infiammatoria pelvica

  • Sintomi
    • Nelle donne: dolore addominale, perdite, febbre, nausea, mestruazioni irregolari. Nel 50% circa dei casi può rimanere asintomatica.
    • Negli uomini: non applicabile
  • Incubazione
    • A seconda del microrganismo patogeno.
  • Cause
    • Di solito è il batterio della clamidia o della gonorrea.
  • Contagio
    • Rapporti vaginali.
  • Diagnosi
    • Anamnesi, visita medica ed esami strumentali (ecografia, biopsia, …).
  • Cura
    • Astinenza.
    • Deve essere curato anche il partner.
    • Se si ripresenta frequentemente è opportuno fare il test per l’HIV.
  • Prognosi
    • Aumento del rischio di gravidanza tubarica, sterilità, dolore pelvico cronico.

Scabbia

  • Sintomi
    • Nelle donne e negli uomini: forte prurito, arrossamento della cute.
  • Incubazione
    • Da alcuni giorni ad alcune settimane
  • Cause
    • Sarcopties scabiei (acaro della scabbia)
  • Contagio
    • Rapporti sessuali.
    • Forme di contagio frequente, di natura non sessuale: contatto ravvicinato, condivisione di lenzuola, asciugamani e vestiti con la persona infetta.
  • Diagnosi
    • Visita medica
  • Cura
    • Lozioni e shampoo per uso topico.
    • Lavaggio accurato di tutti gli oggetti infetti.
  • Prognosi
    • Non è una malattia grave, ma il prurito può essere molto forte.

Sifilide

  • Sintomi
    • Sifilide primaria: comparsa di una sola lesione cutanea che non causa dolore; ha la forma di un piccolo cratere e i bordi arrotondati e regolari.
    • Sifilide secondaria: eruzione cutanea sulla schiena, sull’addome, sulle mani e sui piedi. Piccole macchie non in rilievo, simili alle verruche.
    • Sifilide terziaria: gravi danni ai tessuti, al cervello e al sistema nervoso.
  • Incubazione
    • Da 10 a 90 giorni; in media da 20 a 25 giorni.
  • Cause
    • Treponema pallidum (batterio).
  • Contagio
    • Rapporti vaginali e anali.
    • Contatto orogenitale.
    • Contagio dalla madre infetta al neonato.
  • Diagnosi
    • Esami del sangue.
  • Cura
    • Iniezioni di penicillina; è sempre consigliabile effettuare il test per l’HIV.
  • Prognosi
    • È grave solo in quel 30% dei casi che passa alla terza fase.
    • Degenerazione dei principali apparati dell’organismo, decesso.
    • Le donne incinte, se non ricevono nessuna cura, possono contagiare il neonato.

Tricomoniasi

  • Sintomi
    • Nelle donne: perdite vaginali, bruciore, prurito, cattivo odore.
    • Negli uomini: perdite dal pene e bruciore. Nella maggior parte dei casi la malattia rimane asintomatica.
  • Incubazione
    • Circa 7 giorni.
  • Cause
    • Trichomonas vaginalis (protozoo)
  • Contagio
    • Rapporti vaginali e anali.
  • Diagnosi
    • Visita ginecologica ed analisi dei fluidi vaginali
  • Cura
    • Antibiotici orali.
  • Prognosi
    • Non è grave.

Condilomi (e HPV)

  • Sintomi
    • Nelle donne e negli uomini: le verruche visibili hanno dimensione variabile. Possono essere piccole e leggermente in rilievo, oppure più grandi e ruvide. Le verruche invisibili invece provocano cambiamenti nella struttura della cellula, che possono essere visti soltanto grazie a esami specifici. Le verruche possono provocare prurito. Possono colpire il pene, la vulva, la vagina, la cervice e l’ano. Una percentuale variabile dal 40 al 60% delle verruche è invisibile e non provoca sintomi evidenti.
  • Incubazione
    • In media da 3 settimane a 8 mesi, ma in alcuni casi fino a 18, 20 mesi.
  • Cause
    • Papilloma virus umano (HPV)
  • Contagio
    • Rapporti vaginali e anali.
    • Contagio dalla madre infetta alla trachea del neonato.
  • Diagnosi
    • Visita medica per le verruche genitali, HPV test e PAP-test per lo screening delle donne.
  • Cura
    • Non è ancora stata scoperta alcuna cura definitiva e le verruche potrebbero quindi ripresentarsi dopo il trattamento finché l’organismo non sarà in grado di risolvere autonomamente l’infezione.
  • Prognosi
    • Alcuni ceppi di HPV (che non sono causa di verruche) possono far aumentare il rischio di cancro alla cervice per le donne e altre forme di tumore (pene, ano, …) negli uomini.

      Candida

      • Sintomi
        • Nelle donne: perdite vaginali biancastre e dense, prurito, bruciore e infiammazione.
        • Negli uomini: eruzione cutanea e irritazione del pene dopo il contatto con le perdite della partner.
      • Incubazione
        • Sconosciuta.
      • Cause
        • Moltiplicazione anomala dei lieviti presenti nella vagina.
      • Contagio
        • Rapporto vaginale.
      • Diagnosi
        • Visita ginecologica ed eventuali analisi dei fluidi vaginali
      • Cura
        • Creme ed ovuli vaginali.
        • Terapia antimicotica orale.
      • Prognosi
        • Non è grave.

Linfogranuloma venereo

  • Sintomi
    • In alcuni casi può essere asintomatica.
    • Compare inizialmente un’ulcerazione nella sede di penetrazione del batterio, che guarisce spontaneamente pochi giorni dopo; in seguito aumentano di dimensione i linfonodi in zona, che diventano dolenti, e possono evolvere verso complicanze anche gravi.
  • Incubazione
    • 3 giorni – 4 settimane
  • Cause
    • Chlamydia trachomatis (batterio), che in questo caso colpisce i linfonodi
  • Contagio
    • Il LGV è tramesso attraverso un rapporto sessuale, anche non completo: l’infezione è contratta infatti mediante contatto diretto con secrezioni vaginali/uretrali infette.
  • Diagnosi
    • Analisi del sangue e dei fluidi corporei.
  • Cura
    • Terapia antibiotica.
  • Prognosi
    • La prognosi è in genere favorevole, soprattutto in caso di trattamento precoce.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. salve dottore,dopo un rapporto protetto pene vagina con escort,mi sono venuti disturbi gastrointestinali e ifiammazione alle emorroidi puo’ essere correlata la cosa?grazie dottore

    1. Dr. Roberto Gindro

      Improbabile.

  2. Buonasera dottore,volevo sapere se un rapporto sessuale scoperto con donna sieropositiva,in automatico si prende l hiv al cento per cento?
    grazie Gilberto

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, non al 100%, ma con il preservativo ci togliamo il dubbio e non rischiamo.

  3. Dottore buonasera.
    Dopo 10 giorni dalla fine della cura ho ancora un po’ di nausea solo la sera dopo mangiato.
    Questa settimana fari test HIV,ma nn riesco a trovare pace e la paura mi attanaglia.
    Ora ho letto che la nausea è sintomo di hiv….ho paura.
    Nn sono sereno.

    1. Dr. Roberto Gindro

      La nausea è un sintomo troppo generale per far pensare all’HIV, peraltro può essere causato dall’ansia, da un virus, …

  4. Buonasera dottore
    Le analisi le ho ftt,peró non ho potuto fare marcatori virali.
    Tutti i valori sono nella norma
    La ves è 6 prima h 12 seconda h
    Katz indice 6
    Le urine sono usciti rari urati amorfi
    E pH 7…qst i valori diversi dal solito…ma magari è solo perché ho ancora lieve fastidio da cistite ogni volta che mangio spezie o altro.
    Mi chiedevo …anche se il test hiv è l’unica conferma…un’esame ves a 26 giorni,con quei valori…esclude qualsiasi infezione?
    Grazie dottore

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, non ci dice nulla sull’eventuale contagio.

    2. Nn dice nulla in che senso?
      Scusi se nn ho capito

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Nel senso che non è indicativo di nessuna situazione in particolare.

    4. Ok…ringrazio tutti e due per i chiarimenti che mi avete fornito.
      Buon fine settimana.

  5. Con il preservativo usato regolarmente e fin dall’inizio del rapporto posso stare tranquillo, giusto? Mi capita spesso di avere rapporti occasionali con ragazze conosciute in discoteca, ma non vorrei incorrere in problemi.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo alcune malattie (HPV, herpes, sifilide, …) possono essere trasmesse anche con l’uso del preservativo, che in ogni caso ne riduce il rischio.