Saturazione dell’ossigeno nel sangue alta, bassa e valori normali

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Definizione

L’ossigeno è uno dei carburanti indispensabili per il corretto funzionamento di ogni cellula del nostro corpo ed la circolazione sanguigna che ne garantisce un corretto e continuo approvvigionamento.

Gran parte di questo compito è svolto dagli eritrociti (i globuli rossi), trasportatori infaticabili che si occupano di

  1. prelevare l’ossigeno nei polmoni,
  2. distribuirlo attraverso le arterie a tutti gli organi interni,
  3. scambiarlo con l’anidride carbonica,
  4. tornare attraverso le vene ai polmoni, dove avviene lo scambio inverso anidride carbonica-ossigeno, per poi riprendere il ciclo dall’inizio (punto 1).

Per garantire un sufficiente ed efficace apporto di ossigeno a ogni cellula, durante il transito nei polmoni il 95-100% degli eritrociti viene caricato (saturato) con l’ossigeno, ma in caso di malattie polmonari o altre affezioni si può ridurre la percentuale di eritrociti che trasporta quantità fisiologiche di ossigeno; la saturazione di ossigeno può quindi scendere in modo significativo.

Se la saturazione di ossigeno nel sangue diventa troppo bassa può diventare necessario somministrare ossigeno per via respiratoria, in modo da garantire che l’organismo riesca a trattenere e utilizzare una quantità sufficiente del prezioso gas.

Dal punto di vista medico l’ipossiemia consiste in livelli di ossigeno nel sangue al di sotto del normale, in particolare in quello arterioso; è il segno di un problema respiratorio o circolatorio e può manifestarsi con vari sintomi, tra cui l’affanno.

L’ipossiemia è una delle cause che può condurre a ipossia, termine che indica la carenza di ossigeno in

  • un tessuto,
  • un organo
  • o nell’intero organismo.

In presenza di affezioni polmonari il livello di ossigeno nel sangue potrebbe essere inferiore al normale; si tratta di un’informazione importante per il medico, perché quando la concentrazione è bassa le cellule dell’organismo possono avere difficoltà a funzionare correttamente, anche e soprattutto nel caso di organi nobili come cuore e cervello.

La carenza di questo gas può essere determinata misurandone il livello in un campione di sangue prelevato da un’arteria (emogasanalisi arteriosa), ma più facilmente può anche venire stimata con buona approssimazione attraverso l’uso di un pulsossimetro, un piccolo dispositivo che si aggancia al dito.

La pressione normale dell’ossigeno arterioso, che rappresenta un’approssimazione accurata della quantità presente, è circa 75 – 100 mmHg. In genere, valori inferiori a 60 mmHg indicano la necessità di ricorrere alla somministrazione di ossigeno supplementare.

I valori normali rilevati con il pulsossimetro oscillano tipicamente tra 95 e 100%. Valori inferiori a 90% sono considerati bassi.

Nel presente articolo ci concentreremo sulle cause alla base di valori bassi, perché è estremamente raro trovarsi di fronte a valori aumentati in assenza di supplementazione eccessiva di ossigeno (in questi casi la spiegazione è tipicamente l’iperventilazione).

Fotografia di un saturimetro da dito, il dispositivo che serve a misurare la saturazione dell'ossigeno nel sangue

iStock.com/FreedomMaster

Cause

Affinché venga garantita un’adeguata quantità di ossigeno alle cellule è necessario che:

  1. L’aria che si respira ne contenga a sufficienza.
  2. I polmoni devono poter inalare l’aria contenente ossigeno ed esalare anidride carbonica.
  3. Il sistema cardiocircolatorio deve essere in grado di far arrivare sangue ai polmoni, prendere l’ossigeno e distribuirlo attraverso il corpo.

Un problema ad uno qualunque di questi delicati meccanismi può causare ipossiemia, soprattutto nelle condizioni più estreme, come l’attività fisica (quando si verifica un aumento del fabbisogno, che può significare semplicemente anche piccoli sforzi come salire le scale) o durante una malattia (quando possono verificarsi interruzioni dei diversi processi, come nel caso di:

  • un grave attacco asmatico, in cui le vie aeree si restringono impedendo il normale passaggio di ossigeno verso i polmoni,
  • danno polmonare a seguito di traumi (per esempio incidente stradale),
  • malattie polmonari come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), enfisemapolmonite, edema polmonare, …
  • farmaci (alcuni narcotici, per esempio, possono indurre depressione respiratoria come effetto collaterale),
  • problemi cardiaci,
  • anemia (in cui c’è fisicamente un insufficiente numero di globuli rossi in grado di occuparsi del trasporto di ossigeno),

e molte altre ancora.

Valori normali

I valori normali della saturazione di ossigeno oscillano in genere tra 97% e 99% nei soggetti sani, mentre il 100% si osserva tipicamente solo in caso di iperventilazione o di somministrazione di ossigeno mediante bombola.

Tuttavia:

  • A livello del mare, un soggetto sano ha in genere valori di saturazione di ossigeno compresi tra 96% e 99%, e comunque sopra il 94%.
  • A 1.600 m, la saturazione di ossigeno dovrebbe essere sopra 92%.

Un valore di saturazione di ossigeno (SaO2) inferiore a 90% causa ipossia (che può anche essere conseguenza di un’anemia), che si manifesta con cianosi, ma la saturazione di ossigeno non riflette direttamente l’ossigenazione dei tessuti.

È interessante notare che “la capacità di rilevare l’ipossiemia [mediante l’osservazione del paziente] è scarsa. La presenza di cianosi centrale, ovvero una colorazione blu della lingua e delle mucose, è il predittore più affidabile, ma si verifica ad una saturazione di ossiemoglobina di circa il 75%.”

Infatti, tra gli altri effetti della ridotta saturazione di ossigeno si segnalano:

  • 85% e superiore: Nessuna evidente menomazione
  • 65% e inferiore: In genere, funzionamento mentale alterato
  • 55% e inferiore: In genere, perdita dello stato di coscienza

Sintomi

Quando l’ossigenazione del sangue cade sotto certi livelli il paziente in genere lamenta e mostra

può comparire cianosi (colorazione blu della pelle) e potrebbero svilupparsi sintomi che coinvolgono il sistema circolatorio, tentativi dell’organismo di compensare la condizione:

Quando chiamare il medico

Si raccomanda di contattare il medico se compare

  • intenso affanno a insorgenza improvvisa, che impedisce od ostacola le abitudini quotidiane.

Si raccomanda di rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso o contattare il 112 se a quote elevate (sopra i 2.400 m circa) compaiono

Questi sono segni e sintomi di passaggio di liquidi dal letto vascolare ai polmoni (edema polmonare da alte quote), condizione che può risultare fatale e che richiede quindi l’intervento ospedaliero.

Consultare tempestivamente il medico a fronte di:

  • affanno dopo modeste attività fisiche (salire le scale, portare le borse della spesa, …) o addirittura a riposo,
  • risvegli improvvisi con affanno o una sensazione di soffocamento (può trattarsi di apnea nel sonno)

Fonte: Mayo Clinic

Pulsossimetria

Il pulsossimetro misura indirettamente i livelli di saturazione di ossigeno.

Questo strumento non invasivo richiede l’introduzione di un dito della mano (in alternativa, un orecchio o un dito del piede) nel dispositivo, dove viene misurata la quantità di rosso del sangue pulsante attraverso il dito tramite una luce rossa.

Il pulsossimetro misura l’emoglobina, fornendo una percentuale di saturazione media (SpO2). Un valore SpO2 di 90% (equivalente a 55-60 mmHg di SaO2) è considerato critico. Il principio alla base dell’ossimetro è la misurazione quantitativa del colore del sangue: più il sangue è rosso, maggiore è la saturazione di ossigeno.

Il dispositivo emette una luce da un lato del dito; sul lato opposto, la luce in uscita viene misurata tramite un rilevatore. Questo dispositivo può fornire una valida stima della saturazione di ossigeno perché gli eritrociti saturi assorbono e riflettono la luce in modo diverso rispetto a quelli non saturi. Gli eritrociti sono rosso brillante quando contengono ossigeno, ma diventano bluastri quando non più saturi di ossigeno.

L’ossimetro da dito non può fornire una misura perfetta della saturazione d’ossigeno; può dare solo una stima grossolana e tali stime sono anche invalidate da elementi banali come unghie smaltate di rosso.

Emogas analisi

Se il pulsossimetro fornisce una rapida indicazione dei livelli di saturazione ematica, l’emogasanalisi arteriosa è un approccio più preciso alla misurazione dell’ossigenazione del sangue, seppure più invasivo; richiede infatti il prelievo di una piccola quantità di sangue direttamente da un’arteria, mentre la maggior parte degli altri esami del sangue si basa su campioni di sangue venoso; in genere la scelta ricade sull’arteria radiale, a livello del polso, che è la stessa arteria che si usa per misurare la frequenza cardiaca.

Per prelevare il sangue da questa arteria il personale sanitario localizzerà l’arteria cercando le pulsazioni; alcuni soggetti riferiscono un qualche dolore durante il prelievo arterioso rispetto al venoso, ma la procedura richiede solo pochi secondi.

Il livello di ossigeno (e altri parametri, come il livello di biossido di carbonio e il pH del sangue) può essere quindi direttamente misurato sul sangue arterioso.

Prevenzione

Per rendere l’affanno più sopportabile, può essere indispensabile e/o utile:

  • Smettere di fumare. In caso di diagnosi di BPCO o altra malattia polmonare, la prima cosa da fare è smettere di fumare.
  • Evitare il fumo passivo. Evitare ambienti in cui altri fumino. Il fumo esalato da altri può ulteriormente danneggiare i propri polmoni.
  • Praticare un’attività fisica regolare. Può sembrare difficile fare attività fisica con problemi respiratori, ma una regolare attività fisica può complessivamente migliorare forza e resistenza.
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Domande e risposte
  1. Salve dottore .il livello si puo ancche vedere con un semplice esame ,,,emocromo completo,,,? Grazie

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      No, l’emocromo non da informazioni sulla saturazione. saluti

  2. Emoglobina?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo no, nemmeno.

  3. Ma dosando i globuli rossi non si riesce a fare una stima? Dato che sono loro a trasportare l’ossigeno.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo no. È vero che la quantità di globuli rossi circolanti può influire indirettamente, ma da questo valore non è comunque possibile stimare la saturazione.

  4. Un risultato di 96 è buono?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il valore rientra nell’intervallo di normalità, poi ovviamente il suo medico lo inquadrerà nel contesto dei sintomi, delle cause che ne hanno prescritto la rilevazione, …

  5. Il mal di montagna è legato anche al minor ossigeno che arriva ai polmoni, vero?