Farmaci antinfiammatori (FANS) e alternative naturali

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Descrizione generale

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono ampiamente utilizzati per

  • alleviare il dolore,
  • ridurre l’infiammazione,
  • abbassare una temperatura corporea elevata (febbre).

I FANS sono quindi più che semplici analgesici, aiutano anche a ridurre l’infiammazione e abbassano la febbre. Ostacolano inoltre la coagulazione, fatto positivo in alcuni casi ma non in altri (un altro uso dell’aspirina è la prevenzione, se assunta tutti i giorni a basse dosi riduce le probabilità di attacchi cardiaci o ictus nei soggetti ad alto rischio).

Benché siano ampiamente utilizzati, per esempio per ridurre i sintomi di

non sono adatti a tutti i pazienti e talvolta possono causare effetti collaterali problematici.

Fotografia di farmaci disposti come caramelle in un negozio

iStock.com/FotografiaBasica

Tipi di FANS

Gli antinfiammatori sono disponibili in pressoché ogni forma farmaceutica disponibile, ad esempio in

  • compresse,
  • capsule,
  • supposte,
  • creme,
  • gel,
  • iniezioni.

Alcuni sono acquistabili come prodotti da banco, mentre altri richiedono una prescrizione medica (ricetta).

Possono essere venduti come generici o come prodotti di marca e sono tutti similmente efficaci, anche se è possibile manifestare preferenze, efficacia ed effetti collaterali in modo altamente soggettivo.

Meccanismo d’azione

I FANS funzionano bloccando l’azione di un enzima (una proteina che attiva modifiche nel corpo); l’enzima in questione è la ciclossigenasi, o COX, ed esiste in due forme.

  • COX-1 protegge il rivestimento dello stomaco dagli agenti acidi e chimici della digestione, oltre ad aiutare anche a mantenere la funzione renale.
  • COX-2 viene invece prodotta in caso di infiammazione.

I FANS tradizionali bloccano le azioni di ambedue gli enzimi, COX-1 e COX-2, ed è per questo che possono dare disturbi e sanguinamenti gastrici, oltre ad alleviare dolori e infiammazioni.

Inibitori COX-2

Gli inibitori selettivi COX-2 sono una speciale categoria di FANS. Questi farmaci bloccano in modo specifico solo l’enzima COX-2 che stimola la risposta infiammatoria. Poiché non bloccano le azioni dell’enzima COX-1, questi farmaci in genere non causano i disturbi o i sanguinamenti gastrici tipici dei FANS tradizionali.

Tra le molecole più note appartenenti a questa categoria ricordiamo per esempio celecoxib ed  etoricoxib.

Gli inibitori COX-2 non sono però privi di effetti collaterali, che possono includere

Inoltre è importante ricordare che

  • assumendo un inibitore COX-2 non dovrà essere associato un FANS tradizionale (da prescrizione o da banco),
  • è inoltre necessario informare il proprio medico in caso di pregresso attacco cardiaco, ictus, angina, trombosi, pressione alta, nonché di eventuale ipersensibilità all’aspirina, ai sulfamidici o ad altri FANS.

Antiacidi o alimenti grassi possono limitare la capacità di assorbire gli inibitori COX-2, quindi è opportuno evitare queste combinazioni. In casi rari si possono manifestare gravi effetti collaterali come sanguinamenti addominali senza preavviso.

Dosaggi tipici

Spesso, i farmaci da banco (quelli acquistabili senza prescrizione medica) hanno dosaggi inferiori rispetto ai preparati con prescrizione obbligatoria. Per esempio, le dosi più comuni di ibuprofene con prescrizione sono 400, 600 e 800 mg, mentre la dose massima della versione da banco è 400 mg.

Ciascun antinfiammatorio ha dosi e frequenza di assunzione proprie e il dosaggio di ciascuno non è confrontabile con molecole diverse, ad esempio l’ibuprofene da 800 mg non è 8 volte più forte del diclofenac da 100 mg.

I FANS da banco possono essere abbastanza forti per essere efficaci in situazioni temporanee come storte, distorsioni, episodi di mal di schiena, cefalea e dolore mestruale. Per problemi cronici come l’artrite reumatoide, il medico prescriverà quasi sempre questi farmaci a dosaggi maggiori e per periodi più lunghi.

  • Se l’obiettivo è alleviare il dolore, sono spesso sufficienti dosi più basse assunte al bisogno.
  • Se l’obiettivo è la soppressione dell’infiammazione, saranno probabilmente necessarie dosi maggiori e più frequenti.

I FANS iniziano ad agire rapidamente, perlopiù entro qualche ora. La velocità di efficacia dipende dall’obiettivo terapeutico. Il controllo del dolore tende a verificarsi molto più rapidamente di quelli antinfiammatori, come nell’artrite.

Chi può assumere antinfiammatori?

La maggioranza delle persone può prendere i FANS, ma alcuni pazienti devono stare particolarmente attenti, in particolare è raccomandabile verificare chiedendo consiglio al farmacista o al medico prima di assumere un FANS nei seguenti casi:

  • età oltre i 65 anni,
  • donna incinta o che sta cercando una gravidanza,
  • donna che sta allattando al seno,
  • pazienti asmatici,
  • storia di allergia a un FANS,
  • precedenti episodi di ulcere gastriche,
  • problemi di qualunque natura di
  • assunzione di altri farmaci (vedere le interazioni con altre medicine),
  • età sotto i 16 anni (farmaci contenenti aspirina non dovrebbero mai essere somministrati prima di quest’età per il rischio di sviluppare la sindrome di Reye)..

Nei casi suddetti, i FANS non sono necessariamente vietati, ma dovranno essere usati solo previo consulto con il medico, perché possono esserci più probabilità di effetti collaterali.

Effetti collaterali

Come tutti i farmaci anche gli antinfiammatori comportano il rischio di effetti collaterali. Tali effetti tendono a essere più frequenti nei trattamenti ad alte dosi per lunghi periodi, nei soggetti anziani e nelle persone in cattiva salute.

I FANS da banco hanno in genere meno effetti collaterali rispetto ai farmaci con prescrizione, più forti.

Gli effetti collaterali più comuni sono:

In caso di un qualunque problema, interrompere il farmaco e consultare il medico.

Infarto

Un recente lavoro pubblicato sul British Medical Journal sottolinea l’aumento del rischio di infarto associato all’utilizzo di antinfiammatori; si tratta di un’interessante metanalisi (ossia una tecnica statistica che consente di combinare i dati di più studi diversi condotti su di uno stesso argomento) che stima un aumento fino al 50% e oltre del rischio di infarto per tutti i più comuni antinfiammatori.

Se è vero che in assenza di importanti fattori di rischio potrebbe non essere un grosso problema, il rischio rimarrebbe basso in termini assoluti, nel caso di pazienti a rischio il problema è sicuramente più concreto. In base a quanto emerge dallo studio il fattore chiave è il dosaggio, più che la durata del trattamento (il rischio aumenta dopo circa una settimana di trattamento e rimane poi più o meno costante).

Fotosensibilità

La fotosensibilità è una reazione avversa spesso trascurata di parecchi FANS. Gli acidi 2-arilpropionici hanno più probabilità di dare reazioni fotosensibili, ma ne sono stati ritenuti responsabili anche altri FANS come piroxicam, diclofenac e benzidamina.

Il benoxaprofene, ora ritirato a causa dell’epatotossicità, è stato il FANS più fotosensibile.

Il meccanismo della fotosensibilità, che spiega l’alta fotoattività degli acidi 2-arilpropionici, è la pronta decarbossilazione della parte dell’acido carbossilico. Le caratteristiche di assorbimento specifico dei diversi sostituenti 2-aril cromoforici interferiscono con il meccanismo della decarbossilazione. L’ibuprofene, che ha scarso assorbimento, viene considerato un agente fotosensibilizzante debole.

Gravidanza

I FANS non sono raccomandati in gravidanza.

Anche se gli antinfiammtori nel loro insieme non sono classificati direttamente teratogeni, possono causare la chiusura prematura del dotto arterioso fetale e reazioni avverse del rene fetale. Sono inoltre legati a nascite premature e aborti. Si noti tuttavia, l’aspirina viene usata con l’eparina nelle donne incinte con anticorpi antifosfolipidici. In più, l’indometacina è usata in gravidanza per trattare il polidramnios grazie alla minor produzione di urina fetale indotta dall’inibizione del flusso renale fetale.

Il paracetamolo (Tachipirina) è invece considerato più sicuro e ben tollerato in gravidanza, anche se si raccomanda di assumerlo sempre solo dietro consiglio medico; Leffers e collaboratori hanno però pubblicato uno studio nel 2010 che ne suggerisce l’associazione con l’infertilità maschile del nascituro, oltre che possibili legami con l’ADHD emersi in lavori recenti. Le dosi dovranno essere assunte come prescritto, visto il rischio di epatotossicità ad alti dosaggi.

In Francia, l’ente di controllo nazionale dei farmaci ha controindicato l’uso di FANS, inclusa l’aspirina, dopo il sesto mese di gravidanza.

Interazioni

Alcuni antinfiammatori possono dare reazioni imprevedibili con altri farmaci, sia per interazioni con il meccanismo d’azione che per un aumento del rischio di effetti collaterali.

È particolarmente importante richiedere il parere del medico prima di assumere un FANS se in trattamento con:

In caso di incertezza sulla compatibilità della propria terapia con un FANS, consultarne i foglietti illustrativi o chiedere al farmacista o al medico.

Cibo e alcolici

Il foglietto illustrativo che accompagna il farmaco dovrebbe indicare se sia necessario evitare determinati alimenti o bevande. In caso di dubbio, interpellare il farmacista o il medico.

In generale, non è necessario evitare alimenti specifici se in terapia con FANS.

Le compresse e le capsule dovranno in genere essere deglutite con acqua o cibo per evitare fastidi di stomaco.

Non sussistono interazioni tra il consumo di alcolici e la terapia con FANS, ma l’abuso durante il trattamento può irritare lo stomaco.

Sovradosaggio

L’assunzione di quantità eccessive (sovradosaggio) di antinfiammatori può essere pericolosa.

Contattare tempestivamente il medico in caso di sovradosaggio se si manifestano problemi come

  • malessere,
  • severo fastidio gastrico,
  • sonnolenza.

Chiamare il 118 immediatamente in caso di gravi manifestazioni di sovradosaggio, come

Alternative

Poiché i FANS possono causare effetti collaterali importanti, si raccomanda spesso l’uso di alternative.

L’alternativa principale per il dolore è il paracetamolo, disponibile come farmaco da banco e sicuro per la maggior parte delle persone.

Creme e gel di FANS da spalmare sulla pelle possono essere validi in caso di dolore muscolare o articolare in una parte definita del corpo, perché hanno meno effetti collaterali di compresse e capsule (anche se le evidenze scientifiche relative alla loro efficacia sono limitate).

Il medico può anche raccomandare medicine e terapie differenti secondo la condizione da trattare. Per esempio, la fisioterapia può aiutare alcuni soggetti con dolore muscolare o articolare.

Antinfiammatori naturali

Per una panoramica più completa ed approfondita sugli estratti naturali utilizzati a scopo antinfiammatorio si rimanda all’articolo dedicato.

Artiglio del diavolo

L’artiglio del diavolo è una pianta rampicante. Il nome botanico, Harpagophytum, significa pianta dell’uncino in greco. Questa pianta, nativa dell’Africa, prende il nome dall’aspetto del suo frutto, ricoperto di uncini finalizzati ad attaccarsi ad animali per diffondere i semi.

Le radici tuberose della pianta sono rimedi popolari usati per preparare principalmente farmaci antidolorifici; gli estratti dei tuberi contengono infatti arpagoside, una molecola che si pensa essere il principio attivo cardine cui si devono le proprietà farmacologiche della pianta.

Nella popolazione africana è usata da anche per trattare febbre, diabete, pressione alta e varie altre malattie del sangue.

In Italia l’artiglio del diavolo è usato principalmente per i dolori, in forma di compressa o come preparazioni semisolide topiche (crema e gel).

Efficacia

In letteratura sono presenti numerosi lavori che hanno provato a valutare in modo più affidabile l’efficacia dell’estratto e quello che emerge è un quadro di conferma sull’effetto antinfiammatorio e antidolorifico, mentre gli effetti sono meno chiari e dimostrabili in altri ambiti.

In particolare si trovano buone conferme di efficacia per

dove in alcuni casi i risultati sono paragonabili, o quantomeno confrontabili, con antinfiammatori tradizionali.

Mancano invece evidenze di efficacia per le numerose altre condizioni in cui viene usato, come ad esempio:

Da precisare che per “mancanza di evidenze” si intende l’impossibilità di esprimere un giudizio definitivo e non la bocciatura dell’artiglio del diavolo per quello specifico utilizzo.

Effetti collaterali e controindicazioni

L’artiglio del diavolo è considerato un integratore ragionevolmente sicuro per la maggior parte degli adulti quando assunto per bocca in dosi adeguate per un periodo fino a un anno. L’effetto collaterale più frequente è la diarrea, ma sono stati segnalate anche reazioni allergiche e

È assolutamente controindicato in gravidanza per una possibile azione sulla muscolatura uterina, ma è auspicabile la massima attenzione anche in caso di:

  • problemi cardiovascolari,
  • diabete,
  • problemi di stomaco,
  • presenza di calcoli biliari o precedenti di coliche biliari.

Possibili interazioni

Sono conosciute specifiche e pericolose interazioni tra l’artiglio del diavolo e altri farmaci, per questo motivo si raccomanda grande attenzione in questo senso, valutando sempre con il medico l’assunzione dell’integratore in caso di terapie croniche e non.

  • Farmaci fluidificanti del sangue (anticoagulanti e antiaggreganti): in teoria, l’artiglio del diavolo può aumentare il rischio di sanguinamento, specialmente in soggetti già in trattamento con fluidificanti come aspirina, warfarin (Coumadin) o clopidogrel (Plavix).
  • Farmaci per il diabete: l’artiglio del diavolo può abbassare la glicemia. Se in terapia farmacologica per il diabete, l’artiglio del diavolo può aumentare il rischio di andare in ipoglicemia.
  • Antiacidi: l’artiglio del diavolo può aumentare la quantità di acidi gastrici, rendendo meno efficaci gli antiacidi.
  • Altri farmaci: l’artiglio del diavolo può interagire con altri farmaci metabolizzati a livello del fegato.

Arnica

Descrizione generale

L’arnica (Arnica montana) è un’erba medicinale usata come rimedio popolare da secoli e ancora oggi è comunemente usata per alleviare dolori e talvolta anche per coadiuvare la guarigione di ferite. Si tratta di una pianta perenne, dal fusto eretto e alta fino a 60 cm, dal caratteristico fiore giallo a petali “spettinati” e dal gradevole odore aromatico.

La pianta è cresce in modo spontaneo quasi in tutta Europa, anche se di fatto è relativamente rara in Italia. Del tutto assente in pianura, trova come habitat ideale in zone montane, dai 500 ai 2500 m sul livello del mare.

Se ingerita tal quale può essere fortemente pericolosa (naturale NON equivale a sicuro…), mentre a seguito di specifiche preparazioni viene usata in fitoterapia per la preparazione di infusi (sempre ad uso esterno!), creme e geli per il trattamento di dolori muscolari, contusioni, fertite, …

I rimedi omeopatici orali contengono arnica, ma con una formulazione talmente diluita da non è considerata pericolosa (di fatto non rimane più alcune molecole della pianta nel prodotto finito).

Della pianta vengono impiegate dal punto di vista farmacologico le teste dei fiori, fresche o secche, che contengono tra l’altro un glucoside (arnicina) che è simile, come azione, alla canfora e due differenti olii essenziali, uno localizzato nei fiori e l’altro nei rizomi essiccati. Dalla pianta si può estrarre anche fitisterina, acido gallico e tannino.

Formulazioni disponibili

L’arnica è disponibile come creme e unguenti per uso topico. Più comunemente, si trova sotto forma di tintura, usabile anche come base per impacchi e impiastri. Anche l’olio di arnica può essere usato nelle preparazioni topiche.

Esistono vari rimedi omeopatici per assunzione orale, applicazione topica o iniezione.

Si raccomanda di non assumere l’arnica per bocca, fuorché nelle formulazioni estremamente diluite dei rimedi omeopatici (di cui NON esistono evidenze di efficacia), perché gli effetti collaterali possono essere gravi e comportare:

e può risultare fatale.

Nell’impiego topico, non applicare mai il composto su ferite aperte senza supervisione medica.

Efficacia

In letteratura sono numerosi gli studi disponibili che indagano le proprietà medicamentose dell’arnica, ma ad oggi esiste solo un’ipotesi di reale efficacia nel trattamento dell’artrosi.

Effetti collaterali e controindicazioni

L’arnica in genere è considerata sicura quando usata sulla pelle, tuttavia, l’impiego protratto può causare irritazioni, eczemi, esfoliazioni, vescicole o altre reazioni dermatologiche.

Si raccomanda di non utilizzarla su cute lesa se non dietro prescrizione medica e, soprattutto, NON va mai assunta per bocca.

È richiesto il parere del ginecologo prima dell’utilizzo in gravidanza e in allattamento.

Possibili interazioni

Usata localmente o come rimedio omeopatico, non ci sono interazioni note tra l’arnica e farmaci convenzionali.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Brufen è un buon antinfiammatorio? Se mi propongono il generico in farmacia posso prenderlo con fiducia?

    1. Dr. Roberto Gindro

      È un antinfiammatorio con un ottimo profilo di tollerabilità e buona efficacia, nonché più rapido ad agire rispetto ad altre molecole.
      In caso di sostituzione con il generico non ci sono problemi, lo assuma comunque come da indicazioni del suo medico.

  2. Il medico mi ha prescritto Brufen 600 per qualche giorno ma non mi ha dato nessuna protezione, devo chiederla in farmacia?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Se non è stato prescritto è molto probabile che non sia stato considerato necessario; una terapia a breve termine in soggetti altrimenti sani in genere non causa problemi (raccomando però l’assunzione a stomaco pieno).

  3. Che differenza c’è tra Moment e Momendol? Per il mal di testa vanno bene tutti e due?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sono due principi attivi diversi, rispettivamente ibuprofene e naprossene; si possono usare entrambi per gli stessi disturbi, ma cambiano un pochino gli aspetti farmacocinetici.
      Ibuprofene (Moment) agisce più velocemente, ma l’effetto dura meno ore rispetto all’altro.