Ecocardiogramma: funzionamento, preparazione e risultati

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Introduzione

L’ecocardiografia (o ecocardiogramma) è un test indolore e non invasivo che utilizza le onde sonore per creare immagini in movimento (dinamiche) del cuore; le immagini mostrano la dimensione e la forma dell’organo, nonché il funzionamento delle quattro camere e delle valvole.

L’esame permette di individuare le aree del muscolo cardiaco che non si contraggono bene a causa di un flusso di sangue insufficiente, oppure lesioni dovute a un precedente attacco cardiaco; ecocardiografi più specifici (ecodoppler) possono arrivare a mostrare come il sangue scorre attraverso le camere e le valvole cardiache in tempo reale.

Attraverso questo esame si possono anche rilevare eventuali

  • coaguli di sangue all’interno del cuore,
  • accumuli di liquidi nel pericardio (la membrana che avvolge il cuore)
  • e problemi legati all’aorta (l’arteria principale che porta il sangue ricco di ossigeno dal cuore al resto del corpo).

L’esame viene quindi prescritto per:

  • diagnosticare problemi cardiaci,
  • valutare i passi successivi per il trattamento,
  • monitorare l’evoluzione del disturbo e/o la risposta ai farmaci,
  • determinare la necessità di ulteriori test.

È possibile ricorrere a questo esame senza alcun rischio anche su bambini e neonati e non sussistono di fatto controindicazioni all’esame a prescindere dal paziente.

Immagina di un ecocardiogramma in corso

iStock.com/kalus

Indicazioni: quando farlo?

L’ecocardiogramma è un esame che può aiutare a diagnosticare e monitorare numerose condizioni cardiache legate alla struttura del cuore e dei vasi sanguigni circostanti, analizzando il modo in cui il sangue vi scorre e valutando le quattro camere da cui è formato il cuore.

L’esame è quindi indicato in caso di presenza di segni o sintomi di problemi cardiaci, come ad esempio

suggestivi di insufficienza cardiaca, una condizione in cui il cuore non è in grado di pompare abbastanza sangue ossigenato per soddisfare le esigenze dell’organismo.

L’ecocardiogramma può anche aiutare a rilevare e valutare:

  • lesioni dovute ad infarto, durante il quale l’afflusso di sangue è venuto improvvisamente meno,
  • cardiopatia congenita (difetti presenti sin dalla nascita che influenzano il normale funzionamento del muscolo),
  • problemi con le valvole cardiache che controllano il flusso di sangue all’interno del cuore,
  • cardiomiopatia, condizione caratterizzata da un’anomalo aumento dello spessore o delle dimensioni delle pareti del cuore,
  • endocardite, infezione delle valvole cardiache.

Le informazioni raccolte consentono non solo una diagnosi più accurata, ma anche una miglior definizione della terapia necessaria, oltre a verificare la risposta del cuore alla terapia farmacologica, come quella prescritta per l’insufficienza cardiaca.

Quando alla tradizionale ecocardiografia viene aggiunto lo studio dei flussi sanguigni tramite effetto doppler è di fatto possibile identificare quasi tutte le malattie cardiache, oltre a seguirne l’evoluzione del tempo.

Cosa si vede?

L’ecocardiogramma è in grado di mostrare quanto efficacemente il cuore sia in grado di pompare sangue: eventuali lesioni dovute ad un infarto possono indebolire il muscolo cardiaco, così come un’insufficiente apporto di sangue a causa di malattia coronarica.

Tra le altre valutazioni che è possibile formulare in seguito all’esecuzione dell’esame ricordiamo ad esempio:

  • Causa di suoni inattesi o anomali (soffi cardiaci) percepiti dal medico durante l’auscultazione del battito cardiaco; alcuni soffi sono innocui (innocenti), mentre altri sono indicativi di problemi cardiaci.
  • Studio della dimensione del cuore. Un cuore ingrandito potrebbe essere il risultato di pressione alta, valvole cardiache difettose o insufficienza cardiaca. L’ecocardiogramma può anche rilevare la presenza di un aumentato spessore dei ventricoli (le camere inferiori del cuore), che può essere dovuto a quanto visto prima o a difetti congeniti.
  • Problemi delle valvole cardiache. L’esame può evidenziare l’incapacità di una o più valvole di aprirsi normalmente o chiudersi saldamente.
  • Problemi strutturali. L’esame permette di valutare la presenza di difetti cardiaci congeniti, come fori nel cuore. I difetti cardiaci congeniti sono problemi strutturali presenti dalla nascita e l’esame può quindi essere sostenuto anche da neonati e bambini.
  • Presenza di coaguli. In caso di precedenti di ictus l’esame permette di verificare la presenza di eventuali coaguli di sangue.
  • Tumori.

Ecocardiogramma color-doppler

L’ecocardiografia Doppler è una procedura che utilizza l’effetto Doppler per esaminare il cuore.

Se l’ecocardiogramma tradizionale utilizza onde sonore ad alta frequenza per creare un’immagine del cuore, l’uso della tecnologia Doppler consente di aggiungere informazioni relative alla velocità e la direzione del flusso sanguigno, permettendo quindi ad esempio di valutare il passaggio di sangue attraverso:

  • le valvole cardiache (sia nel senso corretto che eventuali rigurgiti anomali),
  • eventuali comunicazioni patologiche tra il lato sinistro e destro del cuore,
  • l’uscita dai ventricoli (per il calcolo della gittata cardiaca).

Il grosso vantaggio dell’ecocardiografia Doppler è che può essere utilizzata per misurare il flusso sanguigno all’interno del cuore senza procedure invasive come il cateterismo cardiaco.

Come si fa?

Esistono diversi tipi di ecocardiogramma, ma l’aspetto che li accomuna è l’utilizzo di onde sonore per la creazione di immagini in tempo reale e in movimento del cuore; si tratta di fatto della stessa tecnologia usata per le ecografie cui vengono sottoposte le donne in gravidanza e che permettono di vedere il feto e i suoi movimenti.

A differenza delle radiografie e di altri esami come la risonanza magnetica, l’ecocardiografia non comporta l’esposizione a radiazioni.

Quanto dura?

L’intera procedura richiede in genere tra i 15 e i 60 minuti per essere completata e il paziente sarà generalmente in grado di tornare a casa poco dopo (fa eccezione l’esame transesofageo, che richiede la somministrazione di un blando anestetico).

Ecocardiografia transtoracica

L’ecocardiografia transtoracica è la forma più utilizzata di ecocardiogramma; è indolore e non invasiva, non richiede cioè alcun intervento chirurgico e nessuno strumento viene inserito nel corpo.

Questo ecocardiogramma richiede di appoggiare un dispositivo chiamato trasduttore sul petto, dispositivo che invia onde sonore speciali, chiamate ultrasuoni, attraverso la parete toracica e fino al cuore (l’orecchio umano non può sentire gli ultrasuoni).

Operatore esegue un'ecografia transtoracica su un paziente

iStock.com/Nitchawat_Paiyabhroma

Mentre queste onde rimbalzano sulle strutture cardiache, un computer collegato al trasduttore le converte in immagini su uno schermo.

Ecocardiografia da sforzo

L’ecocardiogramma da sforzo è l’applicazione del test appena visto a un paziente sotto sforzo fisico, che può essere ottenuto facendo correre/pedalare il soggetto, oppure simulando lo stress con la somministrazione di specifici farmaci che aumentano la frequenza cardiaca.

Alcuni problemi cardiaci, come la malattia coronarica, sono più facili da diagnosticare quando il cuore sta lavorando sodo per battere velocemente.

Ecocardiografia transesofagea

Il medico può avere difficoltà a visualizzare l’aorta e altre parti del cuore usando un’eco standard, in questi casi è possibile fare ricorso a quella transesofagea.

Ecocardiografia transesofagea

By BruceBlausOwn work, CC BY-SA 4.0, Link

Durante questa prova il trasduttore è collegato al termine di un tubicino sottile e flessibile che viene guidato in gola e attraverso l’esofago (il canale che collega la gola allo stomaco) e questo consente al medico di ottenere immagini più dettagliate del muscolo cardiaco.

L’ecocardiografia transesofagea non è dolorosa né tantomeno pericolosa, ma si tratta di un esame invasivo che potrebbe essere causa di fastidio; è comune l’applicazione di un’anestesia locale in forma di spray sulla gola, eventualmente associata ad una blanda sedazione nei pazienti più sensibili.

Ecocardiografia fetale

L’eco fetale è usata per valutare il cuore di un feto, quando cioè si trova ancora nel grembo materno. Quando viene consigliato è in genere eseguito a circa 18-22 settimane di gravidanza.

Il trasduttore è in questo caso appoggiato sulla pancia della donna incinta.

Ecocardiografia tridimensionale

Un eco tridimensionale (3D) crea immagini in tre dimensioni del cuore, che permettono una valutazione accurata di come appare e lavora.

Prima dell’esame

L’ecocardiografia avviene in genere in ambiente ambulatoriale od ospedaliero, ma non è necessaria alcun tipo di preparazione e in genere è possibile mangiare, bere e prendere qualsiasi medicinale anche prima dell’esame.

Fa eccezione l’eco transesofagea, che richiede solitamente un digiuno assoluto nelle otto ore che precedono l’esame.

Durante l’esame

L’ecocardiografia è un esame indolore, che richiede solitamente meno di un’ora per essere completato. Per alcuni tipi di eco il medico avrà bisogno di iniettare della soluzione salina o un colorante speciale in vena, così da migliorare la qualità delle immagini ottenute.

Il colorante utilizzato per l’ecocardiogramma è diverso da quello utilizzato durante l’angiografia (un test utilizzato per esaminare i vasi sanguigni).

Per la maggior parte dei tipi di eco è sufficiente rimuovere i vestiti dalla vita in su e il paziente verrà fatto accomodare sdraiato sulla schiena o sul lato sinistro su un lettino. Verranno applicati piccoli elettrodi sul petto per l’esecuzione di un ECG (elettrocardiogramma), un esame che registra l’attività elettrica del cuore.

Il medico applicherà quindi del gel sul petto per favorire la trasmissione delle onde sonore e il trasduttore, un dispositivo a forma di bacchetta, verrà quindi appoggiato sul petto per iniziare l’esame.

Il trasduttore trasmette gli ultrasuoni attraverso il petto e un computer converte gli echi dalle onde sonore in immagini del cuore sullo schermo dello strumento; durante la prova le luci della stanza saranno probabilmente abbassare in modo da favorire la visione del monitor.

Durante la prova potrebbe essere richiesto di cambiare posizione o trattenere il respiro per un breve periodo di tempo, per catturare immagini migliori.

In alcuni casi sarà necessario applicare una leggera pressione sul petto, ma in genere non è causa di dolore (al limite un lieve disagio).

Il processo descritto è simile a quanto avviene per l’eco fetale, con la differenza che il trasduttore viene in questo caso posto sulla pancia della donna incinta, all’altezza del cuore del bambino.

Viene talvolta fatto ricorso all’effetto Doppler per evidenziare il flusso del sangue attraverso le varie camere.

Ecocardiografia transesofagea

L’eco transesofagea viene richiesta se il medico ha bisogno di una visione più dettagliata del cuore, per cercare per esempio la presenza di coaguli di sangue.

La tecnologia usata è la stessa, ma il trasduttore è collegato alla fine di un tubo flessibile che verrà delicatamente guidato attraverso la gola fino a raggiungere l’esofago (il canale che collega la gola allo stomaco). In questo modo il medico è in grado di ottenere un’immagine più dettagliata del cuore e dei principali vasi sanguigni che arrivano/partono dal muscolo cardiaco.

Durante questo esame al paziente viene in genere somministrato un blando sedativo per aiutare a rilassarsi.

La pressione sanguigna, il contenuto di ossigeno del sangue e altri segni vitali verranno costantemente verificati durante la prova e al paziente verrà somministrato ossigeno attraverso un tubicino nasale.

Anche se l’esame richiede di solito meno di un’ora, il paziente viene in genere trattenuto per qualche ora a seguito dell’esame, fino a completo smaltimento dell’anestesia.

Ecocardiografia sotto sforzo

L’ecocardiogramma sotto sforzo è un’eco transtoracica effettuata durante l’esercizio fisico (o simulato attraverso la somministrazione di farmaci); l’attività fisica può essere praticata camminando o correndo su un tapis roulant o pedalando su una cyclette, al fine di aumentare la velocità del battito cardiaco.

Vengono registrate immagini prima e dopo lo sforzo.

Dopo l’esame

Il paziente è in grado di tornare immediatamente alle proprie attività subito dopo aver eseguito l’ecocardiografia; fa eccezione l’ecocardiogramma transesofageo, in cui sarà necessario osservare qualche ora di riposo (e la gola potrà essere un pochino dolorante) e probabilmente sarà preferibile essere accompagnato a casa da altri.

Rischi

A differenza di esami d’imaging, come le radiografie e le TAC, durante l’ecocardiogramma non viene utilizzata alcuna radiazione; l’ecocardiografie transtoracica e fetale non presentano quindi alcun rischio e sono assolutamente sicure per adulti, bambini e feti.

In caso di ecocardiogramma transesofageo esiste qualche rischio di complicazione legato all’assunzione del tranquillante somministrato (principalmente allergia, problemi di respirazione o nausea). Anche la gola potrebbe essere dolorante per alcune ore dopo a seguito dell’esame, mentre è rarissima l’eventualità di lesioni permanenti.

L’ecocardiogramma sotto sforzo è legato a rischi correlati all’esercizio fisico o al farmaco assunto per aumentare la frequenza cardiaca, ma complicazioni gravi sono estremamente rare.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Come si fa un ecocardiogramma?
L'ecocardiogramma, anche chiamato semplicemente "eco" o ecografia cardiaca, è uno dei più comuni esami in grado di valutare la salute e il funzionamento del cuore.

Nella versione più usata il medico applica un trasduttore sul petto nudo, valutando poi l'immagine prodotta sul monitor collegato allo strumento.
Cos'è l'ecocardiogramma transesofageo?
Questo approccio prevede l'inserimento della sonda miniaturizzata attraverso la gola, per guidarla poi fino all'altezza del cuore attraverso l'esofago.

Si tratta di una forma di ecogradiogramma più invasiva, ma che permette di generare risultati migliori e più definiti (soprattutto per quanto riguarda gli atri e le valvole ed eventuale aneurismi dell'aorta).
Quanto dura?
L'intera procedura richiede in genere tra i 15 e i 60 minuti.
A cosa serve?

L'esame viene prescritto per:

  • diagnosticare problemi cardiaci
  • valutare i passi successivi per il trattamento di un disturbo già diagnosticato
  • monitorare l'evoluzione del disturbo e/o la risposta ai farmaci,
  • determinare la necessità di ulteriori test.
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Domande e risposte
  1. Ho in famiglia il papà con diabete e ha avuto un infarto. E mia mamma soffre di ipertensione. Può essere genetico? Può venirmi un infarto a 26 anni? Stavo benissimo prima della gravidanza. Può essere anche quella la causa? Da una settimana prendo 20 gocce di lexotan prima di dormire. Per quanto le posso prendere? E domani prima di andare alla visita posso prenderle?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Famigliarità, stile di vita e gravidanza sono probabilmente la causa di quanto emerso.
      Assuma pure Lexotan come prescritto dal medico, nelle dosi suggerite, poi valuti con lui come e quando iniziare a ridurlo gradualmente.

  2. Il medico non me l ha prescritto. Ma me l aveva prescritto il ps un mese fa quando sono andata io xke stavo poco bene. E mi aveva detto 20 gocce al mattino e 20 alla sera per 3 giorni. Ma io in quel momento non le ho mai prese. L ho comprato solo se se si presentava ancora ansia. Ma da quando ho fatto quella visita settimana scorsa lo sto prendendo. 20 gocce solo la sera per addormentarmi. Quindi è una settimana. La mia domanda è se stasera prendo 20 gocce e domani pomeriggio prima della visita ne prendo altre è un problema?

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, a mio avviso non è un problema, ma per correttezza la invito a valutarlo anche con il suo medico.

  3. salve. domani eseguirò un eco cardio fetale (sono incinta di 27settimane). Il medico me l’ha prescritta a priori a inizio gravidanza in quanto assumo tolep. Per ora le ecografie fatte tutto bene, ho eseguito anche un’eco di 2° livello qualche settimana fa (come morfologica diciamo e li tutto ok per il cuore). Ho tanta paura. Sono seguita in un ambulatorio specializzato (assumendo tolep). In linea di massima se ci fossero stati problemi gravissimi se ne sarebbero accorti con la eco di 2° livello? ho tanta paura di perdere il mio bimbo.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Con tutti gli esami fatti possiamo affrontare con ragionevole ottimismo l’eco prevista, che permetterà di valutare più approfonditamente la salute del cuoricino.

    2. Grazie mille! gentilissimo

  4. Salve Dottore ho fatto un ecocardiogramma color doppler con questo esito e vorrei un suo parere: Ventricolo sx di normali dimensioni, cinesi globale conservata senza segni di deficit segmentale, spessori parietali ai limiti superiori della norma, atrio sx di normali dimensioni, valvola aortica normomobile continente, pressione sistolica polmonare 25 MMHG, assenza versamento pericardico, valvola tricuspide normomobile lievemente incontinente, valvola mitrale normomobile con lembi ispessiti lievemente incontinente, bulbo aortico di normali dimensioni con sclerosi parietale. Cosa ne pensa? C’è da preoccuparsi? Grazie!

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, vengono descritte piccole alterazioni non allarmanti, per altro molto comuni, stia tranquillo.

  5. Salve! Io ho 20 anni e da una nno che ho un piccolo problema! Tutto è iniziatp con tanto dolore alla schiena lato sinistro e dolore al braccio, a volte anche intorpidito, cosi sono corsa al pronto soccorso e mi hanno fatto elettrocardiogramma ed ecocardiogramma ed era tutto nella norma. Ora sn passati un po di mesi e mi capitano cose strane! Ogni tanto sento una specie di mancato battito o un vuoto. Secondo lei devo riprenotare una visita cardiologica? L ultima volta che l ho fatta (gennaio) non avevo questo fastidio avevo solo il problema del braccio intorpidito e dei battiti che a riposo erano intorno ai 130/140. Premetto che nessuno dei miei familiari ha problemi al cuore. Cosa mi consiglia di fare? In quel periodo subito dopo il braccio ho anche iniziato ad avere attacchi di panico. Può essere che questi vuoti che ho siano collegati ancora agli attacchi di panico? Grazie mille per la sua risposta e buonagiornata

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sembrano extrasistole e, entro certi limiti, non sono un problema; utile verificare con il medico (a volte le cause sono banali, come un po’ di reflusso).

  6. Ciao ho fatto un elettrocardiogramma ed ecocardiogramma 4 mesi fa…tutto nella norma! Una domanda mica i risultati possono cambiare?

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, purtroppo dipende dal paziente e dai suoi fattori di rischio, in un giovane sano è improbabile cambi qualcosa mentre in un paziente cardiopatico si, la situazione può cambiare. saluti

  7. Buongiorno una domanda :con la ecocardiogrrafia si può vedere anche il polmone …voglio dire se ce qualcosa che non va poteva vedere il medico…Grazie anticipatamente.

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, no con l’ecocardiogramma non si valutano i polmoni. saluti

  8. Sono un runner da un paio di anni e ho sempre superato senza problemi la visita agonistica; qualche mio compagno ha effettuato anche l’ecocardiogramma, dice che sarebbe meglio?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Generalmente non è considerato indispensabile, ma questo non significa che non possa essere utile; la cosa migliore è parlarne con il proprio medico curante che, in base all’anamnesi, suggerirà se e quali approfondimenti eseguire.