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Introduzione

I contraccettivi orali sono farmaci contenenti ormoni che vengono assunti per bocca al fine di prevenire gravidanze indesiderate; il meccanismo d’azione prevede

  • l’inibizione dell’ovulazione,
  • un’aumentata difficoltà di movimento degli spermatozoi dovuta ad un ispessimento della mucosa cervicale.

È il metodo contraccettivo reversibile, cioè non permanente, associato alla più alta percentuale di efficacia.

Oltre che a scopo anticoncezionale può essere prescritta anche come terapia per condizioni quali:

Sono essenzialmente due i tipi di contraccettivi orali (pillole anticoncezionali) attualmente disponibili in Italia:

  • il più comune contiene le versioni artificiali dei naturali ormoni femminili, estrogeni e progesterone, e questo tipo di pillola anticoncezionale è spesso chiamato “contraccettivo orale combinato”.
  • Il secondo tipo è talvolta chiamato minipillola e contiene al contrario solo un progestinico, ovvero una versione artificiale del progesterone.

 

Fotografia di un blister di pillola

iStock.com/Herhurricane

Come potrebbe la pillola influenzare il rischio di cancro?

I risultati degli studi eseguiti con lo scopo di esaminare le associazioni tra l’uso di contraccettivi orali e il rischio di cancro non sono sempre stati coerenti, ma ad oggi pressoché l’intera comunità scientifica è concorde su questa conclusione:

i rischi di cancro all’endometrio e all’ovaio sembrano ridursi con l’uso di contraccettivi orali, mentre i rischi di cancro al seno, alla cervice e al fegato sembrano aumentare (fonte).

È stato calcolato che, dopo aver preso la pillola per 5 anni, le donne abbiano un rischio di tumore della cervice doppio rispetto a quello di chi non l’ha mai presa, ma l’effetto è tuttavia reversibile: dopo 10 anni dall’interruzione del trattamento anticoncezionale il rischio di questo tumore, così come di quello al seno, torna pari a quello di qualsiasi altra donna

Sembrano inoltre diminuire i rischi associati allo sviluppo di tumore al colon-retto e all’utero (fonte).

È in ogni caso opinione comune nella comunità scientifica che nella maggior parte delle donne giovani i benefici sovrastino i rischi, ma ogni donna deve valutare con il curante/ginecologo il proprio caso specifico, sulla base per esempio della presenza di altri possibili fattori di rischio e tenendo conto che la pillola può manifestare un’azione protettiva nei confronti del tumore dell’endometrio e dell’ovaio.

Tumore al seno e pillola

Il rischio di una donna di sviluppare il cancro al seno dipende da diverse variabili, alcune delle quali legate agli ormoni prodotti dall’organismo. I fattori connessi alla storia ormonale e riproduttiva che aumentano il rischio di cancro al seno includono quelli che descrivono l’esposizione del tessuto mammario ad elevati livelli di ormoni per lunghi periodi di tempo, come ad esempio:

  • avere il primo ciclo mestruale (menarca) in età precoce,
  • raggiungere la menopausa in età avanzata,
  • avere la prima gravidanza in età avanzata,
  • non aver mai avuto gravidanze.

Un’analisi condotta nel 1996, su dati epidemiologici provenienti da più di 50 studi di tutto il mondo a cura del Collaborative Group on Hormonal Factors in Breast Cancer, ha scoperto che le donne che avevano assunto o stavano assumendo una pillola anticoncezionale avevano un rischio leggermente più elevato di sviluppare il cancro al seno rispetto alle donne che non avevano mai usato la pillola. Il rischio era più alto nelle donne che avevano iniziato a usare contraccettivi orali da adolescenti.

Tuttavia, trascorsi 10 o più anni dall’interruzione dei contraccettivi orali, il rischio di sviluppare il cancro al seno era tornato allo stesso livello di quando non avevano mai usato la pillola anticoncezionale, indipendentemente dalla storia familiare, dalla storia riproduttiva, dall’area geografica di residenza, dall’origine etnica, dalle differenze nel disegno dello studio, dalla dose e dal tipo di ormone utilizzato, o dalla durata dell’utilizzo. Inoltre i tumori al seno diagnosticati nelle donne che avevano smesso di usare contraccettivi orali per 10 o più anni erano meno aggressivi rispetto ai tumori al seno diagnosticati nelle donne che non avevano mai usato contraccettivi orali.

Una recente analisi dei dati dello studio Nurses’ Health, che ha seguito più di 116.000 infermiere con un’età compresa tra 24 e 43 anni al momento dell’arruolamento nello studio nel 1989, ha dimostrato che le partecipanti che facevano uso di contraccettivi orali mostravano sì un leggero aumento del rischio, ma quasi invariabilmente l’aumento si è rilevato nelle donne che assumevano uno specifico tipo di contraccettivo orale, una pillola “trifasica”, in cui la dose di ormoni veniva modificata in tre fasi nel corso del ciclo mestruale.

Poiché l’associazione con la formulazione trifasica era inaspettata, ulteriori ricerche saranno necessarie per confermare i risultati del Nurses’ Health Study.

Un lavoro più recente, pubblicato nel 2017, ha rilevato un modesto aumento del rischio relativo di cancro al seno rispetto a donne che non avevano mai usato contraccettivi orali; l’aumento varierebbe dallo 0% al 60%, a seconda del tipo specifico di contraccettivo ormonale combinato orale.

Uno studio del 2021 condotto su più di 250000 donne inglesi mostra infine un impatto estremamente limitato e dipendente dall’arco di tempo osservato (sul lungo periodo le differenze tra chi ha fatto uso di pillola e la popolazione generale sembrano andare ad azzerarsi).

Tumore all’ovaio e pillola

È stato più volte dimostrato che l’uso di contraccettivi orali è invece associato a una riduzione del rischio di sviluppare il cancro all’ovaio. In un’analisi di 20 studi condotta nel 1992, i ricercatori hanno scoperto che più a lungo una donna usava contraccettivi, più il rischio di cancro all’ovaio diminuiva. Il rischio diminuiva del 10-12 per cento dopo un anno di utilizzo e di circa il 50 per cento dopo 5 anni di utilizzo.

I ricercatori hanno studiato come la quantità o il tipo di ormoni dei contraccettivi orali influenzino il rischio di cancro all’ovaio. Uno studio, il Cancer and Steroid Hormone (CASH), ha rilevato che una riduzione del rischio si verificava ugualmente indipendentemente dal tipo o dalla quantità di estrogeni o progestinico contenuti nella pillola.

Un’analisi più recente dei dati dello studio CASH, tuttavia, ha indicato che le formulazioni contraccettive orali con alti livelli di progestinico erano associate a un minor rischio di cancro all’ovaio rispetto alle formulazioni con bassi livelli .

In un altro studio, Steroid, Hormones and Reproductions (SHARE), i ricercatori hanno studiato nuovi progestinici a basso dosaggio che hanno diversi effetti androgeni (simili al testosterone) senza trovare differenze.

È stato anche studiato l’uso di contraccettivi orali da parte delle donne ad elevato rischio di cancro ovarico dovuto a una mutazione genetica nel gene BRCA1 o BRCA2. Uno studio ha mostrato una riduzione del rischio tra le portatrici di mutazioni BRCA1 o BRCA2 che assumevano contraccettivi orali, mentre un altro studio non ha mostrato alcun effetto. Un terzo studio, pubblicato nel 2009, ha scoperto che le donne con mutazioni BRCA1 che assumevano contraccettivi orali avevano circa la metà del rischio di cancro all’ovaio rispetto alle donne che non li assumevano.

Cancro all’endometrio e pillola

È stato dimostrato che le donne che usano contraccettivi orali hanno un minore rischio di cancro all’endometrio, ovvero il tessuto più interno dell’utero.

Questo effetto protettivo aumenta all’aumentare del tempo in cui sono stati utilizzati i contraccettivi orali e continua per molti anni dopo averne interrotto l’assunzione (fonte).

Cancro alla cervice e pillola

L’uso a lungo termine di contraccettivi orali (5 o più anni) è associato ad un maggiore rischio di cancro alla cervice.

Un’analisi di 24 studi epidemiologici ha scoperto che maggiore è il tempo in cui una donna ha fatto uso di contraccettivi orali, maggiore è il rischio di cancro alla cervice. Tuttavia, tra le donne che hanno interrotto l’assunzione di contraccettivi orali, il rischio tende a diminuire nel tempo, indipendentemente da quanto tempo abbiano utilizzato contraccettivi orali.

In un rapporto del 2002 dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i dati provenienti da otto studi sono stati combinati per valutare l’associazione tra uso di contraccettivi orali e rischio di cancro alla cervice nelle donne con infezione da papillomavirus umano (HPV). I ricercatori hanno scoperto un rischio tre volte superiore nelle donne che avevano usato contraccettivi orali per 5-9 anni rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso. Nelle donne che avevano usato contraccettivi orali per 10 o più anni, il rischio di cancro alla cervice è quattro volte superiore.

Quasi tutti i tumori della cervice sono causati da infezione persistente ad alto rischio o da tipologie di HPV oncogene ed è probabile che il legame del cancro alla cervice con l’uso di contraccettivi orali sia quindi indiretto. Gli ormoni dei contraccettivi orali possono modificare la suscettibilità delle cellule cervicali all’infezione da HPV, influenzare la capacità di eliminare l’infezione, o facilitare cambiamenti dovuti all’infezione da HPV che provocano il cancro alla cervice. Dubbi su come i contraccettivi orali possono aumentare il rischio di cancro alla cervice saranno affrontati attraverso ulteriori ricerche.

Si noti tuttavia che con gli attuali programmi di screening per il tumore alla cervice (con PAP-test e HPV test) si tratta ormai di una patologia in grado di essere diagnosticata precocemente e con elevatissimi tassi di guarigione.

Tumore al fegato e pillola

L’uso di contraccettivi orali è associato ad un aumento del rischio di tumori epatici benigni, come gli adenomi epatocellulari. I tumori benigni possono formare noduli in diverse aree del fegato, e hanno un alto rischio di sanguinamento o di rottura. Tuttavia, questi tumori raramente diventano maligni.

Non è ancora chiaro se l’uso di contraccettivi orali aumenti il rischio di tumori epatici maligni, noti anche come carcinomi epatocellulari. Alcuni studi hanno scoperto che le donne che assumono contraccettivi orali per più di 5 anni hanno un maggiore rischio di carcinoma epatocellulare rispetto alle altre, tuttavia revisioni più recenti sembrano smentire questo effetto.

Da cosa derivano queste modifiche al rischio di sviluppare tumori?

È noto come estrogeni e progesterone naturale possano essere coinvolti nello sviluppo e nella crescita di alcuni tipi di tumore, ad esempio, i tumori che esprimono recettori per questi ormoni come alcune forme di cancro al seno. Poiché le pillole anticoncezionali contengono versioni sintetiche di questi ormoni femminili, con azioni sovrapponibili, è stato naturale chiedersi se potessero avere gli stessi effetti anche a livello oncologico.

Nel caso del tumore alla cervice si ipotizza invece che ad essere modificata sotto azione ormonale possa essere suscettibilità delle cellule cervicali all’infezione persistente con tipi di HPV ad alto rischio (la causa di quasi tutti i tumori cervicali).

Nel caso degli effetti protettivi le ipotesi principali vertono invece su:

  • soppressione della proliferazione delle cellule endometriali (cancro dell’endometrio);
  • riduzione del numero di ovulazioni totali che una donna sperimenta nella propria vita, riducendo così l’esposizione agli ormoni femminili naturali (cancro ovarico, che come noto mostra tra i fattori protettivi un elevato numero di gravidanze ed una lunga durata complessiva dell’allattamento materno per la stessa ragione);
  • riduzione dei livelli di acidi biliari nel sangue (cancro del colon-retto).

Fonte

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Domande e risposte
  1. Da questo punto di vista è pericoloso saltare il ciclo non facendo la pausa? Mi capita solo una volta l’anno in occasione delle ferie estive.

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, che io sappia non incide minimamente sul rischio di tumore.

    2. Mi perdoni, ma come si fa a saltare il ciclo? Interesserebbe anche a me per le ferie…

    3. Dr. Roberto Gindro

      Le modalità possono variare leggermente da una formulazione all’altra, ma è in genere sufficiente saltare la pausa (o le pillole placebo) iniziando subito una nuova confezione; bisogna tenere conto che potrebbe comparire comunque un po’ di spotting, per cui in alcuni casi può essere preferibile adoperarsi nei mesi precedenti per spostare (anziché saltare) il ciclo. Nel foglietto illustrativo trova in ogni caso indicazioni più specifiche.