Alopecia androgenetica femminile e maschile: cause e cura

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Introduzione

L’alopecia androgenetica è una forma frequente di calvizie che colpisce sia gli uomini (calvizie maschile) che le donne (calvizie femminile), anche se è più frequente nel sesso maschile interessando nel corso della vita fino all’80% degli uomini ed il 50% delle donne.

È caratterizzata da una progressiva perdita di capelli, che si manifesta tuttavia in forma differente:

  • negli uomini la perdita avviene soprattutto sulle tempie e sul vertice,
  • nelle donne viene in genere risparmiata l’attaccatura frontale dei capelli e si verifica un diradamento diffuso.

Il decorso cambia sensibilmente da un paziente all’altro, mostrando di poter essere più o meno marcato e più o meno rapido.

Il disturbo può iniziare già dall’adolescenza e la probabilità di soffrirne aumenta con l’età: si tratta quindi di una situazione che per molti specialisti costituisce un’evoluzione fisiologica più che una condizione patologica (malattia), ma ciò non toglie che venga spesso vissuta con un profondo disagio e ripercussioni negative sia sul piano psicologico che sociale.

Un’età più precoce di insorgenza è in genere legata a un tasso più rapido di progressione e soprattutto, nel caso dell’uomo, è spesso legata (anche) a fattori ereditari; l’alopecia androgenetica infatti, come suggerisce il nome, è normalmente legata ad una predisposizione genetica e ad una risposta eccessiva agli androgeni (ormoni).

Alopecia androgenetica in un uomo

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Alopecia maschile

Nell’uomo colpito da alopecia androgenetica la caduta avviene seguendo uno schema ben preciso:

  1. I primi a cadere sono i capelli sulle tempie.
  2. Nel tempo la fronte diventa sempre più ampia, finché si viene a creare la caratteristica forma a “M”.

    Fotografia dall'alto di un uomo con alopecia androgenetica (calvizie)

    iStock.com/herkisi

  3. I capelli diventano più radi anche sulla corona (la parte superiore del capo),

    Diradamento corona

    Diradamento corona (By Before My KenOwn work, CC BY-SA 3.0, Link)

  4. e spesso il diradamento prosegue fino a trasformarsi in calvizie parziale o totale.

Nell’uomo l’alopecia androgenetica è stata collegata a diverse altre patologie, come ad esempio alla cardiopatia coronarica e all’ingrossamento della prostata, una ghiandola grande circa quanto una noce situata sotto la vescica. Anche il tumore della prostata, i disturbi legati all’insulino-resistenza (come il diabete e l’obesità) e la pressione alta (ipertensione) sono stati collegati all’alopecia androgenetica.

Alopecia femminile

La configurazione della calvizie femminile è diversa da quella maschile.

Nelle donne i capelli si diradano su tutto il capo e non si ha alcuna stempiatura, anche se in questo caso l’alopecia androgenetica provoca raramente una calvizie totale.

Nelle donne l’alopecia androgenetica è collegata a una maggiore probabilità in presenza della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). La PCOS è caratterizzata da uno squilibrio ormonale che può provocare irregolarità mestruali, acne, eccesso di peli (irsutismo) e aumento di peso.

Tipicamente si manifesta con la menopausa, probabilmente in risposta ai cambiamenti che si verificano a livello dell’assetto ormonale dell’organismo.

Particolare di alopecia androgenetica nella donna.

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Cause

Esiste una grande varietà di fattori genetici e ambientali che con tutta probabilità giocano un ruolo fondamentale nella comparsa dell’alopecia androgenetica; sono allo studio numerose ipotesi, ma è probabile che molti altri siano tuttora sconosciuti.

Si è scoperto che questa forma di calvizie è collegata agli ormoni androgeni, soprattutto a un androgeno chiamato diidrotestosterone. Gli androgeni sono importanti per il normale sviluppo maschile prima della nascita e durante la pubertà, hanno anche altre funzioni importanti sia negli uomini sia nelle donne, come ad esempio la regolazione della crescita dei capelli e del desiderio sessuale.

La crescita dei capelli inizia sottopelle, in strutture apposite chiamate follicoli. Ciascun capello di solito cresce per un periodo variabile dai 2 ai 6 anni, poi entra in una fase di riposo per alcuni mesi e infine cade. Il ciclo ricomincia quando il follicolo inizia a produrre un nuovo capello. Se nei follicoli aumentano i livelli di androgeno la crescita del capello può avere un ciclo più rapido e il capello può crescere più corto e più sottile, oltre a trascorre più tempo tra il momento della caduta e la ricrescita del nuovo capello che va a sostituire quello caduto.

I ricercatori ritengono che esistano diversi geni che contribuiscono all’alopecia androgenetica, però nelle persone affette da questa malattia sono state individuate mutazioni di un unico gene (il gene AR). Il gene AR dà le istruzioni per costruire una proteina che funziona da recettore per l’ormone. Queste strutture cellulari permettono che l’organismo risponda correttamente al diidrotestosterone e agli altri androgeni circolanti nel sangue. Le ricerche suggeriscono che le mutazioni del gene AR provocano l’aumento dell’attività dei recettori dell’androgeno all’interno dei follicoli, ma non è tuttora chiaro però come facciano queste mutazioni genetiche ad aumentare il rischio di calvizie negli uomini e nelle donne affetti da alopecia androgenetica.

Si continuano a compiere ricerche sul collegamento tra l’alopecia androgenetica e altre patologie, come ad esempio la cardiopatia coronarica e il tumore alla prostata, negli uomini, e la sindrome dell’ovaio policistico nelle donne. Si ritiene che alcune di queste patologie possano essere collegate con livelli di androgeno eccessivi: in questo modo si potrebbe spiegare perché tendono a verificarsi in concomitanza con la calvizie di origine ormonale. Esistono anche altri fattori ormonali, ambientali e genetici che, pur non essendo ancora stati individuati, potrebbero essere coinvolti.

L’ereditarietà è tuttora poco chiara, perché probabilmente come detto coinvolge diversi fattori genetici e ambientali. Questa patologia, tuttavia, tende a ricorrere nelle famiglie, quindi avere un parente stretto affetto da calvizie sembra essere un fattore di rischio per l’insorgere della alopecia androgenetica.

Cura

Purtroppo non esiste ad oggi una cura definitiva per l’alopecia androgenetica, ma in generale la progressione di questa condizione tende ad essere piuttosto lenta (anni o decenni) e questo consente di affrontarla sia con i farmaci che con la chirurgia.

Esistono diversi medicinali che permettono di rallentare ed eventualmente bloccare, ma solo raramente invertire, il processo di caduta dei capelli: il farmaco più importante nella gestione del paziente uomo è sicuramente la finasteride (Propecia®).

La finasteride è una sostanza usata per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna alla dose di 5 mg al giorno, mentre alla dose di 1 mg al giorno è la cura d’elezione per la calvizie. Il problema maggiore è che, nei mesi successivi al momento in cui si decide di interrompere la cura, i capelli riprenderanno a cadere ed una nuova terapia non consentirebbe uguali benefici.

I principali effetti collaterali sono:

  • diminuzione del desiderio sessuale,
  • minore concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale.

Entrambi gli effetti sono poco comuni e reversibili alla sospensione del farmaco (che purtroppo implica tuttavia anche l’interruzione dell’effetto terapeutico).

L’altro farmaco molto utilizzato è il minoxidil, già noto per la cura dell’ipertensione. In caso di alopecia androgenetica si utilizza localmente, sotto forma di lozione da applicare sul cuoio capelluto, e l’obiettivo è la stimolazione del bulbo pilifero. Anche in questo caso l’uso deve essere continuativo, perché la sospensione riporta i capelli alla situazione iniziale precedente la terapia.

I principali effetti collaterali sono:

Ricordiamo infine la possibilità di ricorrere ad altri farmaci anti-androgeni, da utilizzare localmente (per esempio in forma di lozione).

Nelle donne si ricorre spesso a farmaci anti-androgeni, come lo spironolattone e/o il ciproterone acetato.

L’alternativa è rappresentata dalla soluzione chirurgica, ossia l’autotrapianto, che permette in genere risultati soddisfacenti.

Convivere con l’alopecia androgenetica

Convivere con la caduta dei capelli può essere difficile, tuttavia esistono molte strategie utili, tra cui:

  • Indossare una parrucca, un parrucchino, un foulard o un cappello.
  • Usare una cipria, un fondotinta o una matita della stessa tinta dei capelli per coprire le chiazze, e per rendere meno evidente la caduta dei capelli.
  • Usare una matita per mascherare la mancanza delle sopracciglia.

Può essere utile

  1. Documentarsi il più possibile sulla patologia.
  2. Parlare con altri pazienti che si trovano nella vostra stessa situazione.
  3. Apprezzarsi per come si è e non per i capelli rimasti.
  4. Confrontarsi con uno psicologo, se necessario, per costruire un’immagine positiva di sé stessi.

Ecco alcuni accorgimenti che vi saranno utili per ridurre i pericoli o il disagio causati dalla caduta dei capelli e dei peli.

  • Usare oli o creme solari per il cuoio capelluto, per il viso e per tutte le zone esposte della pelle.
  • Indossare gli occhiali da sole per proteggere gli occhi dalla luce eccessiva, ma anche dalla polvere e dal pulviscolo, quando le ciglia e le sopracciglia vengono a mancare.
  • Indossare parrucche, cappelli o foulard per proteggere il cuoio capelluto dal sole e tenere calda la testa.
  • Applicare creme antibiotiche all’interno delle narici per proteggervi dai germi se i peli del naso sono caduti.

Si noti infine che il gel e i prodotti per capelli non causano calvizie, così come non sono responsabili della patologia nemmeno gli shampoo, lavaggi frequenti, o la forfora; l’utilizzo di piastre e strumenti simili per arricciare i capelli non è causa di comparsa di calvizie, ma potrebbe accelerarne il processo.

Fonte e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Cos’è l’alopecia androgenetica?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      L’alopecia androgenetica è una forma comune di perdita di capelli che può interessare sia gli uomini che nelle donne; nei primi l’evoluzione assume uno schema ben preciso, con una perdita che inizia sopra le tempie e continua nel tempo anche nella parte posteriore; nelle donne invece si assiste più comunemente ad un diffuso diradamento, in genere senza arrivare ad una calvizie completa.

  2. Quanto dura?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Purtroppo si tratta di una condizione progressiva e cronica, che non guarisce nel tempo.

  3. In quanto tempo si perdono tutti i capelli?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Nell’uomo, sebbene sia difficile fare previsioni certe, in genere si parla di diversi anni; l’andamento è spesso più veloce nelle forme precoci, rispetto a quelle che iniziano in età più avanzata.

      Nelle donne è raro che si arrivi ad una perdita completa, più spesso si assiste ad un diffuso ed uniforme diradamento.

  4. Come curare l’alopecia androgenetica?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Come con altri tipi di alopecia non esiste una terapia in grado di curare la condizione, tuttavia gli effetti estetici possono essere rallentati con farmaci da applicare localmente (minoxidili, ad esempio) o da assumere per bocca (per esempio finasteride e spironolattone, rispettivamente per uomini e donne).

  5. L’esposizione al sole aiuta o peggiora la situazione?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere è ininfluente nel caso di questa condizione, in quanto le cause sono organiche (ormonali).