Depressione maggiore: sintomi, cause, cura, prevenzione

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Introduzione

A tutti capita di sentirsi tristi di tanto in tanto. È un’esperienza che chiunque, prima o dopo, più o meno spesso, ha sperimentato.

Se però tutte le attività che consideravate piacevoli ora hanno perso completamente d’interesse, potreste avere un problema un po’ più serio, perché essere abitualmente depressi può cambiare il modo di pensare e di vivere la vita.

I medici definiscono questa condizione “depressione maggiore“.

Donna seduta sul letto con la testa chinata

La sofferenza non è mai necessaria. (Photo Credit: iStock.com/Carlo107)

In Italia ne soffre, secondo le ultime rilevazioni Eurostat, circa il 5.5% della popolazione, con una netta prevalenza delle donne sugli uomini (quasi il doppio dei casi); analizzando la diffusione nelle diverse fasce d’età si rileva che il rischio di andare incontro a questo disturbo aumenta con l’anzianità. I cittadini europei che vivono nelle città sono associati a probabilità più elevate di riportare disturbi di depressione cronica, benché in alcuni Paesi la situazione si capovolga.

I motivi per cui la depressione così spesso non viene diagnosticata e nemmeno curata sono svariati, ma una delle cause più comuni è che si può presentare con sintomi significativamente diversi tra loro a seconda dei pazienti.

La depressione può presentarsi per esempio come stanchezza anomala, oppure come cattivo umore o ancora come irritabilità. I problemi di confusione o i disturbi dell’attenzione causati dalla depressione a volte possono essere scambiati per Alzheimer o per altri problemi mentali nei pazienti anziani e per stress nelle altre persone. Addirittura i cambiamenti dell’umore ed i sintomi della depressione possono essere causati dai farmaci che gli anziani assumono per l’artrite, per la pressione alta o per le malattie cardiache.

Essere di cattivo umore per un lungo periodo non è una condizione normale, ma di un problema sempre più diffuso che può richiedere l’intervento medico; per la maggior parte delle persone la depressione migliorerà o guarirà dopo una terapia appropriata, sia essa psicologica, farmacologica od altro.

Qual è la differenza tra cattivo umore e depressione?

La presenza di cattivo umore può diventare causa di:

  • tristezza,
  • senso di ansia fino allo sviluppo di panico,
  • preoccupazione,
  • stanchezza,
  • bassa autostima,
  • frustrazione,
  • rabbia,

ma sono sintomi che tenderanno risolversi entro alcuni giorni o settimane.

Alcuni piccoli cambiamenti, come risolvere una situazione difficile, parlare dei problemi con famigliari o amici o dormire di più, in genere sono sufficienti a migliorare la condizione.

Un cattivo umore persistente, che non migliora, può invece essere segno di depressione. I sintomi della depressione possono quindi includere:

  • umore a terra che dura da due settimane o più,
  • incapacità di trarre piacere da situazioni o frequentazioni normalmente piacevoli,
  • sentirsi privi di speranza,
  • stanchezza e mancanza di energie,
  • incapacità di concentrarsi su azioni banali, come leggere il giornale o guardare la televisione,
  • disturbi dell’appetito,
  • dormire più del solito o non essere più in grado di dormire a sufficienza,
  • ideare pensieri suicidi.

Cause

http://www.flickr.com/photos/bloowitt/248629465/sizes/m/

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La causa della depressione non è mai unica.

Solo in alcuni casi la malattia può essere scatenata da un evento singolo: la depressione per esempio può colpire persone che prima si sentivano bene, ma che all’improvviso si sono trovate di fronte a un lutto famigliare o a una grave malattia.

In altri casi sono i cambiamenti del sistema nervoso che influenzano l’umore e causano la depressione. A volte le persone molto stressate, come ad esempio chi si prende cura degli anziani, dei bambini o dei malati, possono sentirsi depresse. Altre persone, infine, cadono in depressione senza un motivo preciso.

A volte, invece, la depressione è una conseguenza di una malattia grave, come ad esempio:

In questi pazienti la causa che scatena la depressione è la preoccupazione per l’impatto della malattia sulle loro vite. Potrebbero sentirsi stanchi e non in grado di affrontare qualcosa che li rende tristi. La terapia per la depressione potrà aiutarli a gestire i sintomi depressivi e migliorare la qualità della vita.

Anche il fattore genetico gioca un ruolo importante. Alcune ricerche dimostrano che la depressione può può avere tratti ereditari; i figli di genitori depressi potrebbero quindi essere più a rischio di depressione.

La depressione, inoltre, è una malattia che tende a essere ricorrente, quindi molti anziani che sono stati depressi in passato saranno più a rischio.

Fattori di rischio

  • Le donne sono più colpite degli uomini.
  • Può verificarsi ad ogni età, ma di solito si manifesta più comunemente negli adulti.
  • In caso di patologie gravi (diabete, tumori, cardiopatie, Parkinson, …) è più facile cadere in depressione.
  • Famigliarità per depressione.
  • Eventi traumatici e/o stressanti (lutto, perdita del lavoro, difficoltà finanziarie, …).

È noto da tempo che alcuni farmaci siano in grado di predisporre allo sviluppo di depressione, ma secondo alcuni autori l’impatto in termini di portata e varietà di medicinali coinvolti sarebbe più grande di quanto si possa pensare. In un lavoro pubblicato su Jama (una prestigiosa rivista scientifica americana) si rileva che sarebbero più di 200 le molecole di uso relativamente comune in grado di causare depressione (pillola anticoncezionale, alcuni farmaci per la pressione alta e per patologie cardiache, antidolorifici, farmaci per lo stomaco, …).

Per quanto si tratti di uno studio con evidenti limiti (è basato su analisi di dati raccolti attraverso questionari) e ricordando che quello che emerge è un collegamento non necessariamente causale, è sicuramente un fattore importante da tenere in considerazione, anche e soprattutto in caso di politerapia (associazione di più farmaci); non ci sono quindi prove di un rapporto diretto causa-effetto, la spiegazione potrebbe per esempio includere un terzo fattore collegato ad entrambi (ad esempio la malattia presente, che richiede la somministrazione di farmaci, potrebbe essere l’innesco di disagio che evolve poi a depressione).

Classificazione

La depressione (depressione clinica o disturbo depressivo maggiore) è un disturbo del tono dell’umore tanto frequente quanto, in alcuni casi, grave. Alcune forme di depressione sono leggermente diverse, o possono svilupparsi a seguito di eventi eccezionali, come ad esempio:

  • Il disturbo depressivo persistente (anche detto distimia) è un disturbo dell’umore che dura per almeno due anni; un soggetto affetto da disturbo depressivo persistente può avere episodi di depressione maggiore alternati a momenti con sintomatologia meno grave. Tuttavia, i sintomi devono perdurare per almeno due anni per porre diagnosi di disturbo depressivo persistente.
  • La depressione perinatale è molto più grave del “baby blues” (sintomi di depressione e ansia relativamente lievi, che tipicamente scompaiono entro due settimane dal parto), che affligge molte donne subito dopo il parto. La depressione perinatale comporta il pieno evidenziarsi di una depressione maggiore durante la gravidanza o dopo il parto (depressione post-partum). Le sensazioni di tristezza, ansia e stanchezza estreme che accompagnano la depressione perinatale possono rendere difficile l’accudimento della propria persona e del neonato alle puerpere che ne sono colpite.
  • La depressione psicotica si manifesta quando un soggetto soffre di grave depressione in aggiunta ad alcune forme di psicosi, come delusioni (false convinzioni spaventose ossessive) o allucinazioni (vedere o sentire cose sconvolgenti non percepibili dagli altri). I sintomi psicotici hanno tipicamente un tema depressivo, come delusioni di colpa, povertà o malattia.
  • Il disordine affettivo stagionale è caratterizzato dall’insorgenza della depressione nei mesi invernali, quando c’è meno luce naturale. Questa depressione in genere si allevia in primavera ed estate. In questo disordine, la depressione invernale, tipicamente accompagnata dall’isolamento sociale, aumento del sonno e del peso corporeo, si ripresenta prevedibilmente ogni anno.
  • Il disordine bipolare è diverso dalla depressione, ma viene incluso in questo elenco perché un soggetto con tale disordine soffre episodicamente di estremi abbassamenti del tono dell’umore, tali da soddisfare i criteri per la depressione maggiore (“depressione bipolare”). Un soggetto con depressione bipolare, però, attraversa anche fasi di umore estremamente alto o irritabile, ossia episodi di “mania”, o fasi più lievi di “ipomania”.

Esempi di altre forme di disturbi depressivi inclusi di recente nel DMS-5 (dall’inglese Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, ossia Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, giunto alla sua V° edizione) sono

Sintomi

La depressione maggiore può manifestarsi attraverso un’ampia gamma di sintomi, anche molto diversi tra loro e profondamente differenti tra un paziente e l’altro; i sintomi includono sentirsi tristi, avvertire una completa mancanza di speranza nel futuro e perdere interesse per qualsiasi attività. È anche molto comune sperimentare i sintomi tipici dell’ansia.

Molti pazienti lamentano (anche) sintomi organici, come stanchezza, disturbi del sonno, perdita dell’appetito e del desiderio sessuale, oltre a dolori di vario genere.

Se i sintomi sono lievi potrebbe essere legati solo ad una fase temporanea, come capita a chiunque nella vita durante i periodi di stress o di difficoltà, ma in questi casi la tendenza è al miglioramento entro poco tempo; se soffrite di depressione maggiore e non vi curate, al contrario, questa potrebbe continuare per settimane, mesi o addirittura anni. Ecco un elenco dei sintomi più frequenti della depressione. Se alcuni di essi fanno parte della vostra esperienza e durano da più di due settimane, vi consigliamo di andare dal medico.

  • sensazione di “vuoto”, tristezza continua e ansia,
  • stanchezza e mancanza di energia,
  • perdita di interesse o di piacere per le attività quotidiane (compreso il sesso),
  • disturbi del sonno, come ad esempio:
  • appetito maggiore o minore del solito,
  • pianto frequente o eccessivo,
  • dolori e disturbi che non scompaiono nemmeno dopo essere curati,
  • difficoltà di concentrazione o di memoria;
  • incapacità di prendere decisioni,
  • sensi di colpa,
  • sentirsi impotenti, inutili e/o privi speranza,
  • irritabilità,
  • pensieri di morte o fantasie suicide (o tentato suicidio).

Se siete un famigliare, un amico o il medico di una persona a rischio, fate molta attenzione ai sintomi. A volte la depressione può nascondersi dietro un volto sorridente; una persona depressa che vive da sola può apparire sollevata se qualcuno smette di salutarla. I sintomi potrebbero sembrare scomparsi, ma se una persona è molto depressa, tendono a ricomparire.

I segnali di allarme non vanno sottovalutati: se non viene curata la depressione grave può portare al suicidio. Fate attenzione se qualcuno, indipendentemente dall’età, dice di sentirsi depresso oppure che gli altri non lo prendono sul serio. Quella persona potrebbe essere davvero in cerca d’aiuto.

Non tutti i soggetti afflitti da depressione manifestano l’intera gamma dei possibili sintomi, così come variabile può essere l’entità degli stessi.

Diagnosi

La diagnosi di depressione maggiore richiede la presenza di vari sintomi persistenti in aggiunta a un basso tono dell’umore, anche se soggetti che presentano solo alcuni sintomi, fortemente invalidanti, potrebbero rientrare nella cosiddetta depressione “subsindromica”. La gravità e la frequenza dei sintomi e la loro durata cambiano secondo l’individuo e il tipo specifico di malattia e possono variare anche in funzione del grado di malattia.

La persistenza di alcuni dei seguenti segni e sintomi per la maggior parte del giorno, quasi quotidianamente e per almeno due settimane può indicare l’esistenza di una depressione:

  • Umore persistentemente triste, ansioso o “vuoto”: Uno dei sintomi di depressione più frequente è una devastante e costante sensazione di tristezza. È possibile anche solo sentirsi vuoti, apatici. L’ansia spesso accompagna la depressione. Può essere intensa, come se si corresse un grosso pericolo. Nel caso di ansia associata alla depressione, lo stato di tensione può persistere senza motivi apparenti.
  • Pessimismo, sentirsi senza speranze: Se depressi, è possibile sentirsi privi di una via d’uscita. Può sembrare che non ci sia luce all’uscita del tunnel. È possibile perdere ogni speranza in un possibile miglioramento delle cose, della vita.
  • Sensazioni di colpa, inutilità, impotenza: È possibile pensare che il fatto di non essere più felici o più produttivi è un proprio fallimento, una propria colpa. Il punto è che queste sensazioni sono sintomi direttamente causati dalla malattia.
  • Perdita di interesse o piacere nei propri passatempi e attività: È possibile perdere interesse per tutto quanto ci circonda; non avere voglia di fare alcunché né di vedere nessuno. Le cose che prima piacevano diventano solo ulteriori grattacapi di cui doversi occupare. Molti soggetti perdono anche interesse al sesso, altri lo usano come rifugio, come la droga e l’alcool.
  • Riduzione dell’energia, stanchezza, senso di rallentamento: Possono essere rallentati, o percepiti come tali, il pensiero, le reazioni, persino i gesti. La lentezza è ulteriormente complicata dall’affaticamento, da un senso schiacciante di stanchezza quasi costante, o addirittura sempre.
  • Difficoltà a concentrarsi, ricordare e prendere decisioni: La depressione può incidere sulla capacità di prendere decisioni, pensare chiaramente, eseguire attività complicate, concentrarsi e memorizzare. È possibile sentire di non ricordare le cose come un tempo, non riuscire a focalizzarsi sul lavoro o a prendere decisioni.
  • Disturbi del sonno, risveglio precoce o sonno eccessivo: I disturbi del sonno sono sintomi comuni di depressione. Una buona notte di sonno diventa virtualmente impossibile. Molti pazienti si lamentano di risvegli in piena notte, con il cervello in fuga, alla ricerca di un modo per superare tutti gli ostacoli davanti a sé. Altri in realtà perlopiù dormono, ma senza mai sentirsi riposati. In ambedue i casi, l’accumulo di stanchezza può aggravare ogni altro aspetto della depressione.
  • Modifiche dell’appetito e/o del peso: La depressione interferisce con l’appetito in un modo o nell’altro. Spesso, si perde interesse al mangiare perché il cibo non ha più sapore. Se si alza il livello di ansia, è possibile non essere in grado di alimentarsi. In alcuni casi, comunque, il paziente tenderà a sovralimentarsi per frustrazione o infelicità.
  • Pensieri di morte o suicidari, tentativi di suicidio: I pensieri suicidari sono spesso frequenti nei soggetti con depressione. Se i sintomi non si alleviano per lunghi periodi, il suicidio può sembrare l’unica via di uscita dal dolore.
  • Agitazione, irritabilità: Non è mai possibile rilassarsi, né sentirsi riposati. Non è sorprendente che il paziente si senta arrabbiato, irritabile, mai sereno. I maschi possono manifestare tale irritabilità picchiando alla cieca chi li circonda, rivelando un temperamento volubile, mostrandosi incapaci di stare seduti tranquillamente, talvolta anche rivolgendo la rabbia contro sé stessi per la propria incapacità a uscirne da soli.
  • Sintomi fisici persistenti: Stress, tensione e stanchezza da depressione possono frequentemente manifestarsi sotto forma di sintomi fisici. Un soggetto può riferire dolori gastrici, indigestione, cefalee costanti, senso di costrizione toracica, difficoltà a respirare, … È comunque possibile che questi sintomi siano dovute ad altre condizioni mediche, quindi è importante consultare un medico in tutti i casi. I sintomi sono reali e devono essere trattati.

Quando chiamare il medico

Il primo passo è quello di rendersi conto che voi o il vostro famigliare avete davvero bisogno di farvi aiutare.

Potreste sentirvi veramente a disagio quando si inizia a ventilare l’ipotesi di una malattia mentale, oppure potreste pensare che chiedere aiuto sia una forma di debolezza. Potreste ragionare come molte altri pazienti, o loro parenti e amici, che credono che una persona depressa possa farcela da sola in fretta o che alcuni malati siano semplicemente troppo vecchi per essere aiutate.

Nulla di più sbagliato!

Un medico vi potrà aiutare e potete rivolgersi con fiducia al vostro curante. Il medico verificherà se la depressione non sia causata da un problema di salute (come ad esempio l’ipotiroidismo o una carenza di vitamina B12) oppure da un farmaco che state assumendo. Dopo un esame completo potrebbe consigliarvi di rivolgervi a uno specialista di salute mentale, come ad esempio uno psicologo od uno psichiatra.

Non rifiutate di farvi curare per paura del costo della terapia. Spesso è necessaria solo una terapia psicoterapica di breve durata e la cura della depressione può essere coperta dal. Sistema Sanitario Nazionale.

Siete un famigliare o un amico di un paziente depresso che non vuole andare dal medico a curarsi?

Provate a spiegare in che modo la cura potrà aiutarlo a sentirsi meglio; in alcuni casi, se la persona depressa non può o non vuole recarsi presso lo studio medico, il medico o lo specialista possono iniziare a mettersi in contatto con lui telefonicamente. La telefonata non può sostituire il contatto interpersonale necessario per una diagnosi completa, ma può convincere la persona a farsi curare.

Cura e terapia

Il medico di base e lo specialista possono curare efficacemente la depressione.

A seconda del paziente si rivelano efficaci diverse terapie: ad esempio i gruppi di auto aiuto possono insegnare nuove modalità di intervento o possono fornirvi un supporto esterno se vi trovate ad affrontare un cambiamento profondo della vostra vita, allo stesso modo possono rivelarsi utili diverse forme di supporto psicologico (per esempio attraverso un approccio cognitivo comportamentale). Esistono metodi che vi potrebbero aiutare a pensare in modo più positivo: forse siete caduti in depressione perché continuavate a pensare ai fatti tristi della vostra vita e a ciò che avete perso. Un altro metodo vi permette di migliorare le relazioni con gli altri per darvi maggiore fiducia nel futuro.

Per guarire, o anche solo per sentirsi meglio, ci vuole tempo, ma se vi fate aiutare dagli altri e dalla cura scelta ogni giorno farete un passo verso la guarigione.

Anche i farmaci antidepressivi possono aiutarvi. Questi farmaci possono migliorare

  • umore,
  • sonno,
  • appetito,
  • concentrazione.

In commercio esistono diversi tipi di antidepressivi, ma la terapia con alcuni di essi deve durare almeno 12 settimane per iniziare a fare effetto. Ricordate infine che il medico potrebbe farvi continuare la terapia per sei mesi o più oltre la scomparsa dei sintomi.

Alcuni antidepressivi possono causare effetti collaterali, ma quelli di ultima generazione generalmente hanno meno controindicazioni. Per evitare i problemi bisognerebbe usare tutti gli antidepressivi esattamente come prescritto e ricordate che:

  • Il medico deve sapere tutti i farmaci che state assumendo, siano essi con obbligo di ricetta, da banco, integratori vitaminici o erboristici.
  • Il medico dovrebbe anche essere a conoscenza di tutti gli eventuali problemi fisici di cui soffrite.
  • È necessario assumere gli antidepressivi nella dose giusta e all’orario corretto

Una recente metanalisi presentata dalla Cochrane Library dimostra come la musicoterapia, associata ai trattamenti tradizionali (farmaci e psicoterapia), è in grado di fornire un significativo e rilevante aiuto al paziente.

La musicoterapia, intesa come ascolto passivo o pratica attiva, si è dimostrata in grado di

  • ridurre i sintomi depressivi e ansiosi,
  • favorire il mantenimento di una soddisfacente qualità di vita a livello professionale e relazionale.

Ovviamente non sono stati rilevati effetti avversi degni di nota, ma gli autori dello studio sottolineano l’importanza di affidarsi anche per questo approccio terapeutico a personale sanitario con una formazione specifica nel trattamento della depressione.

Se dopo aver provato diverse terapie siete ancora molto depressi potrebbe esservi proposta la terapia elettroconvulsiva (più nota come elettroshock), tuttavia il mondo scientifico non è al momento di parere uniforme su questo approccio.

I famigliari e gli amici possono giocare un ruolo importante durante la terapia. Potete aiutare il vostro parente o il vostro amico a seguire correttamente la cura, se necessario potete essere voi a prendere gli appuntamenti o a portare il malato dal medico, dallo specialista o alle riunioni del gruppo di supporto.

Siate pazienti e comprensivi. Chiedete al vostro famigliare o al vostro amico di uscire con voi o di ritornare a svolgere le attività che prima della malattia gli piacevano. Incoraggiate la persona ad essere attiva ed occupata, ma non pretendete che faccia troppe cose contemporaneamente.

Immagine di ragazzo solo,che guarda l'orizzonte di un parcheggio vuoto.

Prevenzione

Che cosa si può fare per diminuire il rischio di depressione? Cosa si può fare per superarla? Ecco alcuni consigli che sarebbe opportuno seguire.

  1. Cercate di prepararvi ai grandi cambiamenti della vita, come ad esempio alla pensione o al trasloco dalla casa in cui avete vissuto per molti anni. Un modo per tenersi pronti è quello di coltivare le amicizie nel corso degli anni. Gli amici aiutano a combattere la solitudine se si rimane vedovi o soli.
  2. Potete anche dedicarvi a un qualche hobby, i passatempi possono aiutarvi a tenere attiva la mente e il corpo.
  3. Non perdete i contatti con la vostra famiglia. Fatevi aiutare dai vostri parenti quando vi sentite molto tristi.
  4. Se vi trovate ad affrontare qualcosa di veramente faticoso, cercate di spezzarlo in lavori più piccoli che sono più facili da portare a termine.
  5. Anche l’esercizio fisico regolare può contribuire a prevenire la depressione o a migliorare il vostro umore se vi sentite depressi. Gli esercizi fisici moderati, come le passeggiate, possono far bene alle persone anziane che soffrono di depressione, sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale. Anche il giardinaggio, il ballo e il nuoto sono efficaci. Scegliete un’attività fisica che vi piace: iniziate magari con 10-15 minuti al giorno poi, se potete, aumentate il tempo da dedicarvi. Se si è in forma e si segue una dieta bilanciata si possono prevenire le malattie che possono causare disabilità o depressione.

Ricordate infine che, con una terapia adeguata, la maggior parte delle persone inizia a migliorare in poco tempo. La guarigione completa richiede invece pazienza. Ci vuol tempo per sentirsi meglio, ma guarire è possibile.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Come curare la depressione?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il trattamento per la depressione prevede e richiede in genere una combinazione variabile di

      • cambiamenti nello stile di vita
      • psicoterapia
      • farmaci

      in base alla tipologia ed alla gravità del disturbo.
      In caso di sintomi lievi il medico (o lo specialista) può consigliare un’attesa vigile, accompagnata da interventi sullo stile di vita (come la pratica di attività fisica) in grado di manifestare un impatto concreto sui sintomi.

      Quando la situazione non dovesse migliorare, o fosse il risultato di difficoltà di lunga data, si possono valutare interventi più importanti basati su medicinali antidepressivi e/o un percorso psicoterapico.

      Fonte: https://www.nhs.uk/conditions/clinical-depression/